Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Tu non hai affatto capito

Tu non hai affatto capito,
mia coscienza esigente, che è solo per debolezza
se adesso ho bisticciato con te.

E non hai affatto capito,
quando con disprezzo ti sei vendicata,
che causa di debolezza
non impudenza fu - stanchezza.

E non mi hai capito,
e forse io non ho capito te,
quando ti ho porto la mano
e tu non mi hai porto la tua.

Ma molto bene hai capito
che è la disperazione a portarci
alla perdita del confine, fatale,
tra le forze del bene e del male...
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Una grande storia

    Per errore o per scelta
    Per colpa nostra o del destino
    Per caso o per desiderio
    tu ora ci sei.

    Con occhi scuri o chiari,
    capelli biondi o castani
    con la pelle nera o bianca.
    Ora siamo qua.

    Tu povero o ricco,
    alto o basso,
    magro o grasso,
    fai parte di questa società.

    Scriverai la tua storia,
    io scriverò la mia.
    Insieme scriveremmo,
    La più grande storia
    Mai scritta: La Vita".
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      La Vita che ritorna

      Sulla pelle
      l'asfalto rovente
      conficcato nel corpo
      lamiere come coltelli.

      Il sole si spegne
      oscurando il giorno.
      Trasformando l'afa
      di Luglio in un gelo di Dicembre.

      La radio tace
      non c'è musica
      di sfondo solo
      un lontano vociare.

      Il respiro
      sembra sostare
      il dolore è lacerante.
      Grida disperate.

      La sirena
      è orami lontana,
      ogni rumore
      ogni visione
      si trasforma
      nel buio più pesto.

      Ci sono giorni
      senza tempo.
      Che attendono
      Un tempo migliore.

      Dove il passato
      è presente,
      Ed il presente
      pronto dissolversi.

      Tutta la vita
      ti scorre davanti
      Come le sequenze
      di un vecchio film.

      Tutto è così lontano
      così vicino
      così irraggiungibile
      sembra finito.

      I giorni sono contati
      da chi a te è caro.
      Giorni di dolore
      disperazione.

      Di non speranza
      per riempirsi di speranza.
      Torna una luce è,
      la vita che ritorna.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Torna il Buio

        Torna il buio
        quello che uccide
        cerchi sole disperatamente
        ma trovi angoscia.

        Il freddo uccide
        il sole non riscalda,
        Ti aggrappi per non naufragare
        ma il mare è buio e profondo.

        Quelle mani ti tolgono il respiro
        oggi come allora.

        Quelle grida ancora una volta
        ferme in gola come allora
        non udite.

        Come è difficile amare a volte la vita.

        Nuotare per sopravvivere
        per trovare terra per un po' di pace.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Dedicata a te

          A chi...
          abita le mie stagioni
          e ruga dopo ruga mi tiene per mano.

          A chi...
          abita il mio cuore
          a chi lo ha abitato per un po'.

          A chi...
          con il suo essere
          ha appoggiato la sua anima nel mio cuore.

          A chi...
          è sorriso o lacrima
          di un battito improvviso.

          A chi...
          è rimasto e
          a chi se n'è andato.

          A chi...
          "vedendomi" ad anima nuda
          non ha sbattuto la porta.

          A chi...
          scrivendo sa creare stelle cadenti
          nel mio cielo.

          A chi...
          con le parole "dipinge"
          toccando il cuore.

          A chi...
          per me è tutto
          senza essere niente e non lo sa.

          A te...
          che sai tirar fuori
          la parte più scema di me.
          Composta giovedì 20 novembre 2014
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Ora... prima che...

            Siediti qui con me
            ancora un po'
            sul bordo di una nuvola,
            tienimi per mano
            per il tempo che rimane.

            Scriviamo una favola
            su misura
            che parli di Te
            che parli di Me
            che parli di Noi
            da raccontare ai figli
            che verranno.

            Ho bisogno di ricordi
            di memorie, di sorrisi
            di Natali ed aquiloni
            di una corsa in bici
            di quegli abiti cuciti
            di un abbraccio.

            Raccontami Mamma
            quella favola ancora
            mai raccontata,
            inventane una da portare
            con Te e da lasciare a Me
            per affrontare meglio
            il grande freddo
            della separazione.

            Ora...
            Prima che si spalanchi
            la porta dell'eternità.
            Composta sabato 8 novembre 2014
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