Poesie d'amore


Scritta da: Oliviero Amandola
in Poesie (Poesie d'amore, Poesie d'Autore)

Nella sera dei tuoi occhi

Nella sera dei tuoi occhi
il mio cielo s'inverte;

ombre di luna non vedo,
amore, anima mia;

solo lacrime spente
scendono stasera tra noi.

Perfino i sogni
chiedono scusa alla notte;

ma tu non sai,
che mentre riposi;

veglieranno fino a domani,
i miei occhi nei tuoi.
Composta giovedì 6 novembre 2014
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    Scritta da: Lucia Quarta
    in Poesie (Poesie d'amore, Poesie personali)

    La forza

    Sai quanta forza, ho avuto nel cuore,
    per poterti dimenticare.
    Sai quanto ho sofferto nell'anima,
    per andare avanti.
    Sai i mille perché mi sono chiesti,
    tu ne valevi tanti, ma io lo capisco.
    Quando ormai non c'è più niente,
    il primo è il cuore che lo percepisce.
    Non c'è niente da fere, le lacrime
    li porta via il vento,
    però vanno a finire in mare.
    Composta martedì 4 novembre 2014
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      Scritta da: ROBERTO POZZI
      in Poesie (Poesie d'amore)

      La musica continuava a suonare

      Ti ho visto laggiù,
      in quell'angolo appartato
      della pista da ballo,
      abbandonato a te stesso
      in quella tua desolazione,
      immobile e maestoso
      come una preziosa statua
      di quale famoso museo
      aspettavi da un qualsiasi messia
      la divina salvezza
      dall'inferno personale
      nella tua stessa mente.
      In quel momento di euforia,
      volevo solo divertirmi
      come tutti gli altri partecipanti,
      confidavo di ballare con te
      quella mia canzone preferita,
      come una sensibile gesto d'affetto
      tra due maturi amanti:
      un abbraccio sensuale,
      un delicato sfioramento tra corpi
      e un voluttuoso bacio
      d'amore impossibile
      che per quell'attimo di pura magia,
      non lo era più!
      La spudorata borghesia presente
      si stava divertendo,
      tutti tranne noi due,
      nella mia solitudine
      osservavo la tua,
      ti fissavo negli occhi
      ma ero così malinconico!
      Non nascondevo molto la lacrima
      che mi stava scendendo lungo il viso,
      volevo chiederti il prossimo ballo
      ma non potevo di certo imbarazzarti,
      davanti a quei moralisti bigotti
      tu eri un ragazzo come tutti
      come lo ero, pure io,
      in questo provinciale microcosmo
      la musica continuava a suonare,
      non cambiava mai niente
      e i ragazzi potevano solo ballare
      con le ragazze!
      Composta venerdì 27 settembre 2013
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        in Poesie (Poesie d'amore)
        Non ho la fortuna di averlo tutti i giorni con me,
        ma quando c'è mi sento...
        non riesco a definire il termine,
        probabilmente perché non si riesce a spiegare a parole
        ciò che si prova ad essere nonno.

        Si, Nonno!
        Bisogna viverlo per capire.
        È qualcosa che va al di là di ogni concezione.

        E poi... quando quella vocina magica ti chiama "nonno"
        non capisci più niente.
        E mi ci vuole un po' per realizzare che sta chiamando me "nonno".
        Si, nonno. Felicemente nonno.

        Tenere in braccio un fagottino,
        guardarlo, riguardarlo, senza mai stancarsi.
        Oh si certo, l'abbiamo fatto anche con i nostri figli...
        ma con un nipotino è tutta un'altra cosa.

        In quei momenti, e non solo,
        non penso mai alla continuità della stirpe, no.
        Penso che mio figlio mi ha fatto il regalo più bello
        che si possa immaginare.

        E quando quel regalo è fra le tue braccia,
        e poi crescendo te lo vedi giocare per casa,
        non esisti più, ci si annulla,
        c'è solo lui e tutto è in funzione sua.
        E credetemi lo si fa volentieri,
        anzi pensiamo di non aver fatto abbastanza.
        Adesso capisco perché
        tutti i nonni e le nonne che incontro con i loro nipotini
        hanno dipinta sul viso quell'espressione di beatitudine.
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