Scritta da: Umberto Binetti
in Poesie (Poesie d'Autore)
È l'amore degli amanti
come l'araba fenice:
che vi sia, ciascun lo dice;
dove sia, nessun lo sa.
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È l'amore degli amanti
come l'araba fenice:
che vi sia, ciascun lo dice;
dove sia, nessun lo sa.
Io sono la vostra voce, il calore del vostro fiato,
il riflesso del vostro volto,
i vani palpiti di vane ali...
fa lo stesso, sino alla fine io sto con voi.
Ecco perché amate così cupidi
me, nel mio peccato e nel mio male,
perché affidaste a me ciecamente
il migliore dei vostri figli;
perché nemmeno chiedeste di lui,
mai, e la mia casa vuota per sempre
velaste di fumose lodi.
E dicono: non ci si può fondere più strettamente,
non si può amare più perdutamente...
Come vuole l'ombra staccarsi dal corpo,
come vuole la carne separarsi dall'anima,
così io adesso voglio essere scordata.
Nella sua fiamma mortale la luce ti avvolge.
Assorta, pallida, dolente, adagiata così
contro le antiche spirali del crepuscolo
che intorno a te gira.
Muta, amica mia,
sola nella solitudine di quest'ora di morte
e piena delle tante vite del fuoco,
erede pura del giorno distrutto.
Dal sole cade un grappolo sul tuo vestito scuro.
Le grandi radici della notte
crescono improvvise dalla tua anima,
e riaffiorano in superficie le cose in te celate,
così che un popolo pallido e azzurro
da te appena generato si nutre.
Oh solenne e feconda e magnetica schiava
del cerchio che in nero e oro succede:
fiera, cerca e trova una creazione tanto viva
che i suoi fiori soccombono, e di tristezza è piena.
Talvolta
la mia gioia
ti spaventa
amore mio
nasce dal nulla
e si nutre di poco
di larve invisibili
che il vento trasporta
di frammenti di paura
che si fondono in tepore
di briciole di serenità
cadute
dalla mensa dei poveri
di un raggio di sole
che risveglia lucciole
addormentate
in gocce di rugiada
se mi ami
amore mio
perdona la mia gioia.
Un sepalo, un petalo e una spina
In un comune mattino d'estate,
Un fiasco di rugiada, un'ape o due,
Una brezza,
Un frullo in mezzo agli alberi -
Ed io sono una rosa!
Non per caso
L'alba di un nuovo giorno
Inizia col grido del gallo
Che fin dai tempi antichi indica
Un tradimento.
L'amore è l'attimo di adesso; ne il giorno di ieri e ne quello di domani. L'amore è oggi.
Il vino sa vestire di un prodigioso lume
la stamberga peggiore
e fabbricare portici di fiaba con le spume
del suo rosso vapore
come un sole cocente che splenda fra le brume.
Il sole lentamente si sposta
sulla nostra vita, sulla paziente
storia dei giorni che un mite
calore accende, d'affetti e di memorie.
A quest'ora meridiana
lo spaniel invecchia sul mattone
tiepido, il tuo cappello di paglia
s'allontana nell'ombra della casa.
Non avete veduto le farfalle
con che leggera grazia
sfiorano le corolle in primavera?
Con pari leggerezza
limpido aleggia sulle cose tutte
lo sguardo della vergine sorella.
Non avete veduto quand'è notte
le vergognose stelle
avanzare la luce e ritirarla?...
Così, timidamente, la parola
varca la soglia
del suo labbro al silenzio costumato.
Non ha forma la veste ch'essa porta,
la luce che ne filtra
ne disperde i contorni. Il suo bel volto
non si sa ove cominci, il suo sorriso
ha la potenza di un abbraccio immenso.