Poesie personali


Scritta da: Rosetta.Z
in Poesie (Poesie personali)

Ti racconto le mie stagioni

Osservo il tuo volto, solcato ormai,
dai segni del tempo,
e rivivo in te la mia vita che sembra volata via
come un soffio di vento.
In ogni tua ruga rivedo le mie passate stagioni cercando in esse, motivate ragioni,
dell'esser qui, ora, in questo istante,
con lo stesso pensiero di allora
di guardare sempre avanti.

Mi appare breve la mia Primavera, così dolce
spensierata e serena,
dove il sole era tiepido e l'aria ancor leggera.
E bastava un tuo sorriso
ad asciugare le lacrime sul mio viso.

Ingenui pensieri regalavo al vento
A piedi scalzi i miei passi, correvano incontro al tempo
sui prati fioriti, dai nitidi colori,
Aspettando l'arrivo della nuova stagione.

Risento il calore ancora addosso
della tua mano che mi stringeva piano,
portandomi sulle vie del tuo percorso,
non era mai abbastanza stretta,
in quel mondo senza tempo e senza fretta.

Ecco! l'alba è ormai passata.
la primavera se ne è appena andata,
comincia così una nuova giornata,
è la mia estate che è già arrivata.
Ricordo la sua entrata con un cielo terso
mi appariva così grande, così immenso,
riuscivo a scorgere al di là del suo azzurro
tutto quanto l'universo.
Il sole, non più tiepido, riscalda il mio cuore.
Sono giorni d'estate, i miei giorni migliori.

Colorate fantasie che regalavo al vento
lasciano il posto ai sogni che viaggiano lontano
non mi accorgo neanche in qual momento
Tu lasciavi andare piano la mia mano

Ora i prati non mi appaiono soltanto fioriti
ma sembrano ai miei occhi perfino dorati,
ci cammino in mezzo, e penso,
che siano i più belli che abbia mai incontrati.

Il sentiero mi porta su un lungo viale,
al mattino l'aria è fresca, sono ore soavi,
fiori d'arancio e musica per danzare
di petali di rose le vie cosparse
e candidi gigli a guidare i miei passi.
Forte e possente è la mia ragione
Sembra non abbia alcun ché di dubbio
in questa giovane mia stagione,
che avanza intrepida e senza indugio,
e non si accorge che ormai da ore,
lassù in alto c'e il sol leone.

Non sono neanche a metà del mio cammino
Nell'inseguire il mio destino.
In vari luoghi io sono già stata
a questo punto della giornata,
lasciando in ognuno di essi un mio pensiero
di tanta paura ma altresì desiderio.
ma senza distrarmi mai dal mio sentiero,
cercavo in loro un buon riparo,
pagando un sorso d'acqua, un prezzo assai caro.

Ora Il caldo si fa sentire,
sembra quasi che io non lo possa sopportare,
penso ogni tanto che mi vorrei riposare.
ma vedo te davanti a me, mi guardi,
e non dici nulla,
ma i tuoi silenzi per me, sono urla.
gridono indietro non si può più tornare.

Ecco! In quel momento capisco ogni cosa!
Anche tu eri stata una giovane rosa,
che il caldo torrido più volte ha piegata,
ma forte e leale, non si è mai spezzata,
aspettando ogni volta un nuovo mattino,
che con la sua rugiada ti avrebbe rialzata.

Ora Tutto traspare, e tutto mi è reale,
non posso esimermi dal camminare,
c'è il mio futuro
che mi sta ad osservare.
Noo! Non mi posso fermare.

Riprendo il Cammino! Le ore non sono tutte uguali!
Al caldo afoso si alternano, brezze di vento profumato
che asciugano subito il mio viso, tanto sudato.

Lungo la via, mi guardo a sinistra e a destra
vivo ore diverse, qualcuna più triste e qualcun'altra di festa.
Percorro il viale e guardo l'orizzonte,
Il sole è ancora alto ma non tarderà a tramontare,
tante sono le cose che vorrei fare
prima che la mia giornata finisca,
allungo il passo, ti lascio un po' in dietro,
ancora un po', poi ti perdo di vista.

