Poesie generazionali


Scritta da: Antonio Recanatini
in Poesie (Poesie generazionali)

Il mondo che verrà

Il mondo che verrà sarà una corrida,
la ricchezza vestirà i panni del torero
la povertà quelli del toro sanguinante.
Il mondo che verrà sarà una festa nazionale,
i ballerini danzeranno con le catene
i poliziotti spareranno dove il potere scricchiola.
il mondo che verrà sarà un incendio doloso
l'operaio diventerà una commedia teatrale,
l'opportunismo distruggerà il sapere.
Il mondo che verrà sarà una guerra di dipendenza,
gli uomini difficili inghiottiranno i semplici
il potere mostrerà la corona.
Il mondo che verrà sarà un orfanotrofio,
i bambini fungeranno da pezzi di ricambio
il sole eviterà di illuminare la terra,
i mercanti venderanno incubi per sogni.
Quel mondo sarà il risultato dei bei ricordi.
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    Scritta da: Lucia Marolla
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Tricolore

    Ma che dici?
    Noi europei nemici!
    E se pur fosse?
    Ricordi quelli con le camice rosse?
    Ti sembravano pulci con la tosse!
    Erano uomini di Roma lupa
    e non nemica triste e cupa
    per cui non hanno neppure torto
    hanno pagato con la loro vita e la loro morte.
    E poi gli artisti?
    Di alloro cinti?
    Dove li metti?
    Tra i santi e i patrioti benedetti!
    E il pensiero che va "sulle ali d'argento"
    cosa ti sembra forse un unguento?
    Stima avevano tutti di noi
    avevamo forza e motivazioni.
    La grandezza artistica degli eroi
    e quella l'abbiamo solo noi
    stirpe italiana, grandi condottieri,
    uomini dotti e veri
    a difesa della patria sana e sincera,
    quella di ieri.
    Sempre fulgida la loro grandezza
    che i popoli scosse
    altro che le pulci con la tosse!
    Composta giovedì 10 dicembre 2015
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      Scritta da: Lucia Marolla
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Brutti... e... farabutti

      Caro amico... questo è quanto.
      Per ora sono affranto e pertanto
      ci vado a quel paese di beduini.
      Tu apri i padiglioni
      ed io do fiato ai polmoni.
      Ho incontrato cretini a mucchi
      abitato da mammalucchi
      là nel paese di soli crucchi.
      Faceti al lor dire.
      O meglio... o a lor... dare!
      Ma pur sempre a perpetrare
      perennemente il soffrire della gente.
      Che vergogna e che somari!
      Non fanno altro che rubare.
      A me pare di vedere troppi vagabondi con le... sfere.
      Quanti ne metterei alle gogne
      per questa bestiale inciviltà.
      Rimbambiti vagabondi, ignoranti di ogni età.
      Tanti balordi di qualità.
      E nessuno a cercare una soluzione
      per guarire questa nazione.
      Una realtà malata di precarietà
      oscurantismo e inciviltà.
      ... ave... morituri te salutant
      avete lasciato il "bel paese" in mutand.
      Composta martedì 9 febbraio 2016
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        Scritta da: Lele-89
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Sei nato per combattere, non mollare mai,
        chi dice "è rose e fiori" è in un cimitero sai,
        quindi tira fuori tutta quella rabbia nelle vene,
        non venderti mai l'anima non comprar le catene,
        perché il mondo non è uguale a te,
        e questa gente non sa che,
        porti dentro un dolore che disegna il tuo valore,
        perché qui chi soffre ha un cuore,
        ma non averlo coi nemici,
        e difendi i veri amici,
        tu ama chi è restato,
        ma prova indifferenza per chi è solo passato.
        Composta giovedì 18 febbraio 2016
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          Scritta da: S. De Rosis
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Portami via

