Scritta da: Silvana Stremiz

Sogno una notte rossa, aria arancione e i tuoi capelli biondi

Sfuma il cielo
e io sogno una notte rossa,
aria arancione
e i tuoi capelli
biondi
in un miraggio
che non ho trovato
finora

il fioraio ha già chiuso
con le sue ordinazioni
non posso neanche
prenderti qualcosa di carino;
e nei miei passi leggeri
sento il cuore pesante
seguo l'orizzonte
voglio solo ascoltare
per sempre
il tramonto;
lo seguo
tra i campi, guado un fiumicello
nella strada complice
di tante sere,
e tocco finalmente
la sabbia della spiaggia
che luccica della
debole
luce
serale.
Tra il suono delle onde
il tuo pensiero mi confonde,
non riesco neanche a
pensare,
cercare di fare qualcos'altro

Sulle maree della mia vita
guardo le onde,
il mare
questo amore è troppo grande
ormai
pensare vuol dire amare

e lo guardo
lì che scappa nell'orizzonte
nell'infinito
a fuggire da chissà cosa
un amore che ha paura
gridano i gabbiani

Non riesco ad affrontare
questo mare
questo amore
che mi lascia
sulla spiaggia
solo
a sognare
sentire
gabbiani
setacciare
rupi e sabbia
in un'eterna
serata
di maggio
schiarita dal tramonto
che ovatta l'atmosfera
in questo fotoromanzo
che sa di vecchi
ritornelli

Vorrei attraversarlo
ma non riesco;
vorrei amarti
ma non so amarti;

Voglio solo
sussurrarti,
nel vento,
che rimarrò
sempre qui,
sulla spiaggia,
a guardarti
ad ascoltarti
ad aspettarti,
vivendo del sognarti.
Anonimo
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Un momento di pace

    Sto aspettando un momento di pace infinita
    come quando distesi in un campo di grano
    si sentono solo gli aerei passare
    e ogni nuvola è un gioco
    sempre da trasformare...
    come quando nell'alba di un dolce mattino
    si ode soltanto il rumore del mare
    e la sabbia che scivola fra le mie dita
    ha il fruscio della seta
    e il silenzio è un incanto
    rotto solo dal pianto di un cuore che soffre...
    non ha voce il dolore
    non ha pace quel cuore...
    tristemente galleggia
    come un fiocco di neve su un lago ghiacciato
    e non c'è primavera che possa far sciogliere il gelo
    e le ali spezzate non spiccano il volo
    vorrei essere il cielo...
    dove un angelo non è mai solo.
    Anonimo
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      Il dolore ci circonda
      azzurro
      lieve come il cielo

      sorridere è
      un raro ostacolo a questo cielo

      una tana
      in un'inverno
      in un letargo

      ma noi

      ci siamo evoluti
      creati con
      una vista
      frontale

      con un collo
      che ruota

      per
      vedere
      da sopra l'affannarsi
      da sotto
      le ali
      di altri esseri

      di più
      per levare lo sguardo
      al cielo.
      Anonimo
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        La madre

        La madre era l'attesa imprescindibile,
        la gola fiorita di ginestre, l'insenatura calda;
        era l'approdo certo.
        La speranza scintillava inavvertita
        tra le sue braccia.
        La madre era musica alta, era la culla
        che nutriva il sogno.
        Improvvisa, la madre, si frantumò
        contro pareti altissime
        lasciò dietro di sé pozzi di solitudine
        attese senza attesa, noia,
        musica che, come in un disco
        di vinile che s'inceppa,
        ripete ancora e ancora
        la stessa nota, all'infinito.
        Anonimo
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          La casa dove vivesti
          ha fenditure ove nidificano
          le formiche della memoria
          (camminano dentro la testa,
          portano via, a mucchi, lentamente,
          i grani di passate stagioni
          e accumulano, per un inverno
          che è già qui).
          Nelle stanze più interne,
          quelle costruite nei tuoi recessi
          più profondi, ci sono crepe
          che si allargano, erosioni
          che saranno voragini, fino a che
          non ci sarà che il vuoto,
          un buco nero, come per la morte
          di una stella.
          E chi passerà dopo di te
          vedrà ancora l'indifferenza
          delle formiche che non ricordano,
          la piccola anfora del tuo corpo
          le sue minuscole incisioni indecifrabili.
          Anonimo
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            Il mio gran amico
            di cui molto mi fido
            è una persona come tutte le altre
            una persona qualunque
            è bello poter rinunciare
            uscire dal campo
            e anche lui far giocare
            dandogli il cambio
            noi risolviamo ogni difficoltà parlando
            certe volte anche giocando
            infine posso dire che un amico,
            "secchione" o "fico"
            brutto o bello
            serio o monello
            è una persona speciale
            che certe volte ti fà un po male
            perché se ti tradisce
            tu rimani male e triste.
            Anonimo
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Donna

              Donna fiore del mio piccolo cielo
              donna piccola stella del mio Universo
              fatto di sogni e di speranze.

