Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Tu non sai quello che sento

E tu non sai
quello che sento
dentro
pensando
al momento
di toccare le tue mani!
E tu non sai
quello che sento
mentre attendo
il tuo profumo
che precede
il tocco dei tuoi passi
e le parole
che scrivo
diventano sostanza
mentre i sogni
si materializzano
e i desideri
prendon forma!
Tu non lo sai
cosa sei per me,
nemmeno io ho capito
cosa sono per te,
insieme scopriremo
cosa siamo per noi,
intanto
gustiamo questo presente
che travolge
questi cuori
lasciando nell'abisso
la ragione fatta di dolore,
l'amore è follia
e nella follia
dell'amore
lasciamo che scorra
il tempo che ci attende.
Composta giovedì 23 giugno 2016
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    Scritta da: Rosita Matera
    in Poesie (Poesie personali)

    Estate verso la Grecia

    Nell'occhio d'oro del Sole allo zenith
    ho visto il suo volto fiero, d'ambrosia.

    Ha già sciolto i capelli tra gli anfratti dei monti,
    gomitoli di strade
    dove l'occhio si perde.

    Dai tetti accecanti della Puglia assorta,
    spalanca finestre sul cristallo dell'acqua
    dove soffia, intensa e umorale,
    i suoi perenni pensieri mutevoli.

    Dalla sua fronte
    scivolano perle
    che scavano varchi
    verso la Grecia.

    Nelle anfore azzurre odora ancora la sabbia
    incrostata nei cristalli del tempo.
    Tra le catene del porto, un gabbiano distratto
    ha disegnato sull'acqua un ricordo.

    Nel vento caldo che spira impetuoso
    ascolto la voce di uomini e miti,
    impronte invisibili sulla meridiana,
    ne sento l'eco ogni volta che è estate.
    Composta lunedì 27 giugno 2016
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      Scritta da: Oliviero Amandola
      in Poesie (Poesie personali)

      Una conversazione silenziosa

      Dio misura il tempo con le radici,
      così mio padre: forza e volontà
      ha avuto la pazienza in credito dalla natura. Per ogni goccia di sudore un sorriso,
      per ogni sorriso un aiuto, mio padre
      è un uomo paziente: risana l'orto
      e bonifica le crepe che gli anni
      hanno lasciato nella terra lungo il sentiero.

      D'estate la vecchiaia prende la forma
      di un fiore. La sua gioia ha le stazioni
      del vento, un ricordo dove abitare,
      un sorriso da riparare, mio padre
      nelle sere d'estate si siede da solo
      accanto alla terra, guarda la terra
      e si guarda le mani, argina i giorni
      dissoda le distanze, socchiude gli occhi
      e dondola. Sparge farina di luce nel vento.
      Composta giovedì 30 giugno 2016
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