Scritta da: Silvana Stremiz

Pioggia sul finir di luglio

Pioggia;
sei tu che gridi sul finir di luglio
presa da spasimo e così piena d'orgoglio
fai breccia per le strade a digiuno
e bagni campi, prati e boccioli di giglio.

…Adesso vedo chiaro e scuro

dentro ai tuoi versi
da queste tenebre assolto e libero
da queste ronde notturne e odori di gelsi
e tortuoso sentiero, illustro effimero.

Incendio dell'anima e nei campi assolati
ecco l'olezzo di sabbia e pioggia
l'unione di due innamorati
che in questo finir di luglio è parola saggia.

Intenerisci di sorrisi e agguati
con rumori di tuoni e scrosci improvvisi;
tu pioggia in estate, di monti affamati
e tutto rinfresca il senso, l'aria
per noi indecisi.
Anonimo
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Silvana Stremiz

    Sfrigolano le stelle

    Sfrigolano le stelle sul pane fresco delle mie ore
    mentre in onde il grano
    m'affoga di cielo
    e fiorisco nel volo degli uccelli
    parlando con l'eco
    gridando vallate
    frantumandomi il volto
    nella danza sincopata dei semafori metropolitani.

    Un miglio d'oro mi legge la carne
    misurando in numeri vuoti
    la corsa del mio respiro
    la danza stanca del mio sguardo
    e nella coppa delle mani
    si versa la notte che bevo
    come un'acqua d'oblio.

    Si schiude la mia bocca in petali al mattino.

    Sul duplice urto del giorno e della notte
    mi scorre nelle vene l'acqua del mare,
    ed i miei sogni sono ali di corallo
    correnti d'alghe
    ed il gracidare delle rane.
    Anonimo
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Silvana Stremiz

      Ballata

      Siamo forse noi nei mattini sui monti
      il sole, luce riflessa di poeti antichi?

      Noi, noi che accorriamo nel tempo,
      noi volteggiando inseguiti
      insicuri siamo destinati
      a trovare la morte... morte

      Noi che accorriamo nel tempo quieto d'autunno
      sui campi dove uomo non scoviamo alcuno,
      volteggiamo inseguiti ma siamo destinati
      a trovare la morte su questi campi a noi stranieri.
      Anonimo
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Silvana Stremiz

        Emozione

        Emozione.
        Di un momento infinito,
        luce fra la nebbia,
        silenzio dopo lo sparo;
        momento vissuto ma mai capito,
        amato e mai tradito.
        E ora su questo tavolo cenere
        spazzata via dal vento,
        dissolta nel tempo
        di un momento.
        Ciò che ne rimane è qui nell'aria
        è qui e lo sento.
        Paura del buio
        nel sorriso dei tuoi occhi,
        ma c'è solo vita
        nella lacrima che dolce scivola via.
        Il mio tormento.
        Anonimo
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Silvana Stremiz

          Vieni con me

          Vieni con me
          contempleremo insieme l'alba al mattino
          c'incanteremo a mirare le stelle alla notte
          ascolteremo del cuculo il magico richiamo
          e degli altri uccelli i versi più belli;
          ti prenderò per mano
          e correremo bambini ancora
          estasiati nel vento dietro all'aquilone.

          Vieni con me
          ti racconterò storie fantastiche
          per farti sorridere
          starò in silenzio quando lo vorrai
          ti cullerò allo stormire del bosco
          cercherò sentieri impervi
          e fiumi da guadare
          per prenderti in braccio.

          Vieni con me
          ti premierò con mille baci
          e carezze infinite
          quando con me avrai raggiunto
          dei monti le cime più ardite
          ammireremo i prati in fiore
          e non troverò neppure uno
          che sia bello come te.
          Anonimo
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Silvana Stremiz

            Sono contento

            Sono contento
            Non scarabocchio più il tuo nome dove capita
            Riflesso lontano di un amore offeso
            Naufragato e affondato senza superstiti.
            Sono contento
            Il risentimento cede il passo all'indifferenza
            Panacea di rimpianti assopiti
            Sepolti da giovani cicatrici.
            Sono contento
            Immagini di un volto nuovo, pulito, sincero
            Aspettano da qualche parte...
            Questo maledetto tempo, ora non più
            Il nemico da sempre temuto e osteggiato.
            Sono contento
            Un blues sospirato in dodici battute
            Dodici i battiti di passione per una diversa stagione
            Improvvisazione di pause incerte follemente da vivere
            Note lunghe per arrivare alla fine dell'assolo.
            Sono contento
            Liberato dalla tua assenza
            Finalmente libero dalla tua presenza.
            Anonimo
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Silvana Stremiz

              Il violino

              Lacrime che cadono tra i respiri.
              Pensieri che tornano,
              che ricordano lontane figure allo specchio
              ammantate d'orgoglio e di solitudine.
              Pensieri che muovono,
              parole che sfociano in immagini,
              e tra di esse
              il tuo volto severo
              si fa beffa delle mie incertezze.
              Tra le inquietudini delle mie nottate,
              con il violino che suona,
              la pioggia che cade
              e silente taglia i miei vestiti in gelidi brandelli…
              se solo smettesse.
              Se solo la pioggia smettesse di scendere
              così implacabilmente sui nostri destini,
              sul mio cuore che non conosce più il tiepido tocco del sole,
              sulle note di quel violino
              che da lontano suona impazzito di speranza…
              se solo smettesse.
              Ma il lamentoso suono si propaga,
              implacabile come una malattia,
              e si bagna di pioggia,
              si bagna di infiniti rimpianti.
              Le nuvole son là,
              e non parlano di te,
              ma tacciono nella loro immutata vanità
              come fossero parte della stessa sfilata,
              parte della stessa melodia.
              Il violino suona, suona, e suona ancora.
              Se solo smettesse di suonare,
              se solo smettesse di ricordarmi che non sei mia….
              Anonimo
              Vota la poesia: Commenta