Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Una sera di sbagli, Knightsbridge

La camera disdetta all'ultimo minuto.
"Non è fare l'amore se siamo tristi".
"E se poi ci addormentiamo,
hai il treno al primo mattino
e poi la nave".
Oggi la penso in modo diverso:
"fu un'occasione persa".
E mi pento di essermi fatto sfuggire di bocca
quel "tornerò presto",
fatto poi diventare "mai".
Io lo sapevo,
forse anche lei,
ma ce lo tenevamo dentro.
Era l'ultimo dei segreti fra di noi.
Mi turba il sapere che oggi
che sono qui di nuovo
non la cercherò.
Io in qualcosa sono come allora
sono rimasto a quel "tornerò presto"
diventato un mai.
Che così rimane.
Le mie scuse erano in me da sempre,
pronte.
Oggi escono per l'occasione.
"Avrà marito e figli".
"È invecchiata, sarà molto diversa",
"Non mi riconoscerà".
E mi rivolgo col pensiero
non ad una te
ma ad una lei.
E forse anche io non sono io
ma un altro.
Un lui che ripensa ad una lei
che fu parte della vita di un altro.
E conosce il loro ultimo segreto.
Composta domenica 13 dicembre 2015
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    Scritta da: Marco Tedeschi
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Quando a letto non si va

    La sera è tardi e la mattina è presto
    ciao ragazzi stasera faccio presto
    ho compiti grandi e di responsabilità mi vesto
    tant'è che il mio capo m'ha detto che sò lesto

    No davvero, io non vengo
    c'ho caldo, la febbre e svengo.
    e per favore non insistete,
    che di birre ne ho già bevute e non ho sete

    Suona tre volte e quasi non capisce
    che oggi suona finché la batteria finisce
    perché sicuro che non muoverò un dito
    il mio capo si domanda dove sono finito

    e quando ho urlato tanto per spiegare
    c'era già un altro seduto a lavorare.
    Rimasto in piedi senza lavoro
    son tornato a bere, con il mio tesoro!
    Composta domenica 8 novembre 2015
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      Scritta da: assoduefolda
      in Poesie (Poesie generazionali)

      L'indifferenza

      La tua indifferenza riecheggia
      metallica ed irreale alle mie orecchie.
      Una cortina di fitta nebbia
      avvolge il ritmo della mia esistenza.
      I passi si muovono in un'atmosfera ovattata.
      La tua voce mi giunge da lontano
      come un sibilo continuo ed uguale.
      Tu mi appari, ombra di sogno,
      e come un'ombra scompari
      nell'abisso del tuo rifiuto.
      Composta nel 1997
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        Scritta da: Aquilablu59
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Metamorfosi il viaggio della vita

        Iniziò l'incanto, con un dolce suono di violino.
        M'incamminai con passo lieve, incontro al mio destino.
        La meraviglia fu nel percorso, comparvero le ali sul mio dorso.
        Da donna quale ero, in Aquila mi trasformai,
        affinché il dolore non arrivasse mai.
        Nella mia mente tutto tramutai.
        Il rinnovare ed il mutare,
        divennero le mie ali della vita,
        dove qualsiasi cosa... non feriva.
        Un cielo vasto come casa,
        e nuvole infinite per compagne.
        Una felicità infinita, dove non c'era prezzo da pagare.
        Solo un colore da poter trovare,
        il blu del cielo, profondo come il mare.
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          Scritta da: Sabrina
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Brutti ricordi

          Brutti ricordi,
          come foglie morte,
          mi svolazzano accanto,
          sfiorandomi,
          lasciano addosso
          un senso di amarezza,
          per poi svanire
          oltre il mio sguardo.
          Come rami secchi,
          o artigli di spettri,
          graffiano e feriscono,
          invadendo il presente,
          ma cuore anima e mente,
          all'unisono urlando,
          li scacciano via,
          oltre i pensieri,
          al di là del tempo,
          dove la vita
          si ricongiunge al vento.
          Composta venerdì 11 dicembre 2015
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            Scritta da: Sabrina
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Il canto dell'anima

            Lascia che il tempo scorra sulla tua pelle
            liberando rugiada e polvere di stelle,
            chiudi gli occhi, ascolta la voce del cuore
            e fatti guidare perché
            tra ostacoli, ansie e paure,
            grande è la palude che dovrai attraversare.
            Consenti al tuo corpo di riposare,
            segui il ritmo del cuore
            e libera la mente dalle mille paure,
            perché, finalmente,
            camminerai serena
            verso il tuo avvenire.
            Composta mercoledì 2 dicembre 2015
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              Scritta da: luigi1955
              in Poesie (Poesie generazionali)
              Io non so in quale spiaggia approderai,
              o giovane di oggi!
              Io non so come potrai vivere
              senza pace, senza serenità nel cor!
              Il tuo mondo è inquieto;
              la tua vita senza luce
              e su di te incombe sempre più
              l'ombra cupa del male.

              Dimmi dove andrai, o figlio sperduto
              sulla speranza, sentiero senza meta.

              Quanta sofferenza in te!
              Qual dramma è oggi la tua vita?
              Alla fede hai sostituito
              gl'influssi malefici;
              all'amore il tenebroso inconscio.

              Ridestati da ciò e vai incontro alla fede
              alternativa della morte,

              il tuo cuore così si rasserenerà
              e si sgombrerà da ogni ombra inquiete.
              Composta sabato 10 ottobre 2015
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                Scritta da: Anna Maria D'Alò
                in Poesie (Poesie generazionali)
                Buon Natale a chi soffre...

                Buon Natale a chi è solo, curvo sul suo stelo
                senza calore e attende un maglione
                caldo di amorevoli braccia
                che lo avvolgano nel suo gelo.

                Buon Natale a chi ha smarrito la strada
                del ritorno e si è perso tra i labirinti
                del cammino senza più meta
                senza più luce e vaga nella nebbia
                dell'indifferenza e dell'egoismo.

                Buon Natale a chi non ha più lavoro
                e ha appeso al camino la sua calza vuota
                e sa che all'alba nessuno la colmerà
                della sua dignità e del diritto d'esistere
                e vivere senza l'ombra del domani incerto.

                Buon Natale a chi ha come tetto un cielo
                e per giaciglio un cumulo di giornali
                e la strada è il pavimento della sua dimora
                e il freddo il tormento, un cane suo fratello
                che riempie i giorni senza abiti e sfarzi.

                Buon Natale a te che soffri nel tempo
                fermo del tuo lamento tra i tubicini
                del tuo alimento e respiro fievole di vita.

                Buon Natale a chi non ha più lacrime
                per aver strappato dalla carne un suo
                frammento
                il seme o il frutto del suo grembo
                e cerca oltre il sipario del teatro senza più comparse.

                Buon Natale a tutti quelli che non han più sorriso
                la Luce scenderà a illuminare il mesto viso.
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