Poesie d'Autore


Scritta da: Andrew Ricooked
in Poesie (Poesie d'Autore)

Ahi ahi ahi

Il tizio gestisce una libreria
ci vado e autografo i miei libri per
lui
e lui mi impone sempre qualche libro
qualcosa del genere declino-e-vita
difficile
ma questi libri sono scritti da
opinionisti
di giornali
professori, nati-nella-bambagia,
ecc.
E questi hanno visto tanta vita reale
da bassifondi
quanto un parroco di campagna;
le loro vite
sono state tanto avventurose quanto
una spolverata allo scaffale della
libreria
e nessuno di loro ha mai saltato un
pasto.
Questi libri sono ben scritti,
a volte brillanti
un filo
arditi
ma c'è una sensazione dominante
di agiatezza
nella scrittura e nella
vita.
I libri mi cadono dalle
mani.
Questo tizio della libreria deve
cominciare a pensare a
qualche altro tipo di
compenso
per me
che gli autografo i miei libri
perché leggere queste cagate
deliziosamente
stampate
non fa che ricordarmi
ancora una volta
che sto gareggiando solo
contro
me stesso.
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    Scritta da: Andrew Ricooked
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Buddha Chinaski dice

    A volte
    devi
    indietreggiare
    di uno o
    due passi,
    ri-
    considerare

    staccare
    per un
    mese

    non
    fare niente
    non
    volere
    fare niente

    la pace è
    fondamentale
    il ritmo è
    fondamentale

    qualsiasi cosa
    tu voglia
    non
    l'avrai
    provandoci
    con troppa
    insistenza.

    Stacca
    per
    dieci anni

    sarai
    più
    forte

    stacca
    per
    venti anni

    sarai
    amcora più
    forte.

    Non c'è niente in
    palio
    comunque

    e
    ricorda che
    la seconda cosa più bella
    del mondo
    è
    una notte di sonno
    tranquillo

    e
    la più bella:
    una morte
    serena.

    Nel frattempo
    paga la bolletta del
    gas
    se riesci
    e
    cerca di non
    litigare con tua
    moglie.
    Composta domenica 3 gennaio 2010
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      Scritta da: Andrew Ricooked
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Un albero, una strada, un rospo

      Un tavolo da 7, tutti
      che ridono forte, senza smetter,
      in modo quasi assordante,
      ma non c'è gioia nella loro
      risata, sembra
      meccanica.
      Finzione e falsità
      avvelenano l'aria.
      Sembra che gli altri avventori non lo
      notino.
      Sono asfissiato dalle risate,
      le viscere, il cervello, la mia coscienza,
      mi vanno di traverso.
      Sogno di prendere una postola, di
      avvicinarmi al tavolo
      e di far saltare le loro teste,
      una dopo l'altra.
      Naturalmente, questo mi renderebbe
      ancora più colpevole di
      loro.
      Eppure, continuo a fantasticare e
      poi capisco che pretendo
      troppo.
      Avrei già dovuto capire
      da un pezzo che è così
      e basta:
      che dappertutto ci sono tavoli da 2,
      3,7, 10 o anche più
      con gente
      che ride senza motivo e
      senza gioia,
      che ride per niente senza
      trasporto,
      e che questa è una parte inevitabile
      di tutto,
      come un albero, una strada, un rospo.

      Ordino ancora da bere e
      decido di non ucciderli, nemmeno
      nella mia immaginazione.

      Decido, invece, che sono un
      uomo davvero fortunato:
      il tavolo è a 7 metri di distanza.
      Potrei essere a quel tavolo, seduto
      con loro,
      vicino alle loro bocche,
      vicino ai loro occhi e alle loro orecchie
      e alle loro mani,
      e sentire realmente la conversazione
      che provoca le loro risate
      senza gioia.
      Mi sono già trovato in molte situazioni simili
      ed è stata una dura croce,
      davvero.

      Così, mi accontento della mia buona sorte
      ma non posso fare a meno di chiedermi
      se al mondo sia rimasto un angolo
      con un tavolo da 7 dove
      si provano sentimenti autentici,
      dove c'è
      una bella risata vera.
      Spero di si.
      Devo sperare di si.
      Composta domenica 3 gennaio 2010
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        Scritta da: Giorgio De Luca
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il risveglio del vulcano (l'isola di Montserrat)

        Dormiva un sonno profondo,
        l'anima buia
        giaceva silenziosa.