              Donna pensiero e desiderio d'un tempo
              che deve ancora arrivare
              o d'un momento che se ne andò
              in punta di piedi per non fare rumore
              per non svegliare un piccolo cuore
              che ancora sognava
              un'interminabile gioia o un'infinita felicità.

              Donna mondo fragile
              come il gambo d'un fiore
              un petalo che appassì accanto
              a un fiore che aveva
              già consumato il suo tempo
              i suoi desideri d'infinite parole
              ormai racchiuso in un abbraccio
              e nel tuo interminabile amare.
              Anonimo
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                Ho il bavero alzato... le mani strette tra le gambe...
                rannicchiato e infreddolito ...
                in posizione fetale... in un angolo.
                Scorgo appena con lo sguardo ...
                la ballerina di Degas che posa immobile con grazia...
                ... le fa da cornice una grande vetrata di una parigi gelida e irreale...
                Fermi aspettiamo entrambi ...
                il clic di un fotografo senza tempo... senza spazio.
                Insieme ci allontaniamo e ritroviamo...
                rette parallele anomale...
                io... nei tuoi giochi di legno di fine 800...
                tu... carillon da mercatino ...
                comprata di domenica...
                in novembre.
                Anonimo
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                  Scritta da: Silvana Stremiz

                  Nella brevità della vita

                  Quando tutto credi
                  Che non vada
                  Per il verso giusto
                  Confida alle stelle
                  I tuoi malanni.

                  Avrai sole immenso
                  A riscaldar il cuore
                  Lo illuminerai
                  e… non più tenebre
                  ma solo luce.

                  Giunge a te quella luce
                  Che t'accorgi provenire
                  Da un altro piccolo cuore
                  Ferito.

                  Una dolcezza inconsueta
                  T'abbraccia…
                  T'avviluppa…
                  Facendoti perdere i sensi
                  Incantandoti.

                  Ti perdi negl'occhi
                  Di lei
                  Una giovane fanciulla
                  Che mostra la sua anima
                  Mostra ciò che più conta
                  Per te:
                  le emozioni.

                  Turbini di sensazioni
                  Giocano con le emozioni
                  Più dolci.
                  La tenerezza infonde nell'aria
                  Un'eterna primavera,
                  un eterno amore
                  fonde le due anime
                  in un'unica essenza
                  lasciando dietro di se
                  il ricordo
                  di un mondo
                  in cui non si vuole
                  più tornare.

                  Camminerete insieme
                  Verso fonti di luce,
                  verso mondi
                  di divina bellezza
                  senza mai chiedersi
                  il perché
                  di cotanta gioia.

                  L'amore è un emozione
                  Meravigliosa:
                  è quell'essenza
                  che sempre
                  abbiamo avuto in grembo
                  alla nostra anima
                  ma mai abbiamo capito
                  qual'era il suo destino.

                  Ognuno di noi è destinato
                  Ad amare qualcuna
                  Che pare un angelo,
                  una piccola stellina
                  che ci fa sognare
                  mentre percorriamo
                  una vita reale.

                  Il sogno
                  Talvolta
                  È la realtà di esistere
                  In un mondo
                  Che credavamo
                  Non esistesse
                  Affatto.

                  Non bisogna meravigliarsi
                  Se si prova amore,
                  non bisogna stupirsi
                  se l'amore
                  c'è stato regalato:
                  abbiamo sempre avuto
                  il dono
                  dell'amore.

                  Non crediamo
                  In falsi miti,
                  in falsi idoli
                  che potrebbero fuorviare
                  la nostra mente.
                  Liberiamola
                  Dai pensieri cattivi:
                  ascoltiamo soltanto
                  la nostra anima,
                  fonte d'idee,
                  fonte del nostro amore.

                  Impariamo ad ascoltare
                  Le stelle,
                  impariamo ad amare
                  il cielo ed il mare
                  che tanta gloria,
                  tanta pace
                  regalano
                  alla nostra essenza di uomo.
                  Anonimo
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