Scritta da: Severina Fontana
in Poesie (Poesie personali)
Stelle
La notte profumata avvolge
solo stelle, erbe e aghi resinosi
rapaci in volo fra azzurri orgogliosi.
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La notte profumata avvolge
solo stelle, erbe e aghi resinosi
rapaci in volo fra azzurri orgogliosi.
Lasciati cullare dalla mia mano,
guarda le stelle nel cielo,
cadono solo con un desiderio
e c'è chi dice che è vero,
la notte le guardo e spero,
io nelle stelle ci credo.
L'immenso riflesso dell'universo,
dentro ai tuoi occhi è impresso,
rapisce il mio sguardo maliardo,
trascina la mia anima dentro,
poi...
nell'immenso mi perdo.
Amo stare nella mia terra
senza attendere la guerra,
aspetto solo la signora pace
quella che si diverte e tace
quando sibila nel grande vento
io l'ascolto e divento contento.
Amo i suoi ulivi e il suo mare
e tutte le sue torri rare,
ho avuto un'immensa fortuna
e non un'immensa sfortuna.
Qui è pieno di contadini
e di patrioti cittadini,
qui è pieno di vantaggi
e il sole con i suoi raggi
sempre riscalda il nostro paesaggio
per lui è come venire a farsi un viaggio.
Mai lasceremo il nostro Salento,
né a passo veloce né a passo lento,
sempre ameremo il nostro Salento
che gioia, che nella mia anima sento.
Sciolsi l'io sono che stava in me,
confusi i confini della mia identità.
Ero ciò che gli altri volevano fossi,
motivo per loro di felicità.
Ma ciò che gioia non fu allora
lo diventa adesso,
costruendo il mio contorno,
conoscendo me stesso.
Rotola e va via il giorno
-ed è meraviglia il tramonto.
Ai margini di un respiro
attendo l'ombra del silenzio
per dare nuova forma ai sogni.
Custodirò un ricordo
-come spilla del mio passato
sul manto di questa notte
che mi avvolge come rifugio.
Sarai tra le mie braccia, ancora.
Brividi, ed è ricordo
le lacrime si fanno brina
-velo di ghiaccio sul cuore
fredda rugiada che si posa
sulle pendici del mio tempo.
Scorre inchiostro di giorni
sulla pelle di attimi,
drappeggiando figure,
disegnando contorni,
di parole in penombra
nel rumore del mondo.
Quasi si disperde il tempo,
in un dialogare di attimi con ore,
sfilacciando quello che fu giorno.
Sarà notte vestita di respiri
– e luna distesa ad ascoltarli.
Un'alba straccia i sogni
-di quell'altrove stellato
sfumano attimi
-sorpresi da un riverbero
un rumore di fondo allerta il mio io
-spettino le illusioni
nel riflesso di un silenzio.