        Dove tutto sembrava eterno
        riecheggia, funesto,
        l'incessante rombare.

        La paradisiaca isola,
        ferita a morte,
        ha cessato di vivere.

        Al crepuscolo,
        fantasmi vestiti di lava,
        il volto solcato da
        incandescenti rughe,
        si aggirano confusi
        sull'isola deserta.
        Composta martedì 23 luglio 2002
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          Scritta da: Giorgio De Luca
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Cadean le foglie d'autunno

          L'animo gentil donar volle
          alla diletta sposa.

          Caden le foglie d'autunno...

          Ella, i crin disciolti,
          rapita fu
          dal canto d'usignolo.

          Vibrar poté le ali come
          una libellula
          per adagiarsi là sul fior più bello.
          Composta giovedì 17 ottobre 1996
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            Scritta da: Antonio Prencipe
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Stella guerriera

            Raccolgo petali di rose
            persi nel deserto.
            Strappo pagine del mio passato
            regalandole al futuro.
            Guardo il cielo
            mentre cado nelle tenebre
            e tu stella guerriera
            persa nella notte triste e scura del giorno
            mi parli da lontano
            mi sussurri lentamente
            non mollare
            ma io ho perso il tuo presente
            ed ho trovato il tuo passato
            mentre cercavo di parlare con il mare.
            Stella guerriere
            aiutami a combattere,
            insegnami a volare,
            a catturare sogni,
            insegnami il valore della morte.
            Io t'insegnerò a trovare
            il mio inizio
            perso nelle colline del vento...
            La luna ti cercava
            ed io ti tradii con il sole.
            Stella guerriera
            combatti per me
            nel tuo regno,
            santifica la speranza
            e salva i miei dubbi.
            Ho rincorso l'alba per trovarti
            ma il tramonto mi ha raggiunto.
            Composta sabato 2 gennaio 2010
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              A Madre Teresa

              Dormire vegliando
              dividendo il poco
              o il niente
              alla pari con loro,
              disperati dispersi,
              miserabili
              colmi di Dio,
              calcanti alla porta
              dell'eternità.
              Umile,
              tra gli ultimi degli umili,
              frammenti di umanità
              raccolti da mani d'ali.
              Madre e sorella,
              tempo sacro vissuto
              santificando l'attimo
              al miracolo della vita
              vera.
              Composta sabato 15 giugno 2002
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Così mi apparisti

                Così mi apparisti,
                perpetua tempesta per l'anima
                che tracolora per poco
                sprazzi turchesi di cielo,
                e il sole sventaglia
                nella cupa ombra
                fasci svolgoranti di luce:
                La tempesta si consuma,
                ma tu mai!
                Vivo tra meravigliose paure:
                non essere con te nel vento,
                nella pioggia o nel buio,
                nei tuoni o nel sole,
                o nelle calme improvvise.
                Così mi apparisti,
                come fuoco che scotta
                e mai si consuma.
                Non attimi di vero riposo,
                né vere gioie
                feconde di vita
                a germogliare messi rigogliose.
                Sei meravigliosamente sconcertante,
                ma inutile per il mio cuore
                che bussa alla tua porta:.
                Composta sabato 15 gennaio 2000
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                  Scritta da: Antonino Gatto
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il gran galà della natura

                  Un giorno come tanti,
                  all'imbrunire della sera,
                  quando ancora qualche spiraglio di sole,
                  tinge di mille colori il cielo,
                  al di là della collina,
                  mi ritrovo seduto a meditare,
                  circondato solo
                  da un melodico canto di cicale.
                  L'autunno è alle porte,
                  e i colori lasciati sul suolo,
                  mostrano lo splendore della natura,
                  che pare variopinta,
                  come a far gola,
                  al desiderio più segreto di un pittore.
                  Così il cielo con la sua vanità,
                  pare non esserne meno,
                  e fra giochi di nubi che vacillano di forme e colori,
                  sfila col suo vestito migliore,
                  per donare emozioni,
                  a chi con l'animo in gola,
                  affronta la gravità, con lo sguardo rivolto all'in su.
                  Cosa può desiderare di più,
                  il cuore di un artista,
                  che vive di piccole cose?
                  Composta venerdì 1 gennaio 2010
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