Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

L'Infinito di Tutto e di Niente

Ho imparato che il silenzio può uccidere
e che le parole lo fanno in continuazione,
che diciamo delle cose che non pensiamo
sono poi i gesti a confermarle o meno,
che possiamo rendere stelle le persone
o renderle una semplice nullità.

Ho imparato che l'uomo travolto dalla passione
dice un sacco di "stronzate",
compie gesti eclatanti che sembrano "pieni",
si rimangia tutto con una grande facilità.

C'è gente che professa il bene
e sembra guidarti verso l'infinito,
riempie il tuo universo di colori,
di speranze, promesse e illusioni
lasciandoti l'infinito di niente.

C'è chi dice ti amo senza conoscerne il senso
chi dice ti odio ma ti riempie d'amore
chi ti riempie di tutto senza lasciarti niente.
C'è chi dovresti odiare ma continui ad amare

C'è chi parla dell'anima calpestando la tua
c'è chi insegna senza aver imparato
c'è l'infinito di tutto o di niente in ognuno di noi.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Potrei strappare la pagina di te...

    Potrei staccarti dal cuore
    strappare la pagina di te
    inventarmi un nuovo sogno
    scarabocchiare la parola fine
    potrei fare a meno di te ora
    perché sono più forte del mio cuore.

    Sono la mia ragione
    sono le mie scelte
    sono il mio coraggio
    sono il mio amare
    sono il mio osare
    sono le mie ali.

    Padrona delle mie direzioni
    sono le mie azioni
    sono le mie lacrime
    sono i miei sorrisi.

    Conosco il tempo
    di un attimo
    il sapore di un rimpianto
    il coraggio di un sogno
    l'intensità di un respiro
    il piacere di un sospiro
    e la magia di una poesia
    di questa nostra poesia.

    Potrei strappare la pagina di te
    ma ti tengo stretto al cuore.
    Composta martedì 1 settembre 2015
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Lontano dall'Africa

      Un vento scompiglia la fulva pelliccia
      Dell'Africa. Kikuyu, veloci come mosche,
      Si saziano ai fiumi di sangue del veld.
      Cadaveri giacciono sparsi in un paradiso.
      Solo il verme colonnello del carcame, grida:
      "Non sprecate compassione su questi morti separati!"
      Le statistiche giustificano e gli studiosi colgono
      I fondamenti della politica coloniale.
      Che senso ha questo per il bimbo bianco squartato
      nel suo letto?
      Per selvaggi sacrificabili come Ebrei?

      Trebbiati da battitori, i lunghi giunchi erompono
      In una bianca polvere di ibis le cui grida
      Hanno vorticato fin dall'alba della civiltà
      Dal fiume riarso o dalla pianura brulicante di animali.
      La violenza della bestia sulla bestia è intensa
      Come legge naturale, ma l'uomo eretto
      Cerca la propria divinità infliggendo dolore.
      Deliranti come queste bestie turbate, le sue guerre
      Danzano al suolo della tesa carcassa di un tamburo,
      Mentre egli chiama coraggio persino quel nativo terrore
      Della bianca pace contratta dai morti.

      Di nuovo la brutale necessità si terge le mani
      Sul tovagliolo di una causa sporca, di nuovo
      Uno spreco della nostra compassione, come per la Spagna,
      Il gorilla lotta con il superuomo.
      Io, che sono avvelenato dal sangue di entrambi,
      Dove mi volgerò, diviso fin dentro le vene?
      Io che ho maledetto
      L'ufficiale ubriaco del governo britannico, come sceglierò
      Tra quest'Africa e la lingua inglese che amo?
      Tradirle entrambe, o restituire ciò che danno?
      Come guardare a un simile massacro e rimanere freddo?
      Come voltare le spalle all'Africa e vivere?
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Una grande storia

        Per errore o per scelta
        Per colpa nostra o del destino
        Per caso o per desiderio
        tu ora ci sei.

        Con occhi scuri o chiari,
        capelli biondi o castani
        con la pelle nera o bianca.
        Ora siamo qua.

        Tu povero o ricco,
        alto o basso,
        magro o grasso,
        fai parte di questa società.

        Scriverai la tua storia,
        io scriverò la mia.
        Insieme scriveremmo,
        La più grande storia
        Mai scritta: La Vita".
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Torna il Buio

          Torna il buio
          quello che uccide
          cerchi sole disperatamente
          ma trovi angoscia.

          Il freddo uccide
          il sole non riscalda,
          Ti aggrappi per non naufragare
          ma il mare è buio e profondo.

          Quelle mani ti tolgono il respiro
          oggi come allora.

          Quelle grida ancora una volta
          ferme in gola come allora
          non udite.

          Come è difficile amare a volte la vita.

          Nuotare per sopravvivere
          per trovare terra per un po' di pace.
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