Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

A molti

Io sono la vostra voce, il calore del vostro fiato,
il riflesso del vostro volto,
i vani palpiti di vane ali...
fa lo stesso, sino alla fine io sto con voi.

Ecco perché amate così cupidi
me, nel mio peccato e nel mio male,
perché affidaste a me ciecamente
il migliore dei vostri figli;
perché nemmeno chiedeste di lui,
mai, e la mia casa vuota per sempre
velaste di fumose lodi.
E dicono: non ci si può fondere più strettamente,
non si può amare più perdutamente...

Come vuole l'ombra staccarsi dal corpo,
come vuole la carne separarsi dall'anima,
così io adesso voglio essere scordata.
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    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Nella sua fiamma...

    Nella sua fiamma mortale la luce ti avvolge.
    Assorta, pallida, dolente, adagiata così
    contro le antiche spirali del crepuscolo
    che intorno a te gira.

    Muta, amica mia,
    sola nella solitudine di quest'ora di morte
    e piena delle tante vite del fuoco,
    erede pura del giorno distrutto.

    Dal sole cade un grappolo sul tuo vestito scuro.
    Le grandi radici della notte
    crescono improvvise dalla tua anima,
    e riaffiorano in superficie le cose in te celate,
    così che un popolo pallido e azzurro
    da te appena generato si nutre.

    Oh solenne e feconda e magnetica schiava
    del cerchio che in nero e oro succede:
    fiera, cerca e trova una creazione tanto viva
    che i suoi fiori soccombono, e di tristezza è piena.
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      Scritta da: mor-joy
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Dolore di bambino

      Mia madre gemette, mio padre pianse,
      nel periglioso mondo balzai,
      impotente, nudo, lamentandomi forte,
      come un fantasma nascosto in una nube.

      Lottando nelle mani di mio padre,
      agitandomi contro le bende che dovevano avvolgermi,
      legato e stanco, ritenni la cosa migliore
      il ripiegarmi sul petto di mia Madre.
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        Scritta da: Jessica Piermatti
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Un giorno io ho perso una parola
        sono venuta qui per dirvelo e non perché voi abbiate risposta
        Non amo i dialoghi o le domande: mi sono accorta che cantavo in una orchestra che non aveva voci
        Ho meditato a lungo sul silenzio, al silenzio non c'è risposta.
        Io le mie poesie le ho buttate
        non avevo fogli su cui scriverle.
        Poi mi si sono avvicinati strani animali come uomini di antenate bestie da manicomio
        qualcuno mi ha aiutato a sentirmi unica, mi ha guardato.
        Pensavo che per loro non c'erano semafori, castelli e strade.
        Questo posto sgangherato come il mio cervello che ha trovato solitudini.
        Poi è venuto un santo che aveva qualcosa da dare
        un santo che non aveva le catene, non era un malfattore,
        l'unica cosa che avevo avuto in questi anni.
        L'avrei seguito
        finché un giorno non sapevo più innamorarmi.
        È venuto un santo che mi ha illuminato come una stella.
        Un santo mi ha risposto: perché non ti ami? È nata la mia indolenza.
        Non vedo più gente che mi picchia e non vedo più i manicomi.
        Sono morta nell'indolenza.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il fiume

          Fiume che là specchiasti un casolare
          cò suoi rossi garofani, qua mura
          d'erme castella, e tremula verzura;
          eccoti giunto al fragoroso mare:
          ed ecco i flutti verso te balzare
          su dall'interminabile pianura,
          in larghe file; e nella riva oscura
          questa si frange, e quella in alto appare;
          tituba e croscia. E là, donde tu lieto,
          di sasso in sasso, al piè d'una betulla,
          sgorghi sonoro tra le brevi sponde;
          a un po' d'auretta scricchiola il canneto,
          fruscia il castagno, e forse una fanciulla
          sogna a quell'ombre, al mormorìo dell'onde.
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            Scritta da: 0kiika0
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Pace non trovo e non ho da far guerra,
            e temo e spero; ed ardo e son un ghiaccio;
            e volo sopra 'l cielo e giaccio in terra;
            e nulla stringo, e tutto 'l mondo abbraccio.

            Tal m'ha in pregion, che non m'apre né serra,
            né per suo mi riten né scioglie il laccio;
            e non m'ancide Amore e non mi sferra,
            né mi vuol vivo né mi trae d'impaccio.

            Veggio senza occhi e non ho lingua e grido;
            e bramo di perir e cheggio aita;
            ed ho in odio me stesso ed amo altrui.

            Pascomi di dolor, piangendo rido;
            egualmente mi spiace morte e vita;
            iin questo stato son, Donna, per voi.
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