Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Dichiarazione

Essere donna è un gran passo,
fare impazzire, eroismo.

E io dinnanzi al miracolo di mani,
schiena, spalle e di un collo di donna
con devozione di servo
la vita tutta riverisco.

Ma per quanto la notte m'incateni
con un anello d'angoscia,
più forte è al mondo l'aspirazione ad evadere
e la passione attira alle rotture.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La Befana

    Discesi dal lettino
    son là presso il camino,
    grandi occhi estasiati,
    i bimbi affaccendati

    a metter la scarpetta
    che invita la Vecchietta
    a portar chicche e doni
    per tutti i bimbi buoni.

    Ognun, chiudendo gli occhi,
    sogna dolci e balocchi;
    e Dori, il più piccino,
    accosta il suo visino

    alla grande vetrata,
    per veder la sfilata
    dei Magi, su nel cielo,
    nella notte di gelo.

    Quelli passano intanto
    nel lor gemmato manto,
    e li guida una stella
    nel cielo, la più bella.

    Che visione incantata
    nella notte stellata!
    E la vedono i bimbi,
    come vedono i nimbi

    degli angeli festanti
    nè lor candidi ammanti.
    Bambini! Gioia e vita
    son la vision sentita

    nel loro piccolo cuore
    ignaro del dolore.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Woher sind wir geboren?

      Woher sind wir geboren?
      Aus Lieb.
      Wie wären wir verloren?
      Ohn Lieb.
      Was hilft uns überwinden?
      Die Lieb.
      Kann man auch Liebe finden?
      Durch Lieb.
      Was läßt nicht lange weinen?
      Die Lieb.
      Was soll uns stets vereinen?
      Die Lieb.

      Da dove siamo nati?

      Da dove siamo nati?
      Dall'amore.
      Come saremmo perduti?
      Senza amore.
      Cosa ci aiuta a superarci?
      L'amore.
      Si può trovare anche l'amore?
      Con amore.
      Cosa abbrevia il pianto?
      L'amore.
      Cosa deve unirci sempre?
      L'amore.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Chi sei tu, lettore che leggi
        le mie parole tra un centinaio d'anni?
        Non posso inviarti un solo fiore
        della ricchezza di questa primavera,
        una sola striatura d'oro
        delle nubi lontane.
        Apri le porte e guardati intorno.
        Dal tuo giardino in fiore cogli
        i ricordi fragranti dei fiori svaniti
        un centinaio d'anno fa.
        Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
        la gioia vivente che cantò
        in un mattino di primavera,
        mandando la sua voce lieta
        attraverso un centinaio d'anni.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Ottobre

          Un tempo, era d'estate,
          era a quel fuoco, a quegli ardori,
          che si destava la mia fantasia.
          Inclino adesso all'autunno
          dal colore che inebria,
          amo la stanca stagione
          che ha già vendemmiato.
          Niente più mi somiglia,
          nulla più mi consola,
          di quest'aria che odora
          di mosto e di vino,
          di questo vecchio sole ottobrino
          che splende sulla vigne saccheggiate.

          Sole d'autunno inatteso,
          che splendi come in un di là,
          con tenera perdizione
          e vagabonda felicità,
          tu ci trovi fiaccati,
          vòlti al peggio e la morte nell'anima.
          Ecco perché ci piaci,
          vago sole superstite
          che non sai dirci addio,
          tornando ogni mattina
          come un nuovo miracolo,
          tanto più bello quanto più t'inoltri
          e sei lì per spirare.
          E di queste incredibili giornate
          vai componendo la tua stagione
          ch'è tutta una dolcissima agonia.
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            Scritta da: Francesca Fontana
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            La vita fugge, et non s'arresta una hora,
            et la morte vien dietro a gran giornate,
            et le cose presenti et le passate
            mi dànno guerra, et le future anchora;

            e 'l rimembrare et l'aspettar m'accora,
            or quinci or quindi, sì che 'n veritate,
            se non ch'ì ò di me stesso pietate,
            ì sarei già di questi penser'fòra.

            Tornami avanti, s'alcun dolce mai
            ebbe 'l cor tristo; et poi da l'altra parte
            veggio al mio navigar turbati i vènti;

            veggio fortuna in porto, et stanco omai
            il mio nocchier, et rotte arbore et sarte,
            e i lumi bei che mirar soglio, spenti.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Noi poeti, sovente, non siam noi che scriviamo,
              È il vento che fa un fremito correr di ramo in ramo,
              È una canzon perduta che pel capo ci frulla,
              È l'aroma d'un zingaro, è un'ombra, è tutto, è nulla,
              È un lembo della veste di persona sottile,
              È la pioggia monotona che scroscia nel cortile,
              È la poltrona morbida come sera d'estate,
              È il sole che festevole picchia alle vetrate,
              È delle cose esterne la varia litania,
              Che fa' rider Ariosto e pianger Geremia.
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