Ad un tratto di strada è cambiata già l'aria,
cambiano i colori lungo il viale,
ora il mio passo comincia a rallentare
sono già a metà dell'anno,
il caldo mi ha reso stanca, è ho un po' di affanno.

Mi guardo intorno, tra gli alberi che si cominciano a spogliare,
sono all'imbrunir del giorno,
e mi accorgo che l'autunno sta per arrivare.

Or non posso dir di esso di com'è che è andato
perché non ne conosco ancor di lui il fato,
ma voglio immaginare, i suoi prati, in morbido velluto,
dove il mio passo possa scivolar leggero,
in questa stagione che non ho ancor vissuto.

Vorrei poter di esso gustarne i suoi sapori,
e respirare a fondo i suoi soavi odori.
poter goder del fascino dei suoi incantati colori.
ammirar la sua natura che si prepara a mutare.

Vorrei che lui mi mostrasse
ogni sogno realizzato, di chi sul lungo viale,
dal mio seno è nato.
Che mi facesse cogliere ciò che di buono è stato seminato.
Dividerlo con chi sul mio cammino, c'è sempre stato.
.
Magnifico sarebbe poter conoscere,
chi porterà nel ventre, per poterlo amare,
sentir le liete melodie,
di nuova vita, che sta per cominciare.
e ancora vorrei tornare ad ascoltare,
la voce dell'eco, della mia gente,
che ritorna fiera, dalla montagna al mare.

Ecco! Questo è tutto ciò che io ho immaginato,
del mio autunno che è appena iniziato,
così che alla fine di esso, io possa andare,
con le più belle meraviglie da raccontare.
Arrivare poi a sera del mio giorno,
con il calore dei bei ricordi,
che mi faranno da coperta e mi sapranno scaldare.
per non sentir così il freddo del mio inverno
Che tacito e silenzioso mi verrà a trovare.

Da lui con un sorriso io mi farò abbracciare,
per lasciarmi serenamente accompagnare,
fino alla fine del mio lungo viale.
Dove ritroverò te, Mamma, ancora lì ad aspettare,
Con il cuor leggero, fiera di me,
per aver vissuto la mia vita percorrendo il mio sentiero,
guardando sempre avanti senza mai lasciarmi andare.
Così ché le mie stagioni, ti possa finire di raccontare.
Composta lunedì 8 febbraio 2016
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    Scritta da: Alido Ramacciani
    in Poesie (Poesie personali)

    Stacca la spina

    non chiedermi perché
    perché, o per cosa
    io non ti sento
    chi sei
    frena il tuo ego
    congela la tua voce
    non venire, non chiamarmi
    io non scenderò        
    cos’è il dolore
    la testa vuota
    l’anima confusa
    il cuore senza prospettive

    uomo rassegnati
    non l’hai costruito tu
    non avere l’arroganza
    di sentirtene partecipe
    lasciati la dignità
    non inseguire i tuoi fantasmi
    quell’amore che tanto hai aspettato
    qualcuno te lo ha negato  
    non sentirti senza colpe
    tu non sei perfetto
    un giorno l’hai fatto anche tu
    la tua anima ferita
    anche di notte
    senza luna
    non tutti amano la luna
    luna
    lei nasconde la tua ombra
    il sudore bacia il sole
    il sole            
    non sarà la soluzione
    non umiliarti
    sfoglia il tempo
    rassegnati
    quel viso sorridente
    luminoso
    non è tuo
    non lo potrai mai comprare
    non ci sono sconti
    se sarà un regalo  
    non è questo
    non è quello
    noi siamo cosi
    tu non sei diverso
    i tuoi occhi
    sono solo occhi
    ci sono tanti modi per soffrire
    non è giusto farlo
    per qualcuno che non ti appartiene
    amore amore amore
    l’amore
    è un regalo
    per te non è Natale
    l’albero ce l’hai, la suo ombra
    ti toglierà la luce
    stacca quella spina
    o avrai un corto circuito
    il sovraccarico è un suicidio
    la morte non ti aiuterà                  
    se sarai solo, invisibile                
    solo oppure no
    la tua illusione
    non ti salverà
    maledetta illusione
    nemica della ragione
    della tua libertà
    non ne sarai mai padrone
    se il cuore non ti aiuterà  
    lasciati vivere
    vivi per te
    aspettati, spera
    qualcuno si accorgerà dite
    quando sarai incatenato
    ad un’agonia irreversibile
    se sarai visibile
    forze
    o forse no
    rassegnati
    il dolore non ti farà sconti.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Al destino non piacevi