          Portami via questa notte
          domani non saremo altro che stelle lontane,
          non saremo gli stessi
          pronti a venderci al miglior offerente.
          Guidami dove le illusioni
          sono pronte a prostrarsi
          alla volontà dei tuoi sensi,
          conducimi fra le immagini
          dei tuoi mondi irreali,
          prendimi la mano
          voleremo nel posto che non osi svelare
          tanto magica è la sua atmosfera.
          Invitami sulla giostra della tua fantasia,
          nuovi colori sul mio volto stupito.
          Ritrova le sponde
          dove solo quando sei solo
          ti lasci bagnare dai tuoi sproloqui
          e ammiri la conoscenza.
          Ti indicherò la strada
          per concederti l'estasi del mio universo,
          non riportarmi alla realtà
          prima che il mio animo
          resti esausto delle tue mani
          concedenti armoniose melodie.
          Cammina al mio fianco,
          vedrai le foreste incantate
          dove puoi distenderti e sognare,
          vedrai le cascate dei miei stati.
          Giura
          che non limiterai la tua inventiva,
          è questa la notte in cui puoi estasiarmi,
          puoi concederti la stravaganza incomprensibile
          che si confà con la mia,
          sarai allibito dalla miriade di emozioni ritrovate.
          Incantami con le tue storie
          sono una cortigiana che chiede di illudersi,
          viziami con la tua poesia delirante
          che scrivesti su fogli ingialliti
          la sera in cui pioveva sul tuo animo nudo.
          Parlami delle parole di carta
          stropicciate dalla tua fame di sapere.
          Spiegami la profondità della tua natura
          e di quando la meditazione
          si prende gioco delle tue certezze,
          della tua coerenza!
          Svelami dove ti rifugi
          quando vomiti l'asprezza della tua linfa,
          invitami negli angoli della tua solitudine
          dove ti sedesti stanco di contrasti,
          dove hai deposto le armi
          quella volta in cui tutto
          era indegno della tua bellezza,
          dove posasti il tuo spirito a riposare
          quella notte in cui l'indole digrignava i denti
          e il gelo consumava il tuo respiro.
          Mostrami il ricordo di quell'oscurità insonne
          fra le lenzuola sudicie di volgarità.
          Giudica questa notte
          solo la bellezza dei versi che rivivono in me
          quando Morfeo si concede.
          Spiega le ali con me
          gli incanti hanno un suono inesplicabile.
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Il nonno del sorriso

            La mia più grande soddisfazione è
            vedere i miei nipotini ridere con gusto
            quando gli racconto storielle, stuzzico la loro

            immaginazione nel fare giochini
            o suscitargli un'emozione come fingere di
            non vederli, a nascondino o in uno spazio
            angusto.

            La considero una terapia che consiste
            nello stuzzicare la loro ilarità imbelle
            facendoli sghignazzare a crepapelle!

            Loro ricambiano con ardore regalandomi
            un vero atto d'amore che mi tocca
            profondamente il cuore, quando spalanco
            le mie braccia e mi corrono letteralmente
            in braccio.

            Le loro risate genuine da me provocate
            con smorfie, sberleffi e frivolezze,
            mi fanno dimenticare ogni acciacco
            malanno o tristezza partecipando con la
            loro gioia e allegra spensieratezza.

            Sono convinto che per conquistare la
            loro fiducia e benevolenza essi mi devono
            considerare un po' complice, un compagno
            di giochi e non un burbero educatore
            a ciò ci devono pensare i loro genitori!

            Bisogna ispirare loro fiducia nel futuro
            e farmi considerare un'ancora di speranza
            e sino a quando sarò in grado di farlo
            saranno in cima ai miei pensieri e faciliterò
            il loro cammino nella vita, spedito e duraturo.

            Man mano che cresceranno avranno la
            consapevolezza del seguente avviso
            che durante il percorso della loro infanzia
            sono stati amati da un nonno speciale e
            mi ricorderanno sempre come
            il nonno del sorriso.
            Composta mercoledì 16 marzo 2016
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Non lasciarmi solo

              Una nebbia sottile sta turbando
              la melodia del cuore,
              se vuoi negare ai sogni
              un po' di sole
              lascia almeno le stelle
              che brillano nel cielo delle notti.
              Sento nell'aria un velo
              che scaturisce da miraggi ignoti
              la forza dell'amore
              contro cui esplodono i pensieri
              si difende come una corazza
              perciò non si scalfisce...
              Ora la luna ha acceso uno spiraglio
              Ti prego, questa luce è troppo forte,
              non lasciarmi solo con la nebbia
              nella notte sfocata senza stelle.
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