Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)
La tua pelle è scura,
come calda terra
sotto l'arso sole,
che il mare colora
di vivo argento,
brucia i nostri cuori
di passione,
di desiderio
ti guardo morire,
mentre i miei occhi
nuotano nei tuoi
cercando l'orizzonte
che al tramonto osservo,
dove i monti scuriscono le loro cime
facendosi più vicine al mare,
dove la tua pelle
con la mia si confonde
facendosi più vicina al cuore.
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    Scritta da: ametista
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il giorno che tu verrai

    Mi hai detto che verrai,
    i tuoi occhi me lo hanno detto.
    Adesso so che verrai,
    che aprirai quel cancello,
    che quel giorno non cigolerà,
    ma canterà il tuo arrivo.
    Io sento che verrai,
    e forse guardandomi,
    non mi riconoscerai,
    sarò diversa,
    sarò cambiata,
    sarò sempre la stessa.
    Io ascolto e nel vento,
    sento i tuoi passi,
    che leggeri e pesanti,
    entrano per davvero,
    nel mio mondo,
    fino ad allora,
    appena sfiorato, lambito,
    toccato con mano leggera,
    sfogliato in un libro donato,
    racchiuso in fogli ormai sgualciti.
    Io vedo che tu verrai,
    come nel sogno mai perso,
    saremo solo quello che siamo,
    e per pochi minuti,
    tutto e tutti,
    resteranno al di la
    della porta che chiuderò,
    quel giorno.
    Il giorno che tu verrai.
    Composta domenica 11 dicembre 2011
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      Scritta da: ametista
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Stringo fra le mani

      Stringo fra le mani,
      lenzuola sgualcite da notti insonni,
      onde del mare si infrangono su scogli di solitudine,
      nuvole nel cielo si sciolgono in temporali estivi,
      distese di grano ondeggiando al vento,
      attendono la falce del rimpianto.
      Stringo fra le mani il niente che mi circonda,
      fogli di carta pieni di parole,
      sussurri del cuore, grida dell'anima,
      fra consonanti cercate e vocali perdute,
      lettere che non saranno mai lette,
      parole che non verranno mai dette,
      l'eco lontano di un vuoto cuore
      si spegne nel rimpianto,
      di ciò che non è stato.
      Stringo fra le mani,
      vele intrise dal pianto,
      gocce di rugiada escono dal cuore,
      nascoste fra lacrime
      di un tempo ormai passato,
      vedo speranze e sogni,
      come luci illuminano vie ombrose e tortuose,
      come tiepido vento stempera i giorni di gelo,
      di questo mio amore per te,
      che sento e che ogni giorno,
      stringo fra le mani.
      Composta domenica 11 dicembre 2011
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        Scritta da: ametista
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Per te
        Lascia che io sia quello che vuoi,
        lo sarò per te,
        sarò vento,
        che allontana da te dolori e pensieri,
        sarò sole,
        che ti scalda in un inverno desolato,
        sarò neve,
        che ti copre col suo manto immacolato,
        sarò pioggia,
        che ti bagna in un deserto infuocato,
        sarò grandine,
        che distrugge chi ti ferisce,
        sarò nebbia,
        che ti nasconde da chi non ti capisce.
        Lascia che io sia quello che vuoi,
        lo sarò per te,
        per te combatterò,
        per te mi ferirò,
        cadrò, mi rialzerò,
        e mai mi arrenderò,
        lotterò per questo amore,
        che mi fa piangere, ridere,
        sognare, sperare e gridare a te,
        che se sono quel che sono,
        lo sono grazie a te.
        Composta domenica 11 dicembre 2011
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          Scritta da: Carol Raiola
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Pensieri

          Nel Ricordo del Passato
          che mi Avevi tanto Amato
          Tu con Volto Sopraffatto
          non Giocasti null'affatto...
          nel Rimpianto di quel Giorno
          mi girasti sempre Intorno
          Non son Piccina e
          ne Bambina
          son una Donna
          Celeste ed Azzurrina
          con Ali al Vento
          grido l'Amore
          che Rimbombi in ogni Cuore...
          Composta domenica 4 dicembre 2011
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            Scritta da: Carol Raiola
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Lunedi Notte Fratello di Martedì

