Poesie generazionali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie generazionali)

Per scriverti una poesia

Per scriverti certe poesie ci vuole orecchio
intinto dentro il secchio,
anzi parecchio,
bisogna averlo tutto,
per scrivere certe cose;
e tu non mi dici niente,
e non ti sfiora il mio tormento,
e mi lasci qui da solo,
mentre te ne vai,
e io non dormirò mai,
pensando dove sei;
e ti scrivo una poesia;
ci vuole orecchio,
ci vogliono le parole,
e un senso logico portante.

Per fare poesia ci vuole l'idea,
l'idea di base,
base, la base,
per fare poesia.
Composta lunedì 11 gennaio 2016
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    Scritta da: Stefano Medel
    in Poesie (Poesie generazionali)

    A te, sconosciuta

    A te,
    che non ho mai incontrato,
    non ti ho baciata,
    ti ho pensata forse
    tante e tante volte;
    ti ho sfiorata,
    con lo sguardo,
    ma niente di più;
    a te,
    che ho perduto,
    senza dire una parola,
    senza riuscire a dirti ti amo,
    a te,
    ti ho perduta,
    tra la gente,
    sei svanita,
    e io t'ho amata,
    un momento.
    Composta venerdì 8 gennaio 2016
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      Scritta da: ROBERTO POZZI
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Peccato

      Perfino il commuovente saluto
      era una costruita menzogna,
      un'altra delle magistrali farse
      recitata per abilmente mascherare
      il tuo pur sincero addio.

      Con grande probabilità,
      il mio sorriso di quella sera
      non ti avrebbe salvato dal rimorso
      che stava consumando il tuo animo
      da maledetto manipolatore.

      Nell'ultimo atto della tragedia,
      non potevo sospettare il finale,
      l'abbandono era stato scritto col cuore
      nella stessa affrettata maniera
      con cui avevi tramato la seduzione
      della mia anima pura.

      Avendo trovato un altro da possedere,
      ti eri liberato della mia presenza
      senza pronunciare una parola,
      lasciandomi soltanto il tuo silenzio
      a tenermi compagnia nell'abisso
      degli oscuri perché.

      Implorando dal mio Dio
      una miracolosa assoluzione dal dolore,
      di certo non potevo appellarmi
      alla tua latitante compassione,
      nemmeno esplicitamente dichiarare
      qualsiasi sentimento che provavo
      per quel malvagio gesto!

      Anche se per motivi diversi,
      la parola "peccato"
      continuerà a vivere
      dentro entrambi i nostri spiriti
      come un sofferto ricordo
      impossibile da cancellare!
      Composta venerdì 30 maggio 2014
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        Scritta da: Caterina
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Cura

        Cura è la carezza di un vecchio
        dalla mano callosa
        sulla guancia sciupata della moglie.
        È il gorgoglio del caffè che sale,
        versato in tazzine impari,
        spruzzato con un po' di zucchero.
        È il nodo alla cravatta
        rito della festa
        routine di un giorno di lavoro.
        Ed è la prima foglia dell'anno
        col sole che le sorride
        speranza di un buon raccolto.
        Cura è una treccia nei capelli
        affinché alla bimba che la porta
        non siano d'intralcio nel gioco.
        È il nodo alle scarpe
        origami d'aria e filo
        fatto doppio così non si scioglie.
        È una torta di mele ancora calda
        col bordo croccante
        con l'aureola di cannella e burro fuso.
        Cura è, infine, una ninna nanna
        sussurrata ad un bimbo
        in attesa del sonno.
        Composta lunedì 29 ottobre 2012
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          Scritta da: Caterina
          in Poesie (Poesie generazionali)

          A Mariannapuntog

          Ti ho cercata in molti posti, Felicità.
          Nella puntualità,
          non c'eri.
          Non eri nell'ordine e nella pulizia.
          Non eri nella calma,
          Felicità;
          nella routine, nell'orologio, nell'agenda, nell'ufficio.
          Non c'eri.

          Ti ho trovata, invece, in un salto, nell'imprevisto, nell'incontro insperato all'angolo di una via.

          Sei nella musica,
          nel vento sulla faccia in una corsa in bicicletta,
          sei nella cioccolata con panna.

          Sei improvvisa, Felicità.

          Donna.
          Sei donna perché sei lunatica.
          Sei agile e giovane perché fugace e ballerina.
          Corri rapida e quando ti incontro non ti intrattieni mai più di un istante.
          E nemmeno avvisi prima di arrivare.

          Ed io, che volevo farmi trovare pronto, con la camicia stirata e l'alito fresco.
          Sarò solo quando arriverai.
          E la camicia ce l'avrò sgualcita e mi chiederò perché non ho dato un colpo di spazzola a quei capelli di solito impeccabili.
          Ma andrà bene così,
          andrò bene così, per lei.
          Non hai gusti difficili e non ti formalizzi,
          Felicità.

          Attendo quel giorno
          Sapendo che nulla può, l'attesa.

          Da grande voglio diventare te,
          Felicità.
          Composta lunedì 19 dicembre 2011
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            Scritta da: ANTONELLA
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Raccolgo la mia essenza

            Raccolgo nel palmo della mano un filo di vita
            che si spegne come candela
            in un singulto di lacrime
            a scolpir viso di profonde rughe.

            Raccolgo nel palmo della mano una ciglia
            caduta da occhi pesti
            spenti di sogni e dolcezza
            muti e rassegnati di fronte all'avverso fato.

            Raccolgo nel palmo della mano un bacio
            conservato come pegno d'amore
            e da te donato nei giorni sereni
            e luminosi di cieli senza bigie nubi.

            Raccolgo nel palmo della mano il mio cuore
            straziato e consunto da tanto penare
            e come fonte prosciugata
            raggrinzito in un silenzio pesante.

            Raccolgo nel palmo della mano la speranza
            e la certezza di esser luce
            sempre presente nella tua anima confusa
            ed impaurita dalla grandezza dell'amore.
            Composta domenica 10 gennaio 2016
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              Scritta da: ANTONELLA
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Aprii il mio cuore all'amore

              Sentii da subito che mi eri indispensabile
              come il fiume abbisogna della sua acqua
              come il fuoco del suo legno
              come il mondo della sua aria.

              Sentii da subito che avrei rischiato le mie certezze
              e combattuto per il nostro amore
              in mille battaglie
              e se fosse stato necessario
              contro tutto e tutti.

              Sentii da subito il tuo immenso dolore dell'anima marchiata
              da abbandoni importanti
              mai superati né affrontati
              durante i giorni convulsi di una vita difficile e dura.

              Sentii da subito che non sarei mai andata via da te
              e nessuno avrebbe mai costruito un muro insormontabile
              tra di noi
              essendo respiro e vitale vento uno dell'altro.

              Sentii da subito che la strada sarebbe stata impervia
              e colma di ostacoli ma mi armai di solo Amore
              e partii con gioia per mano al tuo cuore
              alla scoperta del noi.

              Sarà il tempo a guidarci verso il nostro futuro.
              Composta sabato 9 gennaio 2016
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