Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Elisa Iacobellis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Quasi fuori dal cielo

Quasi fuori dal cielo ormeggia tra due montagne la metà della luna.
Roteante, vagabonda notte, quella che scava gli occhi.
Chissà quante stelle triturate nella pozzanghera! Fa una croce a lutto tra le mie ciglia, fugge.
Fucina di metalli azzurri, notti di lotte silenziose,
il mio cuore gira come un volano impazzito.
Bimba venuta da lontano, da tanto lontano qui condotta,
folgora a volte il suo sguardo sotto il cielo.
Piagnisteo, tempesta, mulinello di furia,
incrocia sul mio cuore senza fermarti.
Vento dei sepolcri, travolge, distruggi disperdi la tua radice sonnolenta.
Sradica i grandi alberi sulla sua opposta riva.
Eppure tu, bimba chiara, domanda di fumo, spiga.
Era colei che formava il vento con foglie brillanti.
Oltre le montagne notturne, giglio bianco d'incendio,
oh nulla posso dire! Era fatta di tutte le cose.
Angoscia che mi hai aperto il petto a coltellate,
è ora di seguire un'altra strada, dove lei non sorrida.

Temporale che ha sepolto le campane, torbido fermento di burrasche
perché toccarla ora, perché intristirla?

Ah seguire il cammino che si allontana da tutto,
dove non stia già aspettando l'angoscia, la morte, l'inverno
con i suoi occhi tra la rugiada.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Dalla spiaggia

    C'è sopra il mare tutto abbonacciato
    il tremolare quasi d'una maglia:
    in fondo in fondo un ermo colonnato,
    nivee colonne d'un candor che abbaglia:
    una rovina bianca e solitaria,
    là dove azzurra è l'acqua come l'aria:
    il mare nella calma dell'estate
    ne canta tra le sue larghe sorsate.
    O bianco tempio che credei vedere
    nel chiaro giorno, dove sei vanito?
    Due barche stanno immobilmente nere,
    due barche in panna in mezzo all'infinito.
    E le due barche sembrano due bare
    smarrite in mezzo all'infinito mare;
    e piano il mare scivola alla riva
    e ne sospira nella calma estiva.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Kinsey Keene

      Ascoltate, Thomas Rhodes, presidente della banca;
      Coolbaugh Whedon, direttore dell'"Argo";
      Reverendo Peet, pastore della prima chiesa;
      A. D. Blood, più volte sindaco di Spoon River;
      e finalmente voi tutti, membri dell'Associazione del Buon Costume —
      ascoltate le parole di Cambronne morituro,
      ritto con gli eroici superstiti
      della guardia di Napoleone a Mont Saint-Jean
      sul campo di battaglia di Waterloo,
      quando Maitland, l'inglese, gridò loro:
      "Arrendetevi, prodi Francesi! " —
      là sul finir del giorno, quando la battaglia fu irrimediabilmente perduta,
      e orde d'uomini che non eran più l'esercito
      del grande Napoleone
      si agitavano sul campo come brandelli laceri
      di nuvole tonanti nella tempesta.
      Ebbene, ciò che Cambronne disse a Maitland
      prima che il fuoco inglese spianasse il ciglio della collina
      contro la luce morente del giorno,
      io dico a voi, e a tutti voi,
      e a te, universo.
      E v'incarico di scolpirlo.
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        Scritta da: Marianna Mansueto
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il sorriso

        C'è un sorriso d'amore,
        e c'è un sorriso della seduzione,
        un sorriso c'è dei sorrisi
        dove si incontrano quei due sorrisi.

        C'è un aggrottamento dell'odio
        e c'è un aggrottamento del disdegno,
        ed un aggrottamento c'è degli aggrottamenti
        di cui invano tentate di scordarvi,

        Poiché a fondo nel profondo del cuore penetra,
        e affonda nelle midolla delle ossa-
        e mai nessun sorriso fu sorriso,
        ma solo quel sorriso solo,

        sorriso che dalla culla alla fossa
        sorridere si può una volta una sola;
        quando è sorriso
        ha fine ogni miseria.
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          Scritta da: Francesca Fontana
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io

          Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io
          fossimo presi per incantamento,
          e messi in un vasel ch'ad ogni vento
          per mare andasse al voler vostro e mio,

          sì che fortuna od altro tempo rio
          non ci potesse dare impedimento,
          anzi, vivendo sempre in un talento,
          di stare insieme crescesse 'l disio.

          E monna Vanna e monna Lagia poi
          con quella ch'è sul numer de le trenta
          con noi ponesse il buono incantatore:

          e quivi ragionar sempre d'amore,
          e ciascuna di lor fosse contenta,
          sì come i' credo che saremmo noi.
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            Scritta da: Eclissi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Casida delle colombe oscure

            Sui rami dell'alloro
            camminano due colombe oscure.
            L'una era il sole,
            l'altra la luna.
            "Casigliane mie," chiesi,
            "dove sta la mia sepoltura?"
            "Nella mia coda", disse il sole.
            "Nella mia gola", disse la luna.
            Ed io che andavo camminando
            con la terra alla cintola
            vidi due aquile di neve
            e una ragazza nuda.
            L'una era l'altra
            e la ragazza era nessuna.
            "Care aquile, " chiesi,
            "dove sta la mia sepoltura?"
            "Nella mia coda", disse il sole.
            "Nella mia gola", disse la luna.
            Sui rami dell'alloro
            vidi due colombe nude.
            L'una era l'altra
            ed entrambe nessuna.
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              Scritta da: mor-joy
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Petali sulle ceneri

              Credo d'averti visto in sogno
              prima di conoscerti,
              tali sono le precognizioni
              d'Aprile
              prima della pienezza
              primaverile.

              La visione avuta da te
              non è venuta
              quando tutto era impregnato
              dal profumo del sal fiorito,
              quando lo scintillare
              del fiume al tramonto
              aggiungeva una frangia
              al biondeggiare della sabbia,
              quando i frastuoni
              dei giorni estivi
              vagamente s'intrecciavano?

              Sì, ironica e sfuggente
              è stata la visione
              che ho avuto del tuo viso,
              in ore evase
              da ogni realtà!
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