Poesie d'amore


Scritta da: figio
in Poesie (Poesie d'amore)
Molto spesso non si è preparati
a volte ci si nasconde
in alcuni casi si scappa
l'amore... fa così paura
non so se sia una domanda o risposta
ma amore cerco.
E di amore voglio finire i miei giorni
note di pianoforte mi accompagnano
dolorose ma intense
un ensemble solitario
dove ogni corda vibra
all'unisono con me
... accordato.
Composta venerdì 8 luglio 2016
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    Scritta da: Bartolomeo Mettimal
    in Poesie (Poesie d'amore)

    Non vuoi tu ricordare il sogno

    Non vuoi tu ricordare il sogno
    di quella notte, alle mura?
    Eravamo pudici e solitari;
    sotto gli occhi nostri accesi
    volevamo essere spenti, dispersi
    in quel buio, in un silenzio
    di pace, di affanno e di sospiro?
    Di quel tempo mi viene in mente
    non le parole tue,
    ma le gesta, i tuoi pensieri,
    gli occhi tuoi solari.

    La bellezza di un'ultimo sguardo
    alla tenebra mi risplende
    nell'animo, e so che non volevi
    dimenticare.
    Composta venerdì 15 luglio 2016
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      Scritta da: ACCADEMIC80
      in Poesie (Poesie d'amore)

      31 Luglio

      Un anno è volato via
      Un anno di poesia
      Attraverso tempeste di emozioni
      Travolti dalle passioni
      Ci siamo dati tempo per amore
      Perché la mente non credeva al cuore
      Ci siamo a tratti allontanati
      E subito riabbracciati
      Lacrime dolci abbiam versato
      Sorrisi sinceri abbiam donato
      I corpi si chiamano
      Le menti si abbracciano
      Chimica si è detto
      ma forse è amore perfetto.
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        Scritta da: Rosita Matera
        in Poesie (Poesie d'amore)

        Nei giorni di malinconia

        Nei giorni di malinconia
        tu strappa un sorriso all'avida sorte,
        che seppur pallido e poco sentito
        servirà a convincere un raggio di sole
        ad affiorare dal centro del petto.

        Nei giorni di malinconia
        in cui piovono pensieri nella stanza del cuore
        apri un libro e cerca una frase
        di un uomo che in un tempo lontano,
        ha pensato i tuoi stessi pensieri
        e ne ha fatto parole come onde del mare
        per giungere a te e poterti ancorare.

        Nei giorni di malinconia,
        quelli difficili,
        quelli in cui sembra che nulla abbia un senso,
        tu cogli una rosa, la più profumata
        e sentine la fragranza con trepida foga,
        come bere tutto d'un sorso
        la bellezza che vi è nel creato,
        ripetendo a te stesso
        che in un mondo in cui splende bellezza
        non può essere tutto sbagliato.

        Nei giorni di malinconia,
        in cui ti sembrerà di smarrirti
        nelle inesorabili nebbie del tempo,
        tu indossa le lenti incantate
        che portavi quando eri bambino
        per ripulire la tua prospettiva
        da pregiudizi e visioni sfalsate
        e rivedere con meraviglia
        il fiore che sboccia lungo il muretto,
        per credere nuovamente a quei sogni
        che abbandonasti in un fumetto a colori,
        ed avere solo voglia di cantare
        una stupida strofa che ti rende felice.

        E capire che non finisce tutto
        con l'amarezza, con la notte
        con il freddo di un giorno qualunque,
        poiché l'amore non nasce e non muore
        sulle dita della tua mano
        è infinito e da un senso a ogni cosa
        ma solo vivendo tu capirlo potrai.
        Composta lunedì 6 giugno 2016
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          Scritta da: G. Venturini
          in Poesie (Poesie d'amore)
          Faticano le anime a volare,
          si fanno sempre più pesanti
          e cadono.

          Come alberi affondiamo
          le radici della ragione a terra,
          mentre le consapevolezze sublimi
          avvengono in alto.
          Le foglie sottili si tengono strette alla luce,
          che avanza tra le zolle nere e umide,
          sovrastando il buio profondo
          della notte sepolta in noi.
          Il vento del tramonto
          riflette pensieri di tempi lontani,
          voci di tramontana gridano nel silenzio
          l'amaro di uno sguardo
          chiuso dietro a finestre d'ospedale,
          come un fiore rinsecchito
          aspetta un raggio di sole.
          Uragani in tempesta si affollano
          tra le arcate dei cieli,
          il frastuono strappa il fardello
          appeso alle spalle del mondo.
          Cadono le pergole delle certezze,
          lottano le mani verso le speranze,
          le parole corrotte,
          quelle che entrano nella testa
          e si spengono ai piedi delle condanne.

          C'è una rosa rossa da cogliere
          perché non muoia in piena estate.

          Con vesti lacere piango assieme
          a tanto amore.
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