Scritta da: Silvana Stremiz

Il volume della vita

Mare d'inerte riempie la valle del silenzio,
perfora la mia mente,
modifica il mio sapere.

Che io lo sappia sentire ?

Assordante,
insensibile,
intoccabile,
rumore.

Silenzio prego!

Parla Dio.
Falsifica l'idioma di Dio uomo,
corrompi le menti,
cela agli occhi del mondo,
l'eterno registro.

Rubalo dai, vieni via di lì.

La morte ti sorride,
non farlo.

Ridaglielo.

Vieni via di lì.

Lasciamo il palazzo dell'eterna saggezza,
facciamo la strada
che gli idioti seguono,
conosco una scorciatoia,
per conoscere Dio.

Cosa può fare un uomo per distruggere l'incanto,
l'eterna bugia dello spazio-tempo,
incunearsi fra le sue curvature,
fare leva,
e aprire una porta,
su ciò che qualcuno a scelto di non farci sapere.

Urlaglielo dai! Coraggio!

"Perché mi hai dato di pensare,
se non mi credi all'altezza di sfogliare,
l'eterno registro? "
Anonimo
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Che cos è che nel muoverci stanca,
    o Pietra eterna?
    È la vita che ci affatica?
    Dobbiamo forse fermarci e semplicemente esistere, o Pietra?
    Perché il nostro essere è cattivo?
    Perché il nostro esistere è a discapito di altre creature?
    Perché non si può vivere solo di luce?
    Il male è la vita?
    La vita è male?
    Perché non hai risposte o essere inanimato e inutile?
    Anonimo
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Vulcano

      Come un vulcano in eruzione, così è
      la mia mente, che sprigiona pensieri che
      vagano per il mondo in cerca di fortuna.
      Dopo un lungo riposo, mentre la tivù emana onde
      elettromagnetiche che sembrano che ti vogliano risucchiare,
      e proiettarti nel caleidoscopio dell'etere.
      E quindi immaginarti di vivere quella falsa o vera realtà?
      Questo è il problema che mi rimane di scoprire
      al più presto.
      Anonimo
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Tra natura e musica

        Come il pesce sguazza nell'acqua
        cosi le tue mani corrono veloci
        sulla tastiera di un pianoforte.

        Inneggiando al senso sublime
        di una musica, mentre la
        tua mente concentrata cerca di
        esplodere in conseguenza
        di una dolce o grave sensazione.

        Così la natura si ribella, come
        la tua femminilità.

        Applausi sinceri per questa
        tua esibizione.
        Anonimo
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Ti desidero

          Ti desidero a tal punto di
          volerti possedere, come a te piace
          e di farti provare sensazioni mai provate prima.

          Quindi di farti urlare di piacere, così alla mia lontananza,
          ricordarti di me.

          Ma 1 'amore si esprime anche in questo modo,
          non mi importa di quello che penserà
          e dirà la gente, ed allora prego ed aspetto con ansia
          che venga un giorno,
          in cui potremmo farlo sempre a tal punto
          che tu dovrai dire:
          ti prego basta,
          ho bisogno di riposare.

          E svegliarsi il mattino seguente tutta felice
          questa è la prova di un vero rapporto.
          Anonimo
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Ti credevo sincera

            Ti credevo sincera, amore mio,
            io ti ho dato tutto me stesso,
            perché mi fai soffrire?
            Basta una parola, per dirmi
            che non hai bisogno di me.

            Stai distruggendo questa nostra amicizia,
            scusami se ti parlo così.
            Forse è colpa mia, ma non riesco a
            non pensarti e a stare lontano da te.
            Lo so che non sono quello che ti aspettavi,
            quindi ti prego sii sincera con me, sai
            sono abituato ad avere batoste nella vita.

            Come dice il vecchio proverbio: "C'è chi nasce con
            la camicia, e chi senza".
            A questo punto non mi resta altro che
            affidarmi nelle mani di Dio.
            Anonimo
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Un'altra vita

              Cercare un'altra vita,
              formarsi una morale,
              senza pregiudizi della gente.
              Sentirsi ancora vivo, per arrivare
              d ottenere il pieno raggiungimento della vita.
              Cercare una speranza a cui potersi aggrappare,
              quindi cercare quello che non ho avuto mai.
              Vorrei vedere solo il mare, e a te poi
              gridare, la mia solitudine, la
              voglio cacciare.
              Per poter con te restare,
              nell'aurora dell'amore.
              Anonimo
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Al costruendo monumento alla Pace

                I poveri viaggiano scalzi e non temono le pietre taglienti
                macigni pesanti sono i passi sopra la sabbia
                e tra i gialli dei soli infuocati muoiono senza lamenti.

                Non bastano
                i monumenti alti come montagne
                di ossa e di carni torturate
                che rivendicano
                il loro diritto a sentire
                il silenzio infinito e solo quello.

                Non bastano
                i corpi trucidati e spogliati
                violentati e mutilati
                che i megafoni della storia
                in un lamento di paura senza fine
                trasportano oltre la periferia del cielo.

                Non bastano
                Le rose né le rugiade
                se gli sciacalli preferiscono sprofondare
                le bocche dentro le carni aperte
                per non sentire
                nemmeno i più sottili lamenti intrappolati

                Non bastano
                Wounded Knee - Dachau - Hiroshima
                Sabra - Shatila - Al-Ameriya - Saraievo
                monumenti alla tristezza sacrosanti e unici
                costruiti da viscere di vergogna
                e da milioni di voci strozzate dai carnefici.

                Non bastano
                gli scellerati tabernacoli del razzismo
                se le cimici invadono il mondo
                scandendo i tremori della carne
                nelle infinite malinconie di occhi
                inzuppati di pianto.

                Non bastano
                gli stadi enormi della repressione
                ridotti a carnai
                le città bombardate e quelle bruciate
                i forzieri delle banche che ingoiano
                le ricchezze rubate all'umanità.

                Non bastano
                Le insaziabili voracità delle ambizioni
                che progettano spudorati monumenti
                e vendono miserabili feticci di m-e-r-d-a
                sugli altari sacrificali
                della dolcezza umana.

                Non bastano
                gli ocra e i rosa della sera
                né i bianchi e gli azzurri del mattino
                e nemmeno i blu profondi della notte
                a fermare per un attimo
                la danza della morte.

                Non bastano
                che la pace e la vita
                siano ancora i sani tormenti dell'eternità
                senza bisogno di obelischi
                ma fogne giganti come celle
                per l'orda impetuosa di furbi.

                Non hanno pietà gli uomini con le facce di pietra
                cavalcano la morte e dileggiano la vita
                strafottenti rivoltano nel brago anche l'amore.
                Anonimo
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