Poesie d'Autore


Scritta da: Widmer Valbonesi
in Poesie (Poesie d'Autore)

Quadri d'autunno

Dalle labbra screpolate dei melograni
cadono lacrime di sangue,
cachi, ormai d'arancio,
bucherellati dagli storni
marciscono sui rami
come le illusioni eterne,
noci e nespole smaltano di ruggine
l'autunno novembrino.
Là dove i peschi diedero frutti vellutati,
ora, giace un letto di gialle foglie morte,
nell'inverno che è alle porte
saranno la coperta della gelida terra.
S'accorciano i tempi tra l'alba e il tramonto
e l'umido grigio prevale
sull'azzurro terso del cielo.
Quando s'avanzano le brume nella valle,
diventano tristi anche le voglie.
Incastonato dentro agli occhi caldi,
ti prego conserva il tuo sorriso rosa,
così fragrante e cristallino
illumina di luce la mia anima
in quest'estate di San Martino.
Composta domenica 11 dicembre 2011
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    La tua pelle è scura,
    come calda terra
    sotto l'arso sole,
    che il mare colora
    di vivo argento,
    brucia i nostri cuori
    di passione,
    di desiderio
    ti guardo morire,
    mentre i miei occhi
    nuotano nei tuoi
    cercando l'orizzonte
    che al tramonto osservo,
    dove i monti scuriscono le loro cime
    facendosi più vicine al mare,
    dove la tua pelle
    con la mia si confonde
    facendosi più vicina al cuore.
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      Scritta da: ametista
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il giorno che tu verrai

      Mi hai detto che verrai,
      i tuoi occhi me lo hanno detto.
      Adesso so che verrai,
      che aprirai quel cancello,
      che quel giorno non cigolerà,
      ma canterà il tuo arrivo.
      Io sento che verrai,
      e forse guardandomi,
      non mi riconoscerai,
      sarò diversa,
      sarò cambiata,
      sarò sempre la stessa.
      Io ascolto e nel vento,
      sento i tuoi passi,
      che leggeri e pesanti,
      entrano per davvero,
      nel mio mondo,
      fino ad allora,
      appena sfiorato, lambito,
      toccato con mano leggera,
      sfogliato in un libro donato,
      racchiuso in fogli ormai sgualciti.
      Io vedo che tu verrai,
      come nel sogno mai perso,
      saremo solo quello che siamo,
      e per pochi minuti,
      tutto e tutti,
      resteranno al di la
      della porta che chiuderò,
      quel giorno.
      Il giorno che tu verrai.
      Composta domenica 11 dicembre 2011
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        Scritta da: ametista
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Stringo fra le mani

        Stringo fra le mani,
        lenzuola sgualcite da notti insonni,
        onde del mare si infrangono su scogli di solitudine,
        nuvole nel cielo si sciolgono in temporali estivi,
        distese di grano ondeggiando al vento,
        attendono la falce del rimpianto.
        Stringo fra le mani il niente che mi circonda,
        fogli di carta pieni di parole,
        sussurri del cuore, grida dell'anima,
        fra consonanti cercate e vocali perdute,
        lettere che non saranno mai lette,
        parole che non verranno mai dette,
        l'eco lontano di un vuoto cuore
        si spegne nel rimpianto,
        di ciò che non è stato.
        Stringo fra le mani,
        vele intrise dal pianto,
        gocce di rugiada escono dal cuore,
        nascoste fra lacrime
        di un tempo ormai passato,
        vedo speranze e sogni,
        come luci illuminano vie ombrose e tortuose,
        come tiepido vento stempera i giorni di gelo,
        di questo mio amore per te,
        che sento e che ogni giorno,
        stringo fra le mani.
        Composta domenica 11 dicembre 2011
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          Scritta da: ametista
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Per te
          Lascia che io sia quello che vuoi,
          lo sarò per te,
          sarò vento,
          che allontana da te dolori e pensieri,
          sarò sole,
          che ti scalda in un inverno desolato,
          sarò neve,
          che ti copre col suo manto immacolato,
          sarò pioggia,
          che ti bagna in un deserto infuocato,
          sarò grandine,
          che distrugge chi ti ferisce,
          sarò nebbia,
          che ti nasconde da chi non ti capisce.
          Lascia che io sia quello che vuoi,
          lo sarò per te,
          per te combatterò,
          per te mi ferirò,
          cadrò, mi rialzerò,
          e mai mi arrenderò,
          lotterò per questo amore,
          che mi fa piangere, ridere,
          sognare, sperare e gridare a te,
          che se sono quel che sono,
          lo sono grazie a te.
          Composta domenica 11 dicembre 2011
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            Scritta da: Carol Raiola
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Pensieri

            Nel Ricordo del Passato
            che mi Avevi tanto Amato
            Tu con Volto Sopraffatto
            non Giocasti null'affatto...
            nel Rimpianto di quel Giorno
            mi girasti sempre Intorno
            Non son Piccina e
            ne Bambina
            son una Donna
            Celeste ed Azzurrina
            con Ali al Vento
            grido l'Amore
            che Rimbombi in ogni Cuore...
            Composta domenica 4 dicembre 2011
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              Scritta da: Carol Raiola
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Lunedi Notte Fratello di Martedì

