Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Barbara Peteani
in Poesie (Poesie d'Autore)

Canzone per i bambini l'inverno

Nella notte d'inverno
galoppa un grande uomo bianco
galoppa un grande uomo bianco

è un omone di neve
ha una pipa di legno
un omaccio di neve
inseguito dal freddo

arriva in paese
arriva in paese
vedendo la luce
si sente sicuro

in una casetta
entra e non bussa
in una casetta
entra e non bussa
e per riscaldarsi
e per riscaldarsi
si siede sulla stufa arroventata
e d'improvviso ecco che scompare
e rimane solamente la sua pipa
proprio nel mezzo di una pozzanghera
e rimane solamente la sua pipa
e il suo vecchio cappello.
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    Scritta da: Marilù Rossi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Alchimia d'amore

    Chi più di me ha scavato nel profondo la miniera d'Amore,
    dice, dove risiede il centro della sua felicità:
    ho amato, ho conquistato e detto,
    ma se dovessi amare, conquistare e dire, finché non sarò vecchio,
    non potrei mai comprendere quel nascosto mistero;
    oh, non è che impostura tutto quanto:
    e come nessun alchimista ha potuto scoprire l'Elisir,
    ma ugualmente glorifica il suo fecondo vaso
    se per caso gli accade di scoprire
    qualche odorosa sostanza, o nuova medicina,
    così gli amanti sognano un godimento ricco e prolungato,
    ma non trovano altro che una notte estiva simile all'inverno.
    La nostra pace, il denaro, l'onore e il nostro giorno,
    questo noi pagheremo, per questa vana ombra di una bolla d'aria?
    In questo ha fine amore, che ogni uomo
    può essere felice come me se può sostenere
    la breve vergogna di una farsa nuziale?
    Quell'infelice amante che afferma
    non essere i corpi a sposarsi, ma solo gli spiriti,
    e che pretende trovare in lei un Angelo,
    in egual modo esatto parlerebbe dicendo di udire
    nel quotidiano e rozzo strimpellare roco il suono delle celesti sfere.
    Non sperare che la donna possegga intelligenza, al massimo
    ha estro e dolcezza, e non è, una volta posseduta, altro che vuota forma.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Dalla spiaggia

      C'è sopra il mare tutto abbonacciato
      il tremolare quasi d'una maglia:
      in fondo in fondo un ermo colonnato,
      nivee colonne d'un candor che abbaglia:
      una rovina bianca e solitaria,
      là dove azzurra è l'acqua come l'aria:
      il mare nella calma dell'estate
      ne canta tra le sue larghe sorsate.
      O bianco tempio che credei vedere
      nel chiaro giorno, dove sei vanito?
      Due barche stanno immobilmente nere,
      due barche in panna in mezzo all'infinito.
      E le due barche sembrano due bare
      smarrite in mezzo all'infinito mare;
      e piano il mare scivola alla riva
      e ne sospira nella calma estiva.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Kinsey Keene

        Ascoltate, Thomas Rhodes, presidente della banca;
        Coolbaugh Whedon, direttore dell'"Argo";
        Reverendo Peet, pastore della prima chiesa;
        A. D. Blood, più volte sindaco di Spoon River;
        e finalmente voi tutti, membri dell'Associazione del Buon Costume —
        ascoltate le parole di Cambronne morituro,
        ritto con gli eroici superstiti
        della guardia di Napoleone a Mont Saint-Jean
        sul campo di battaglia di Waterloo,
        quando Maitland, l'inglese, gridò loro:
        "Arrendetevi, prodi Francesi! " —
        là sul finir del giorno, quando la battaglia fu irrimediabilmente perduta,
        e orde d'uomini che non eran più l'esercito
        del grande Napoleone
        si agitavano sul campo come brandelli laceri
        di nuvole tonanti nella tempesta.
        Ebbene, ciò che Cambronne disse a Maitland
        prima che il fuoco inglese spianasse il ciglio della collina
        contro la luce morente del giorno,
        io dico a voi, e a tutti voi,
        e a te, universo.
        E v'incarico di scolpirlo.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Sospiro

          L'anima verso la tua fronte, o calma sorella,
          dove sogna un autunno sparso di macchie di porpora
          e verso il cielo errabondo delle tue iridi
          angeliche, sale, come in un malinconico
          giardino, fedele un bianco zampillo sospira
          verso l'Azzurro!
          - Verso l'Azzurro raddolcito d'Ottobre
          pallido e puro che specchia il suo languore infinito
          ai grandi bacini e lascia, sull'acqua morta
          dov'erra col vento la fulva agonia delle foglie
          scavando un gelido solco, trascinarsi
          il sole giallo con obliquo raggio.
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            Scritta da: Marianna Mansueto
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il sorriso

            C'è un sorriso d'amore,
            e c'è un sorriso della seduzione,
            un sorriso c'è dei sorrisi
            dove si incontrano quei due sorrisi.

            C'è un aggrottamento dell'odio
            e c'è un aggrottamento del disdegno,
            ed un aggrottamento c'è degli aggrottamenti
            di cui invano tentate di scordarvi,

            Poiché a fondo nel profondo del cuore penetra,
            e affonda nelle midolla delle ossa-
            e mai nessun sorriso fu sorriso,
            ma solo quel sorriso solo,

            sorriso che dalla culla alla fossa
            sorridere si può una volta una sola;
            quando è sorriso
            ha fine ogni miseria.
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              Scritta da: Francesca Fontana
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io

              Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io
              fossimo presi per incantamento,
              e messi in un vasel ch'ad ogni vento
              per mare andasse al voler vostro e mio,

              sì che fortuna od altro tempo rio
              non ci potesse dare impedimento,
              anzi, vivendo sempre in un talento,
              di stare insieme crescesse 'l disio.

              E monna Vanna e monna Lagia poi
              con quella ch'è sul numer de le trenta
              con noi ponesse il buono incantatore:

              e quivi ragionar sempre d'amore,
              e ciascuna di lor fosse contenta,
              sì come i' credo che saremmo noi.
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                Scritta da: mor-joy
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Petali sulle ceneri

                Credo d'averti visto in sogno
                prima di conoscerti,
                tali sono le precognizioni
                d'Aprile
                prima della pienezza
                primaverile.

                La visione avuta da te
                non è venuta
                quando tutto era impregnato
                dal profumo del sal fiorito,
                quando lo scintillare
                del fiume al tramonto
                aggiungeva una frangia
                al biondeggiare della sabbia,
                quando i frastuoni
                dei giorni estivi
                vagamente s'intrecciavano?

                Sì, ironica e sfuggente
                è stata la visione
                che ho avuto del tuo viso,
                in ore evase
                da ogni realtà!
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