Poesie generazionali


Scritta da: henry persempre
in Poesie (Poesie generazionali)

Ritratto di donna

Potessi rimontare la tua indolenza
risalire ai tuoi pensieri.

Immaginarli come profumo di gerani
alle narici.

Guardare i tuoi occhi mentre si fa l'amore.

Vederti tigre con i lineamenti stravolti
all'apice del piacere.

Osservare l'attimo in cui ti
lasci andare a una dolcezza ansimante e muta.

In questo istante, vorrei essere una lama affilata
come l'amore, per trafiggerti l'anima.

Levigata come ciotolo di riva.
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    in Poesie (Poesie generazionali)
    Smettiamola
    Ogni cosa a suo tempo...
    e di tempo ce ne sarà,
    non è mai troppo tardi per ricominciare.
    La vita è un bene prezioso...
    e ognuno ha il diritto di viverla,
    fino in fondo.
    Smettiamola di farle del male,
    amiamola e ci ricompenserà,
    non richiede uno sforzo eccessivo...
    basta un po di volontà.
    Respiriamola, difendiamola...
    con parole d'amore senza più falsità,
    amiamoci, liberiamoci,
    abbattiamo il muro delle avversità.
    Ogni cosa a suo tempo...
    e di tempo ce ne sarà,
    salviamo l'umanità...
    difendiamo la natura;
    e il futuro ci conserverà una vita nuova...
    una vita che, non è certo questa,
    ma una vita che dice: all'odio, basta!
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      Scritta da: Manuele Urru
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Crepe

      Vespro di tenebra
      alba d'una nuova tomba
      delle parole sepolte nel cuore
      ti cerco nei più remoti oblii
      della notte senza vita
      mio letale veleno
      che nelle vene scorri
      come un fiume di tristezza.
      Sono la morte
      che vaga nelle valli desolate
      di sconforto afflitte
      dove anche le piume
      pesano tonnellate.
      Composta lunedì 14 dicembre 2015
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        Il pianto della luna

        Tra il turbino
        della neve
        a fiocchi larghi,
        sento
        la carezza
        di un dito
        sulla guancia,
        semplicemente invade
        il manto d'anima
        fra il tepor
        di una fiamma
        che lentamente
        scalda, sfiora
        ma non muore,
        nelle notti
        dentro il cuore.
        È l'inverno
        che solfeggia
        i rumori attutiti
        del silenzio
        che solo il buio
        sa donare.
        Se potessi avvicinarmi
        a quella virgola bagnata
        fra quel cielo appannato,
        forse, mi riscoprirei
        più mia.
        Umida, mi appare
        la sua luce,
        vorrei lanciarle
        fili d'argento,
        per poi funambula
        arrivare dal lei
        ed asciugarle
        il pianto!
        Composta domenica 14 dicembre 2014
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          Scritta da: Gigliola Perin
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Giorno dopo giorno uccidiamo una parte di noi,
          giorno dopo giorno,
          lasciamo integra solo la parte più forte,
          una dopo l'altra impariamo a sopprimere
          i lati di noi vulnerabili.
          Ho ucciso l'alterego che creava illusioni,
          ho ucciso la Sua stessa Anima
          ora un'altra parte muore,
          ora tutto ciò che conoscevo ed amavo di me
          è andato,
          è chiuso,
          ben incatenato in quel luogo
          così oscuro del mio essere
          dove nemmeno io
          ho il coraggio d'entrarvi mai.
          Ora ciò che nasce e risorge
          è la corazza di una lontana bimba
          che imparò a chiudere il mondo lontano da lei.
          Sono lacrime di gelido vento,
          sono sorrisi di freddo distacco.
          Ora quella bimba è risorta dalle ceneri di questa donna
          per ricordare a quella stupida sognatrice
          che i sogni sono morti decenni fa
          e credere che la vita fosse diversa da quello che la bimba aveva visto
          era solo utopia.
          Molte volte nascondiamo così bene il nostro essere bimbi in noi
          che dimentichiamo il perché lo facemmo.
          Ora quella bimba urla a gran voce i suoi perché.
          La nascosi per paura,
          la paura che il suo dolore annientasse la donna che volevo essere,
          volevo credere che il lupo fosse solo l'animale cattivo della fiaba,
          ma ora lei prende il sopravvento su questa donna
          e le ricorda che il lupo è dentro la sua vita
          ed è meglio che sia la bimba d'allora
          a combattere ancora perché lei non ha sogni,
          non vuole illusioni, non crede all'amore,
          lei sa da molto che la vita ti prende le speranze e non te le ridà.
          Ora quella bimba insegnerà nuovamente alla donna
          a chiudere il mondo fuori dal suo cuore
          e rendere quell'anima forte come un diamante,
          la potrai rompere, infrangerla in mille zirconi
          ma la luce che emanerà sarà sempre quella pura
          di un urlo soffocato nella notte,
          che lasciò scorrere il tempo!
          Composta lunedì 14 dicembre 2015
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie generazionali)

            È poesia beat

            Caro lettore,
            cerca finalmente di capire,
            che questa,
            è poesia beat generation,
            poesia hippy,
            poesia beat,
            come quella di Kerouac;
            un po' strana,
            un po' immediata,
            diretta,
            lineare,
            fatta di parole semplici,
            crude ed essenziali;
            non enfasi,
            né retorica,
            né stramberie sillabiche;
            questa è poesia
            di vita,
            la vita normale,
            per quello che è;
            è poesia beat.
            Composta lunedì 23 novembre 2015
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              Scritta da: igor-issorf
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Il sapore del mare

              Il mare biancheggia e schizza forte
              Io seduto sulla ghiaia ruvida guardo...
              Urlo forte il mio Amore a te lontana
              Bloodimary, vestita solo del tuo mare
              che hai nella tua anima ribelle
              che tutto mi inonda da sempre
              e dove io naufrago perduto.
              Nuvole dense si frantumano,
              un raggio di sole appare.
              Composta martedì 29 luglio 2014
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