Poesie personali


Scritta da: Salvatore Tortora
in Poesie (Poesie personali)

Il muro

Guardo il muro
alto e possente
davanti a me.
Gli do un pugno
ma esso non ne risente
mentre dalla mia
fragile mano
di uomo
scende la linfa
che scorre
nelle mie vene.
Noto subito
una piccola crepa
nelle alte mura.
Prendo un martello
di duro ferro
e raccolte le forze
che mi son rimaste
in corpo
colpisco il mio silenzioso
e inespressivo nemico.
Un tonfo
poi altri rumori
che si susseguono
veloci come
i canti dei grilli
nelle notti estive.
Il muro è crollato!
Faccio un passo
oltre le macerie
e vedo il volto
di mio fratello.
Figli della stessa madre,
avente il mio
stesso sangue
nelle vene,
avente il sangue
degli uomini
che son morti
uccisi da altri uomini
perché di idee diverse.
Represso nel corpo
e nello spirito
mio fratello mi guarda
con occhi spenti.
Forse non riconosce
un suo consanguineo?
Mentre dietro di me
altri miei fratelli
fanno crollare
altri punti
dell'alto muro.
Mi avvicino a lui
gli prendo le mani
e le porto
al mio volto.
I suoi occhi
fissi nel vuoto
sembrano stelle
ormai spente
nella volta celeste.
Altri come il mio
fratello perduto
hanno la stessa reazione
con i propri compagni
ritrovati dopo tanto tempo.
Un mio urlo potente
sembra svegliare
per un attimo
il mio mite fratello
da quel sonno indotto
da spietati aguzzini.
Mi guarda negli occhi
e riconosco per un momento
quel fuoco ardente,
simbolo di vita, bruciare
ancora una volta.
Poi cade a terra
le gambe più non reggono
il peso della disperazione
messo sulle sue spalle
da squallidi individui.
Sputa un fiotto
di sangue scarlatto
che sporca il mio abito.
Prendo la mia giacca
e la poso su quelle
che un tempo
erano spalle forti.
Mi abbasso
e mi siedo anch'io
sulle ginocchia.
Avviciniamo le nostre fronti
e ci guardiamo
negli occhi.
Calde lacrime
scorrono
sul suo scarno viso
e lo stesso succede a me
dopo qualche secondo
passato a guardare
il mio adorato fratello.
Poi il suo respiro
d'un tratto si ferma
e rilascia su di me
ii suo ultimo
alito di vita
pronunciando per la prima
e ultima volta
il mio nome.
Si stende su un fianco
in modo quasi elegante
come se la morte
gli stesse dando sollievo.
Guardo il suo corpo,
inorridito, poiché vedo
i segni delle torture
che quelle bestie
gli hanno inferto.
Oggi un altro
dei miei fratelli
è morto.
Il silenzio riecheggia
nello sterminato campo.
Composta venerdì 21 ottobre 2016
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    Scritta da: Michele Gentile
    in Poesie (Poesie personali)

    Felicità

    Da irriverenti sguardi derisa
    e chiassose istanze,
    non sorridi più.
    Maledici il giorno
    ad ogni rintocco di malinconia.
    Eppure
    all'eco di quelle perdute stagioni
    inaspettatamente sorgi,
    dal petto come acqua di fonte
    sgorghi.
    D'improvviso accenni passi di primavera
    ridicoli inchini
    m'inviti a danzare,
    per un momento
    sembri dimenticare.
    Ma, giunta la sera
    muta e sorda alla vita
    inciampi sui tuoi passi,
    imprechi alla luna
    indolente
    torni a morire.
    Composta martedì 18 ottobre 2016
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      Scritta da: Antonio Dati
      in Poesie (Poesie personali)

      La vita breve di un fiore

      Il risveglio di un mattino
      Il sole timidamente appare all'orizzonte
      Un prato argentato, tante goccioline di rugiada
      che giocano al sole nascente
      Soffice al nudo piede
      L'aria fresca e profumata
      dalle narici si effonde nell'anima
      D'incanto un fiore si apre per la prima volta alla vita
      colorando i suoi petali al sole nascente
      Le api gli ronzano intorno alla conquista del nettare
      La dolcezza del miele
      Nell'aria si percepisce il suono del vento
      Lo stelo del piccolo fiore si spezza
      Le api incuranti gli ronzano ancora intorno
      Il fiore piangendo, ormai appassito
      non produce più il dolce nettare
      Alle api con un fil di voce, non ho più nulla da darvi
      Piegatosi rilasciò nell'aria il suo meraviglioso profumo.
      Composta lunedì 10 ottobre 2016
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        Scritta da: Roberto Ugo Nucci
        in Poesie (Poesie personali)

        Le ore del silenzio

        Le ore del silenzio
        svelano il mistero di parole incomprese
        volano su nuvole di pensieri lontani
        ascoltano il respiro di terre inesplorate
        danzano lievi sulle ali di un gabbiano.
        Le ore del silenzio
        salpano su navigli in acque tempestose
        dispiegano vele incuranti di venti mutevoli
        non cercano approdi su rive sicure.
        Le ore del silenzio
        hanno l'abito dei giorni di festa
        hanno il volto della libertà.
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          Scritta da: Nietzsche87
          in Poesie (Poesie personali)

          Solitudine

          Migliaia di voci senti per le strade,
          senti solo un silenzio assordante.
          Nelle piazze affollate ti guardi intorno,
          non c'è nessuno.
          Risate quotidiane ti circondano e
          hai solo voglia di piangere.
          Un urlo di rabbia e sconforto cresce
          nel tuo stomaco e lo lacera.
          Vorresti parlare ed essere capito
          Le parole sono timide,
          non vogliono uscire.
          Solo un pensiero tortura la tua mente...
          Solitudine!
          Composta domenica 16 ottobre 2016
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie personali)

            Pioggia di notte

            Notte di pioggia
            Stille fredde cadono.
            Abbondanti,
            sferzando la pelle,
            odore di umido,
            pozze di pioggia dappertutto;
            ogni tanto,
            improvvise,
            colpi di luce,
            una saetta balugina nel buio;
            notte piovosa,
            che sa d'autunno,
            che sa d'inverno;
            freddo,
            il giorno appare così lontano adesso.
            Composta domenica 16 ottobre 2016
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              Scritta da: Stefano Medel
              in Poesie (Poesie personali)

              Corsia numero 5

              Corsia numero 5
              Pronto soccorso,
              mattino presto,
              un gran casino di gente,
              infermiere che smontano
              il turno,
              inservienti assorti,
              pulitrici,
              con lo sguardo assente,
              pensierose,
              che guardano altrove;
              letti,
              e dottori con lo stetoscopio,
              malati che arrivano,
              altri per fortuna se ne vanno,
              e non per sempre,
              se ne vanno guariti.
              Pronto soccorso,
              la vita,
              il dolore,
              sofferenza,
              tante storie.
              Composta sabato 15 ottobre 2016
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