              Caro Amico
              senti che voci
              guarda che Sole
              che c'è qui per Te
              Novembre se n'è andato
              e con lui ti ha portato
              senza Alba e ne Tramonto
              siamo caduti tutti in fondo
              L'unico a rimanere in Sù
              sei Tu
              Sento la voce
              del tuo Angelo Blu
              che è dove sei Tu
              porta conforto a chi quaggiù
              non ha fede in Gesù
              Tu cammini li su
              su un Arcobaleno e la Luna Blu
              porta l'Amore a chi vuoi Tu
              come hai fatto sempre qui giù...
              Sul divano dormivi
              sereno mentre già viaggiavi
              a cuore sincero
              mentre a Noi hai lasciato
              un'impontra senza nemmeno un ombra
              Ora Amico ti chiedo di più
              conforta la donna
              che amavi Tu
              Manu è quaggiù
              porgi la tua mano
              sul suo cuore
              e allievale il dolore
              falla ridere e sorridere in questa vita che è una bufera
              dove tutto è solo Niente
              ed il Niente è proprio tutto...
              Ora guarda... guarda più sù Gegè
              c'è la Luce per Te
              vola in alto
              raggiungi i Gabbiani
              con il loro Nuovo Orizzonte
              ascolta le voci soave ed armoniose
              che cantano Musica pert Te
              Musica Eri
              Musica Sarai
              e Domani Rinascerai
              Con affetto ti Aspetto.
              Composta sabato 3 dicembre 2011
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                Scritta da: Maria Teresa Palma
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Profumo di male

                E più il disarmo che il dolore
                che sconvolge una meravigliosa   
                storia d'amore!
                Prendo la testa tra le mani
                e l'aroma del vapore
                mi libera un momento
                respiro affacciata ad un fumento
                se piango o se rido  
                io mi lamento
                appannata  dallo  sconforto  di questi anni così bui
                che non è possibile contrastare
                la violenza delle classi dominanti questo tempo cosi ingrato.
                il  coro dagli scranni ha una voce da cornacchia su uno scempio schermato che grida un antico precetto:
                rassegnarsi ad una storia inaccettabile mentre Caino stupra Abele in silenzio.
                Noi vorremmo volare  via da  questi portatori di iella e rigor mortis con la falce spianata.
                Meglio non contare nulla  e respirare fuori dal coro di sacrifici insopportabili dei cardinali di stato e dei rituali lugubri del capitale.
                Cercare luce et aria limpida nel cielo o sul mare chiaro 
                io e te per mano, amore mio, 
                tra il lungomare e i fiori
                in un paese incredibile, libero dal male.
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                  Scritta da: Antonio Prencipe
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  L'inchiostro dell'anima incontra la solitudine

                  Incasso con dignità.
                  Noi con una stella sulla fronte
                  raccolti da una fermata di autobus
                  in mezzo ad un strada deserta.
                  In tasca pochi anni ma con la consapevolezza
                  di saper già dove si va a finire.
                  Troppi stronzi padroni del popolo
                  si sono persi nel vento...
                  Perdendo il conto in banca di una vita
                  gettata in fondo dove gli occhi
                  del potere osservano vili i loro servi,
                  ed ora la carità riveste il viso.
                  Il cancello di bronzo ho preso a calci...
                  Nel suo interno troppi amori
                  con cui non ho avuto molta fortuna.
                  Le ragnatele sui sentimenti
                  ripudiati e mai comunicati a chi
                  ieri, oggi si è preso tutto.
                  Preferisco farla finita con questa
                  finta utopia ho una storia incompresa
                  con me stesso da vent'anni,
                  mi amo così poco ma ci finirò dentro
                  e con un po di malinconia m'innamorerò
                  degli occhi grandi e chissà forse
                  amare se stessi è bello come accendere
                  una sigaretta nei momenti di dolore.
                  C'è che in questa vita ho preferito
                  sempre farmi male e non dimenticare.
                  Senza mai prendere per mano il coraggio
                  e camminare solo per le vie funeste
                  del mio credere in una libertà virtuale.
                  La solitudine è la madre degli incompresi,
                  di chi di notte scrive in versi
                  con l'inchiostro della propria anima
                  le paure, i dolori, gli amori amati
                  così tanto da non pensar più che "ricevere"
                  ti possa rendere felice perché ti basta
                  il "dare" per poi soffrire per sempre.
                  Chi parte con una valigia di piombo
                  e non torna non è egoista
                  è solo una persona che ha perso
                  tutto compreso il cuore di cemento.
                  Diversi e dispersi sopra la follia
                  per poi marcire dentro
                  una preghiera fatta da una vecchia signora
                  sopra la bara di un figlio
                  caduto sotto la luna da solo.
                  Composta martedì 29 novembre 2011
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