            Caro Amico
            senti che voci
            guarda che Sole
            che c'è qui per Te
            Novembre se n'è andato
            e con lui ti ha portato
            senza Alba e ne Tramonto
            siamo caduti tutti in fondo
            L'unico a rimanere in Sù
            sei Tu
            Sento la voce
            del tuo Angelo Blu
            che è dove sei Tu
            porta conforto a chi quaggiù
            non ha fede in Gesù
            Tu cammini li su
            su un Arcobaleno e la Luna Blu
            porta l'Amore a chi vuoi Tu
            come hai fatto sempre qui giù...
            Sul divano dormivi
            sereno mentre già viaggiavi
            a cuore sincero
            mentre a Noi hai lasciato
            un'impontra senza nemmeno un ombra
            Ora Amico ti chiedo di più
            conforta la donna
            che amavi Tu
            Manu è quaggiù
            porgi la tua mano
            sul suo cuore
            e allievale il dolore
            falla ridere e sorridere in questa vita che è una bufera
            dove tutto è solo Niente
            ed il Niente è proprio tutto...
            Ora guarda... guarda più sù Gegè
            c'è la Luce per Te
            vola in alto
            raggiungi i Gabbiani
            con il loro Nuovo Orizzonte
            ascolta le voci soave ed armoniose
            che cantano Musica pert Te
            Musica Eri
            Musica Sarai
            e Domani Rinascerai
            Con affetto ti Aspetto.
            Composta sabato 3 dicembre 2011
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              Scritta da: Maria Teresa Palma
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Profumo di male

              E più il disarmo che il dolore
              che sconvolge una meravigliosa   
              storia d'amore!
              Prendo la testa tra le mani
              e l'aroma del vapore
              mi libera un momento
              respiro affacciata ad un fumento
              se piango o se rido  
              io mi lamento
              appannata  dallo  sconforto  di questi anni così bui
              che non è possibile contrastare
              la violenza delle classi dominanti questo tempo cosi ingrato.
              il  coro dagli scranni ha una voce da cornacchia su uno scempio schermato che grida un antico precetto:
              rassegnarsi ad una storia inaccettabile mentre Caino stupra Abele in silenzio.
              Noi vorremmo volare  via da  questi portatori di iella e rigor mortis con la falce spianata.
              Meglio non contare nulla  e respirare fuori dal coro di sacrifici insopportabili dei cardinali di stato e dei rituali lugubri del capitale.
              Cercare luce et aria limpida nel cielo o sul mare chiaro 
              io e te per mano, amore mio, 
              tra il lungomare e i fiori
              in un paese incredibile, libero dal male.
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                Scritta da: Antonio Prencipe
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                L'inchiostro dell'anima incontra la solitudine

                Incasso con dignità.
                Noi con una stella sulla fronte
                raccolti da una fermata di autobus
                in mezzo ad un strada deserta.
                In tasca pochi anni ma con la consapevolezza
                di saper già dove si va a finire.
                Troppi stronzi padroni del popolo
                si sono persi nel vento...
                Perdendo il conto in banca di una vita
                gettata in fondo dove gli occhi
                del potere osservano vili i loro servi,
                ed ora la carità riveste il viso.
                Il cancello di bronzo ho preso a calci...
                Nel suo interno troppi amori
                con cui non ho avuto molta fortuna.
                Le ragnatele sui sentimenti
                ripudiati e mai comunicati a chi
                ieri, oggi si è preso tutto.
                Preferisco farla finita con questa
                finta utopia ho una storia incompresa
                con me stesso da vent'anni,
                mi amo così poco ma ci finirò dentro
                e con un po di malinconia m'innamorerò
                degli occhi grandi e chissà forse
                amare se stessi è bello come accendere
                una sigaretta nei momenti di dolore.
                C'è che in questa vita ho preferito
                sempre farmi male e non dimenticare.
                Senza mai prendere per mano il coraggio
                e camminare solo per le vie funeste
                del mio credere in una libertà virtuale.
                La solitudine è la madre degli incompresi,
                di chi di notte scrive in versi
                con l'inchiostro della propria anima
                le paure, i dolori, gli amori amati
                così tanto da non pensar più che "ricevere"
                ti possa rendere felice perché ti basta
                il "dare" per poi soffrire per sempre.
                Chi parte con una valigia di piombo
                e non torna non è egoista
                è solo una persona che ha perso
                tutto compreso il cuore di cemento.
                Diversi e dispersi sopra la follia
                per poi marcire dentro
                una preghiera fatta da una vecchia signora
                sopra la bara di un figlio
                caduto sotto la luna da solo.
                Composta martedì 29 novembre 2011
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                  Scritta da: Damiano Villi
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il mio sogno era chiamarti "amore"

                  Non senti quanta sofferenza c'è nel mio cuore
                  non lo hai mai capito ma il mio sogno era chiamarti "amore"
                  ti avrei amato alla follia
                  e non ci sarebbe stato altro che magia
                  ma non sono stato abbastanza scaltro
                  perché adesso il tuo cuore appartiene ad un altro
                  e ora senza te mi sento morire
                  ma tutto questo tu non puoi capire
                  ora non mi resta altro che aspettare
                  e sperare di tornare presto a sognare.
                  Composta mercoledì 30 novembre 2011
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