Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie vernacolari)
Er bacio è er più ber fiore che nasce ner giardino dell'amore.
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Er bacio è er più ber fiore che nasce ner giardino dell'amore.
Tu non hai affatto capito,
mia coscienza esigente, che è solo per debolezza
se adesso ho bisticciato con te.
E non hai affatto capito,
quando con disprezzo ti sei vendicata,
che causa di debolezza
non impudenza fu - stanchezza.
E non mi hai capito,
e forse io non ho capito te,
quando ti ho porto la mano
e tu non mi hai porto la tua.
Ma molto bene hai capito
che è la disperazione a portarci
alla perdita del confine, fatale,
tra le forze del bene e del male...
Non c'è carne non c'è tempo nel tempo
di amianto.
L'ingegno è sempre l'ingegno.
La guerra dà il tempo, ha il tempo
della tecnica sullo spazio.
Quando mi guardi
i miei occhi sono chiavi,
il muro ha segreti,
il mio timore parole, poesie.
Solo tu fai della mia memoria
una viaggiatrice affascinata,
un fuoco incessante.
Ho tanta paura di
vederti...
toccarti...
morire
è passato troppo tempo
ma non ho mai smesso
di amarti nel mio silenzio!
Per errore o per scelta
Per colpa nostra o del destino
Per caso o per desiderio
tu ora ci sei.
Con occhi scuri o chiari,
capelli biondi o castani
con la pelle nera o bianca.
Ora siamo qua.
Tu povero o ricco,
alto o basso,
magro o grasso,
fai parte di questa società.
Scriverai la tua storia,
io scriverò la mia.
Insieme scriveremmo,
La più grande storia
Mai scritta: La Vita".
Sulla pelle
l'asfalto rovente
conficcato nel corpo
lamiere come coltelli.
Il sole si spegne
oscurando il giorno.
Trasformando l'afa
di Luglio in un gelo di Dicembre.
La radio tace
non c'è musica
di sfondo solo
un lontano vociare.
Il respiro
sembra sostare
il dolore è lacerante.
Grida disperate.
La sirena
è orami lontana,
ogni rumore
ogni visione
si trasforma
nel buio più pesto.
Ci sono giorni
senza tempo.
Che attendono
Un tempo migliore.
Dove il passato
è presente,
Ed il presente
pronto dissolversi.
Tutta la vita
ti scorre davanti
Come le sequenze
di un vecchio film.
Tutto è così lontano
così vicino
così irraggiungibile
sembra finito.
I giorni sono contati
da chi a te è caro.
Giorni di dolore
disperazione.
Di non speranza
per riempirsi di speranza.
Torna una luce è,
la vita che ritorna.
Torna il buio
quello che uccide
cerchi sole disperatamente
ma trovi angoscia.
Il freddo uccide
il sole non riscalda,
Ti aggrappi per non naufragare
ma il mare è buio e profondo.
Quelle mani ti tolgono il respiro
oggi come allora.
Quelle grida ancora una volta
ferme in gola come allora
non udite.
Come è difficile amare a volte la vita.
Nuotare per sopravvivere
per trovare terra per un po' di pace.
A chi...
abita le mie stagioni
e ruga dopo ruga mi tiene per mano.
A chi...
abita il mio cuore
a chi lo ha abitato per un po'.
A chi...
con il suo essere
ha appoggiato la sua anima nel mio cuore.
A chi...
è sorriso o lacrima
di un battito improvviso.
A chi...
è rimasto e
a chi se n'è andato.
A chi...
"vedendomi" ad anima nuda
non ha sbattuto la porta.
A chi...
scrivendo sa creare stelle cadenti
nel mio cielo.
A chi...
con le parole "dipinge"
toccando il cuore.
A chi...
per me è tutto
senza essere niente e non lo sa.
A te...
che sai tirar fuori
la parte più scema di me.
Siediti qui con me
ancora un po'
sul bordo di una nuvola,
tienimi per mano
per il tempo che rimane.
Scriviamo una favola
su misura
che parli di Te
che parli di Me
che parli di Noi
da raccontare ai figli
che verranno.
Ho bisogno di ricordi
di memorie, di sorrisi
di Natali ed aquiloni
di una corsa in bici
di quegli abiti cuciti
di un abbraccio.
Raccontami Mamma
quella favola ancora
mai raccontata,
inventane una da portare
con Te e da lasciare a Me
per affrontare meglio
il grande freddo
della separazione.
Ora...
Prima che si spalanchi
la porta dell'eternità.