Poesie d'Autore


Scritta da: Egizia Russo
in Poesie (Poesie d'Autore)

Le ali dell'amore

Nella mente
affiorano
momenti
fugaci
rapiti
dal cuore
volteggia
il tuo viso
sfiorandomi
l'anima
sentir
l'ebbrezza
di quei giochi
innocenti
avvolti
nelle ali
leggere
dell'amore...
d'un tempo
passato!
Un tempo
che scolora
ma non
cancella
l'essersi
amati...
sulle ali
dell'amore
io
ti amai...
Composta martedì 6 dicembre 2011
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: barbis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Amori e disamori n. 3

    ... Aprirono porte
    illuminarono stanze
    visitarono pagine
    furono anarchia
    corsero nell'ironia
    e nel "De profundis"... .

    ... tornando.
    Tu non so.
    Io sorridendo
    ho aspettato
    l'alba...

    ... non si replica.
    Così dicono i libri
    l'orologio il metro
    l'acqua che scende dal vetro
    e dietro la tua fotografia
    una minuta grafia e nebbie sottili
    che avvolgono passati prossimi
    passati remoti e trapassati.
    Come fili...

    ... ma ti ho voluto bene.
    Strano. Succede.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Silvana Moscati
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Una lacrima d'emozioni

      Piccola, minuscola goccia
      che viaggia dal cielo
      sorella maggiore di una lacrima che scende sul viso
      come la nuvola che sfoga la sua completezza.
      Scendono lacrime colme di amarezza
      oppur, piene di gioia insostenibile.
      Piccola, minuscola goccia
      che delinea i tratti del tuo viso
      timida testimone, di un'emozione che non sa trattenersi.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Silvana Moscati
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Oltre il tramonto

        Viaggerò...
        oltre il tramonto...
        a piedi nudi...
        superando le intemperie...
        gli ostacoli...
        viaggerò...
        per raggiungerti...
        oltre il tramonto...
        con addosso un solo abito...
        per tutte le stagioni...
        a scaldarmi il cuore...
        basterà chiudere gli occhi...
        oltre il tramonto...
        saprò riconoscerti...
        fra i colori dell'arcobaleno...
        perderò la strada del ritorno...
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Antonio Prencipe
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Amore nero nel cuore ghiacciato

          Il cervello è caduto
          assieme all'anima sul pavimento di ceramica...
          Non si rompe... si squarcia
          come un cristallo troppo fragile.
          E le mie angosce divengono vertigini,
          i passi inquieti come le mura
          del mio egoismo si sgretolano
          funesti al suono della tua voce.
          In fondo all'estate non c'è più
          l'anima dispersa tua.
          Solo grasso dolore che invade
          il tuo grigio è scheggia assordante
          tra le polveri della tua anima infranta
          alle sorde orecchie dei finti cuori.
          Nascondendo le preghiere fatte sotto le coperte
          stringevo forte il respiro
          annunciando il mio canto spietato
          contro l'immane dramma che è la vita
          porgendo alla mia dignità
          le mie più sentite condoglianze.
          Diviene inverno e non so più muovermi
          il ghiaccio penetra e tu lecchi
          avventata il ghiacciolo
          amaro delle mie ferite.
          Speri di spegnere questa macchina
          infernale senza amore
          che spara sentimenti nel tuo ventre viscido.
          Io sono quello che il tempo
          e il dolore mi hanno fatto diventare
          scuoti la testa ignara,
          mi porgi il fagotto dolce
          del tuo cuore pulsante cercando
          di ridar vita a noi.
          Sei intrepida ma la risposta è sorda,
          cieca... si perde nel baratro
          delle preghiere nere.
          Guerra fredda, silenzio assoluto
          sotto le labbra sole
          come i raggi dell'amore che ormai
          non ci sfiorano più.
          Rinasceremo insani domani
          in un campo di grano nero
          emarginati dal tempo e da noi stessi.
          Composta venerdì 2 dicembre 2011
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Antonino Gatto
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Caro Happy

            Caro amico mio fidato,
            ancora oggi ti ho sognato.
            Il ricordo del tuo amore non si spegne,
            e pensandoti ogni tanto si riaccende.
            Mi ricordo quando tenero e piccino,
            ti ho svezzato come fossi il mio bambino,
            e tu già grande, nonostante la tua età,
            mi hai trattato come fossi il tuo papà.
            È per questo che dall'alba, a notte fonda,
            tu hai vissuto, con me accanto alla mia ombra,
            e anche quando ricevevi pane secco,
            tu eri sempre a me fedele accanto al letto.
            Mille volti mi hanno avuto e poi lasciato,
            alcune donne ti hanno anche accarezzato,
            e mentre io perdevo tempo dietro l'amore,
            non mi accorgevo che era al mio fianco, senza parole.
            Quanto mi manchi amico fido prediletto?
            Quanto vorrei averti ancora accanto al letto,
            per rivedere l'amore in volto come allo specchio,
            ogni mattina, quando per sveglia, mi leccavi l'orecchio.
            Composta lunedì 5 dicembre 2011
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La guerra non ripaga le lacrime

              La parola Pace ormai insanguinata
              rinasce ogni volta dentro
              una bandiera colorata.
              Un corpo senza respiro...
              Si Dio prendi anche me,
              un'altra croce non fa rumore
              nel cimitero degli innocenti.
              I corpi immobili: vittime
              della guerra stesi a terra
              come sigarette calpestate dal vento.
              Parole gettate nel camino assieme
              alla disperazione dei folli.
              Pensieri sfuggenti sono i missili
              che sfiorano i capelli neri
              come il nulla che presto arriverà.
              Abbracciava sua mamma e sorrideva
              al suo carnefice il bambino
              dalle lacrime argentate...
              La sua purezza prima di diventar tempesta
              rimase a guardare il sangue grondare
              dalle labbra astemie di un soldato
              venuto da lontano per morire solo
              in quella pace che tanto aveva predicato.
              Il portinaio del paradiso attende
              le anime per salvarle definitivamente
              da questa guerra fredda scambiata per libertà.
              Dio si lavò le mani...
              I peccati perdonati e i corpi nei fiumi
              consumati, divorati dai falchi codardi.
              Scannati come animali e gettati
              nei pozzi troppo profondi per
              poter essere trovati dall'amore.
              Guerre Sante che non conoscono fame
              e preghiere di bambini morti sugli altari
              costeggiati da petali e lacrime d'angeli.
              Caccia all'uomo scambiata per incidente
              stradale nell'autostrada della vita.
              Un tulipano sui corpi deturpati
              nascerà ogni volta che una
              goccia di sangue sfiorerà
              il terreno prosciugato dal dolore.
              E camminare a piedi nudi sul filo spinato
              per poi squarciarsi l'anima
              con i cristalli di neve rovente.
              Aerei di carta un giorno torneranno in cielo
              ricordando al mondo che la guerra
              è solo una lacrima spezzata che cade
              dagli occhi di chi la guarda.
              Composta domenica 4 dicembre 2011
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Fabio
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Amore morte – Amorte

                Ti sembra di essere come uno scrittore analfabeta,
                come un tennista senza braccia,
                come uno spazzolino senza setole.
                Ti senti inutile nella tua funzione,
                quando, il motivo per cui, mentre il sole si leva in cielo
                tu ti levi dal letto
                per uscire di casa;
                andare di fretta per raggiungere un posto,
                che non vuoi raggiungere,
                fare un qualche cosa, che non vuoi fare
                perdere del tempo, che non vuoi perdere
                essere pieno di responsabilità,
                che non vorresti avere.
                Vota la poesia: Commenta