E pensa che non ti avrei mai pensato
che tante volte ho cercato
e, poi, chiusi gli occhi
ti ho solo sognato.
Sei il magone più magone,
l'ansia più ansia,
il desiderio più desiderio,
sei il più del mio meno.
Il più del mio meno.
La sensualità dell'intelletto
Rende assai intime due menti
Esse fanno l'amore
A pensieri nudi e scalzi
Sono bagliori assordanti
Nella notte buia e silente.
Ahimè che sofferenza
Quando esse si recidono
I pensieri spogliati non si rivestono
Fingono un Carnevale
Sono maschere mute
Per il resto della vita.
Un calice di vino
così raffinato e fragile
serrato tra le mani
con cura sostengo.
Gelido cristallo
tormento e affanno
di attese impossibili
fugace attimo di corallo.
Sorseggio quell'ardore sconvolgente
e il rosso vapore, come un tramonto,
l'anima ricolma di
inebriante sapore.
Ogni sorso una nuova emozione...
così dolce è morire
impregnando il cuore
ubriacandosi d'amore!
E si apre un cielo di luce
in una cascata di stelle
ed è deflagrazione di vita
come la più dolce carezza
come il più stretto abbraccio
come il più desiderato bacio
come noi quando ci siamo visti
senza conoscerci
ma già amandoci.
La mia casa è
dentro il tuo corpo
dove amo stare
dove sei tu, risiede il mio universo.
Quello stesso che, trasporta il mio cuore,
costringendolo ad andare ovunque navighi il tuo.
Sono dentro ad uno spazio senza tempo.
Eludo ogni forza di gravità.
Sono dentro i tuoi occhi.
Al vuoto pieno che tu mi colmi
melodie, solchi di corpi, che dita
disegnano come abili pennelli
solleticano i nostri pensieri
facendoli danzare come folli foglie
nel vento del nostro tempo,
ancora vivo e non perso
stare. Immersa dentro il tuo corpo.
Farmi graffiare dalla tua barba incolta.
Scivolare tra gli spazi delle tue gambe,
mentre soffoco parole
che danno spazio a gemiti insaziabili.
È così che vorrei viverti.
Se fossi Re ti darei il mio regno,
se fossi un Dio ti darei il Mondo,
se fossi Satana l'Inferno,
se fossi madre ti darei mio figlio,
se fossi albero i miei fiori.
Se fossi Dorian Grey custodiresti il mio quadro,
se fossi Leonardo la Monna Lisa avrebbe il tuo volto,
nei panni di Leopardi ti sorriderei
ed in quelli di Krueger, giuro, non ti sfiorerei.
Se tu fossi malata ti darei i miei organi,
se fossi vampiro il mio sangue.
Se fossi in me ti darei ogni mio sogno,
già li hai tra le tue braccia,
fanne ciò che vuoi,
è compito tuo, spero ti piaccia.
Davvero il mio pensiero è questo,
non è solo un bel testo.
Tu sei tutto per me,
non è solo un cliché,
non sono solo parole,
è il mio cuore, è amore.
Non so se un giorno ci conosceremo.
Non so se continueremo a guardare,
lo stesso cielo.
So solo che quando parlerò d'amore
mi vedranno le lacrime agli occhi.
Perché a volte due persone si
conoscono in momenti sbagliati.
Quando l'anime sono fragili è il cuore
è infranto.
E tutto resta intatto.
Un dolore che t'assale.
Un amore che ti aiuta a respirare
perché il tuo concetto di amore.
E solo fare felice per sempre un cuore.
Tutto il resto rimane in silenzio
perché il tuo destino sarai tu a sceglierlo.
Occhi che parlano da soli.
Cuore che non mente.
Un pensiero fisso.
Che scatena emozioni.
Forse paura dell'amore.
Amore incondizionato.
Forte, sincero è umano.
Infinita dolcezza divina.
Che ti fa amare la vita.
Sentimenti delicati.
Che ti sfiorano le mani.
Qualcosa di diverso.
Un amore puro, leale e
meraviglioso.
Corpi che si incontrano, senza cercarsi.
E alla fine hanno paura di amarsi.
Tuffarmi nel rosso denso
delle tue anse segrete
annegare in un tramonto infuocato
nient'altro che perdermi
nel tuo vortice vellutato
in un sorso o in una notte
poco importa.
Mentre nella mente odo queste note del ballo
E mentre alle orecchie giunge lo scroscio della pioggia
Ti aspetto e ti desidero, ti amo e ti temo
Ti invoco nella desolata notte
Fuggi dalle mie braccia come fugge quest'acqua dal cielo
So che tornerai da me, ma sarà per poco e non mi basta
Ti penso e ti voglio, ti sussurro e ti ascolto
Ti invoco nella desolata notte
Ho bisogno di un ballo per rendermi unico a te
Chissà cosa si prova a perdere sé stessi per trovarsi in altri?
Un poeta che è travolto dalla tempesta, e si perde e affonda
Ma si salva grazie ad una Circe meravigliosamente terrena
Rifiuto l'imitazione dei maestri per te ora
Voglio solo che parli il mio cuore e non la mia testa
Ti voglio sentire e assaporare, ti voglio godere e aiutare
Ti invoco nella desolata notte
Quelle tue code, le pose e i gesti mi hanno ipnotizzato
Non vedo che perfezione nel tuo essere fatale
Ti lodo e anelo a te, ti prego e mi illumino di te
Ti invoco nella desolata notte
Che sciocco... scrivere simboli pensando di tradurre quei sentimenti
Oh, me misero... leggerai nemmeno mai questi miei assilli, lo so
Sono un'illuso... immagino un finale, dietro questa siepe, che non c'è
Ah ah ah... piango per quel motivo e mi lacero lo stesso; grazie fantasia
Ti vorrei e ti amerei, ma tu non vuoi me e se ti meritassi non dovresti amarmi
Ti invoco nella desolata notte.