Non verremo alla meta ad uno ad uno, ma a due a due. Se ci conosceremo a due a due, noi ci conosceremo tutti, noi ci ameremo tutti e i figli un giorno rideranno della leggenda nera dove un uomo lacrima in solitudine.
Odoravano i fior di vitalba per via, le ginestre nel greto; aliavano prima dell'alba le rondini nell'uliveto. Aliavano mute con volo nero, agile, di pipistrello; e tuttora gemea l'assiolo, che già spincionava il fringuello. Tra i pinastri era l'alba che i rivi mirava discendere giù: guizzò un raggio, soffiò su gli ulivi; virb... disse una rondine; e fu giorno: un giorno di pace e lavoro, che l'uomo mieteva il suo grano, e per tutto nel cielo sonoro saliva un cantare lontano.
Dormire in te dormire anzi svegliarsi aprire gli occhi nel tuo centro nero bianco nero bianco Essere un sole insonne che la tua memoria brucia (e la memoria di me nella tua memoria)
Credo d'averti visto in sogno prima di conoscerti, tali sono le precognizioni d'Aprile prima della pienezza primaverile.
La visione avuta da te non è venuta quando tutto era impregnato dal profumo del sal fiorito, quando lo scintillare del fiume al tramonto aggiungeva una frangia al biondeggiare della sabbia, quando i frastuoni dei giorni estivi vagamente s'intrecciavano?
Sì, ironica e sfuggente è stata la visione che ho avuto del tuo viso, in ore evase da ogni realtà!
Il primo sguardo dalla finestra al mattino il vecchio libro ritrovato volti entusiasti neve, il mutare delle stagioni il giornale il cane la dialettica fare la doccia, nuotare musica antica scarpe comode capire musica moderna scrivere, piantare viaggiare cantare essere gentili.
L'acqua frusciava, l'acqua cresceva, un pescatore stava sulla riva, tranquillo, intento solo alla sua lenza, ed era tutto freddo, anche nel cuore. E mentre siede e ascolta, si apre la corrente: dall'acqua smossa affiora una donna grondante. A lui essa cantava, a lui parlava: "Perché tu attiri con astuzia umana, con umana malizia, la mia specie su alla luce che la ucciderà? Ah, se sapessi come son felici i miei piccoli pesci là sul fondo, anche tu scenderesti, come sei, e solo là ti sentiresti sano. Non si ristora forse il dolce sole nel mare, e così anche la luna? Il loro volto, respirando l'onda, non risale più bello? Non ti alletta il cielo profondo, l'azzurro che nell'acqua trascolora? E il tuo volto stesso non ti chiama quaggiù, nell'immutabile rugiada? ". L'acqua frusciava l'acqua cresceva, e a lui lambiva il piede. Il cuore si gonfiò di nostalgia, come al saluto della sua amata. A lui essa cantava, a lui parlava, e per lui fu finita: un po' lei lo attirava, un po' lui scese, e non fu più veduto.
A digiuno sperduta assiderata Tutta sola senza un soldo Ferma in piedi una ragazza Età sedici anni In Piace de la Concorde Il quindici agosto a mezzogiorno.
Ora che sei venuta, che con passo di danza sei entrata nella mia vita quasi folata in una stanza chiusa – a festeggiarti, bene tanto atteso, le parole mi mancano e la voce e tacerti vicino già mi basta.
Il pigolìo così che assorda il bosco al nascere dell'alba, ammutolisce quando sull'orizzonte balza il sole.
Ma te la mia inqietitudine cercava quando ragazzo nella notte d'estate mi facevo alla finestra come soffocato: che non sapevo, m'affannava il cuore. E tutte tue sono le parole che, come l'acqua all'orlo che trabocca, alla bocca venivano da sole,
l'ore deserte, quando s'avanzavan puerilmente le mie labbra d'uomo da sé, per desiderio di baciare....
Ma non perciò nel disdegnoso petto d'Argante vien l'ardire o 'l furor manco, benché suo foco in lui non spiri Aletto, né flagello infernal gli sferzi il fianco. Rota il ferro crudel ove è più stretto e più calcato insieme il popol franco; miete i vili e i potenti, e i più sublimi e i più superbi capi adegua a gli imi.