Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

I limoni

Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.

Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità

Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La curva dei tuoi occhi intorno al cuore

    La curva dei tuoi occhi intorno al cuore
    ruota un moto di danza e di dolcezza,
    aureola di tempo, arca notturna e sicura
    e se non so più quello che ho vissuto
    è perché non sempre i tuoi occhi mi hanno visto.

    Foglie di luce e spuma di rugiada
    canne del vento, risa profumate,
    ali che coprono il mondo di luce,
    navi cariche di cielo e di mare,
    caccia di suoni e fonti di colori,

    profumi schiusi da una cova di aurore
    sempre posata sulla paglia degli astri,
    come il giorno vive di innocenza,
    così il mondo vive dei tuoi occhi puri
    e tutto il mio sangue va in quegli sguardi.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Herbert Marshall

      Tutto il tuo dolore, Louise, e il tuo odio per me
      nacquero dalla tua illusione, che fosse leggerezza
      di spirito e disprezzo dei diritti della tua anima
      ciò che mi fece volgere ad Annabella e abbandonarti.
      In realtà tu prendesti ad odiarmi per amor mio,
      poiché io ero la gioia della tua anima,
      formato e temprato
      per risolverti la vita, e non volli.
      Ma tu eri la mia disgrazia. Se tu fossi stata
      la mia gioia, non mi sarei forse attaccato a te?
      Questo è il dolore della vita:
      le si può essere felici solo in due;
      e i nostri cuori rispondono a stelle
      che non voglion saperne di noi.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Rinascita

        L'esangue primavera già tristemente esilia
        L'inverno, tempo lucido, tempo d'arte serena,
        E in me, dove un oscuro sangue colma ogni vena,
        L'impotenza si stira ed a lungo sbadiglia.
        Crepuscoli s'imbiancano tiepidi nella mente
        Che come vecchia tomba serra un cerchio di ferro,
        Ed inseguendo un sogno vago e bello, io erro
        Pei campi ove la linfa esulta immensamente.
        Poi procombo snervato di silvestri sentori,
        E scavando al mio sogno una fossa col viso,
        Mordendo il suolo caldo dove, sbocciano i fiori,
        Attendo nell'abisso che il tedio s'alzi... Oh riso
        Intanto dell'Azzurro sulla siepe e sui voli
        Degli uccelli ridesti che cinguettano al sole!
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Epigrafe per un libro condannato

          Non scrissi, o lettore innocente,
          pacifico e buon cittadino,
          per te questo mio saturnino
          volume, carnale e dolente.

          Se ancora non hai del sapiente
          Don Satana appreso il latino,
          non farti dal mio sibillino
          delirio turbare la mente!

          Ma leggimi e sappimi amare,
          se osi nel gorgo profondo
          discendere senza tremare.

          O triste fratello errabondo
          che cerchi il tuo cielo diletto,
          compiangimi, o sii maledetto!
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            Scritta da: Eclissi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Elegia del silenzio

            Silenzio, dove porti
            il tuo vetro appannato
            di sorrisi, di parole
            e di pianti dell'albero?
            Come pulisci, silenzio,
            la rugiada del canto
            e le macchie sonore
            che i mari lontani
            lasciano sul bianco
            sereno del tuo velo?
            Chi chiude le tue ferite
            quando sopra i campi
            qualche vecchia noria
            pianta il suo lento dardo
            sul tuo vetro immenso?

            Dove vai se al tramonto
            ti feriscono le campane
            e spezzano il tuo riposo
            gli sciami delle strofe
            e il gran rumore dorato
            che cade sopra i monti
            azzurri singhiozzando?

            L'aria dell'inverno
            spezza il tuo azzurro
            e taglia le tue foreste
            il lamento muto
            di qualche fonte fredda.

            Dove posi le mani,
            la spina del riso
            o il bruciante fendente
            della passione trovi.

            Se vai agli astri
            il solenne concerto
            degli uccelli azzurri
            rompe il grande equilibrio
            del tuo segreto pensiero.

            Fuggendo il suono
            sei anche tu suono,
            spettro d'armonia,
            fumo di grido e di canto.
            Vieni a dirci
            la parola infinita
            nelle notti oscure
            senza alito, senza labbra.

            Trafitto da stelle
            e maturo di musica,
            dove porti, silenzio,
            il tuo dolore extraumano,
            dolor di esser prigioniero
            nella ragnatela melodica,
            cieco per sempre
            il tuo sacro fonte?
            Oggi le tue onde trascinano
            con torbidi pensieri
            la cenere sonora
            e il dolore del passato.
            Gli echi dei gridi
            che svanirono per sempre.
            Il tuono remoto
            del mare, mummificato.

            Se Geova dorme
            sali al trono splendente,
            spezzagli in fronte
            una stella spenta
            e lascia davvero
            la musica eterna,
            l'armonia sonora
            di luce, e intanto
            torna alla tua fonte,
            dove nella notte eterna,
            prima di Dio e del tempo
            sgorgavi in pace.
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              Scritta da: Rea
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Ode al giorno felice

              Questa volta lasciate che sia felice,
              non è successo nulla a nessuno,
              non sono da nessuna parte,
              succede solo che sono felice
              fino all'ultimo profondo angolino del cuore.

              Camminando, dormendo o scrivendo,
              che posso farci, sono felice.
              sono più sterminato dell'erba nelle praterie,
              sento la pelle come un albero raggrinzito,
              e l'acqua sotto, gli uccelli in cima,
              il mare come un anello intorno alla mia vita,
              fatta di pane e pietra la terra
              l'aria canta come una chitarra.

              Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
              tu canti e sei canto,
              Il mondo è oggi la mia anima
              canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
              lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
              essere felice,
              essere felice perché si,
              perché respiro e perché respiri,
              essere felice perché tocco il tuo ginocchio
              ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
              e la sua freschezza.
              Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
              con o senza tutti, essere felice con l'erba
              e la sabbia essere felice con l'aria e la terra,
              essere felice con te, con la tua bocca,
              essere felice.
              Composta lunedì 6 settembre 2010
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