      Io toccai le tue labbra
      fu come baciare fragole mature,
      toccai le tue mani e ricordai
      i miei primi passi,
      guardai i tuoi occhi
      e fu come osservare il mare
      con il suo spazio infinito,
      e i tuoi capelli avevano
      la tempra dell'oro filato
      m'inebriavo della tua voce
      fatta di note di canto,
      tu sembravi la donna che io
      desideravo da tempo,
      ma non fu così!
      Al destino, spietato giustiziere,
      le doti che avevi non bastavano;
      aveva deciso diversamente,
      forse aveva capito
      che il bello di un anima
      che t'ama risiede nel profondo
      dell'anima, nel cuore,
      negli abissi che l'occhio non scruta,
      ed aveva ragione,
      il tuo corpo benché appariscente
      celava un cuore freddo,
      arido, severo,
      e le tue ferite
      avevano fatto di te
      una persona
      che diffidava dell'amore,
      si dell'amore vero!
      Composta sabato 23 luglio 2016
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        Scritta da: MauriDora
        in Poesie (Poesie personali)

        Mentre

        Mentre un filo d'erba si muove lento seguendo il vento,
        un raggio di sole illumina il fondo del letto di un limpido ruscello.

        Mentre una nuvola corre nel cielo,
        la sua ombra scorre sui monti dando ristoro ai viandanti stanchi.

        Mentre un arcobaleno appare,
        un fulmine rompe il silenzio del bosco e dopo tutto tace.

        Mentre la neve cade e un bianco candore ricopre i verdi prati,
        un cammino di una casa fuma e manda in alto antichi sapori di un tempo.

        Mentre la vita scorre, si pensa, si osserva, quante meraviglie ci sono attorno a noi!
        Le nubi come vele solcano i cieli, sorge e tramonta il sole.

        Mentre i pensieri vagano, la mente sogna
        e guarda al passato vivendo il presente e aspettando il futuro.
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          Scritta da: Mariacarmela Scotti
          in Poesie (Poesie personali)

          Sono stato il niente

          Sono stata niente,
          ho vissuto in tristezze eterne con ferite aperte,
          chiedendo aiuto al silenzio senza avere risposte.
          Sono stata niente,
          quel niente che tutti disprezzavano,
          e per non contagiare nessuno
          di quello che sentivo
          il pianto era la mia unica ribellione.
          Col tempo capii che se il mio destino
          era quello di stare da sola,
          avrei dovuto provare
          ad essere più coraggiosa
          e andare in contro la corrente,
          proprio come quei fiumi,
          che hanno un percorso di pietre,
          con l'unico scopo di abbellire alla terra.
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            in Poesie (Poesie personali)

            L'ombra del mio tormento

            Tu ombra sul mare che svanisci
            quando mi affretto a raggiungerti,
            sei come la nebbia,
            il vapore che scompare,
            sei la cometa che sfreccia
            tra la fulgida luce di stelle!
            Tu sei la mia ansia costante
            l'agonia della speranza che attende,
            sulle tue labbra volgo lo sguardo
            quotidianamente,
            e come un bambino
            che corre il suo sogno
            io inseguo la tua ombra.
            Composta martedì 19 luglio 2016
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              in Poesie (Poesie personali)
              Non ti cerco più la notte
              non ti penso più il giorno
              deliro senza pensare a te,
              gioisco dell'amicizia e del buon vino.
              Sì, sono decisa nei miei indugi,
              ti tornerò a cercare in un altro tempo,
              quando le mie connessioni saranno stabili e luminose.
              Ho già costruito un mondo
              e ti ho rivestito di essenze,
              ma non conosco la realtà,
              soltanto la materia che percepisco a mani nude.
              Voglio immergermi di nuovo
              in quell'acqua fredda che mi dà sollievo
              e parlare con la gente senza rabbia,
              con un velo di delicato pudore
              e pochi pensieri.
              Ti conosco troppo bene per non avere paura
              e così poco per rinunciare.
              Composta lunedì 18 luglio 2016
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