Scritta da: Angela Randisi
in Poesie (Poesie personali)
Magia
Tra lucciole e lanterne
la magia della notte scende
nella foresta incantata
illuminando le fate.
Composta domenica 6 novembre 2016
Tra lucciole e lanterne
la magia della notte scende
nella foresta incantata
illuminando le fate.
La più grande ricchezza dell'uomo è il Pensiero
Il Pensiero
Ti porta a volare sul mare e sul cielo
Col Pensiero puoi vedere il mondo intero
Ma se vuoi conoscere il tuo Dio
Scava con calma dentro il tuo Io.
Nella pace di un tempo sospeso
mi aggiro in giardini incantati e stelle cadenti.
Angeli volati via
mi fissano,
tra marmi freddi con volti sorridenti,
Amore e dolore lega i vivi e morti,
lunga è la catena,
ogni anello una preghiera.
Silente è il richiamo degli ostinati cuori,
che mai si arrenderanno al loro ultimo battito.
Io son certo che nessuno soffocherà la mia lirica:
ardente, passionale, verace, sensuale!
La brezza ha spolverato lo stelo del mio fiore
e da esso s'innalzano parole d'amore;
dolci sospiri che inebriano i sensi,
radiose rime ti raggiungeranno come saette;
piomberanno nel tuo cuore
e non udirai semplici versi
ma melodici sussurri:
linguaggio d'anima
che solo tu capirai!
Nella distruzione totale
del sisma dell'Italia centrale*
(Norcia, 30-10-2016),
niente, sulla pelle della gente,
ha potuto il male,
e ogni vita umana s'è saputa
salvare: per forza,
c'era San Benedetto, lì,
a vigilare! Un santo
di cui l'Europa* (ne è patrono)
non si fa vanto, rinnegando
le sue radici* (cristianesimo),
con le preci come inutili appendici.
Uno scampolo d'aria,
attendeva sul banco dell'ambulante,
sufficiente a donare un respiro
a mille persone.
Era necessario,
soltanto vedere
e srotolare la pezza.
Farne coriandoli
d'aria colorata
per regalare gioia e sorrisi.
Hai comperato tu lo scampolo?
No, non ne avevo bisogno.
Forse tu no, perché
ai tuoi occhi per vedere
serve respirare!
Segnati per sempre
Se a torto o ragione,
per disgrazia
sei schedato all'igiene mentale,
la tua vita,
cambia radicalmente,
e non è più come prima;
la tua parola
vale meno di niente,
sei inascoltato,
snobbato,
deriso,
preso con le molle,
mai creduto;
e devi sempre
dimostrare
e provare qualcosa;
subisci di tutto,
e il pazzo sei solo tu,
è sempre colpa tua.
Se c'è una caccia alle streghe,
il colpevole sei solo tu.
Lo sfogliare un libro di poesie
cariche d'emozioni, e bellezza inaudita,
e fu presa dalla voglia
e pensai,
- voglio scrivere poesie,
ad ogni uomo, ad ogni donna,
più bella della loro vita,
più bella del loro sogno,
bella come bella l'amore.
Ho preso un quaderno, una penna,
ed incominciai a scrivere, scrivere,
e le parole scorrono una dopo l'altra,
il sole brilla negli occhi,
pensieri che prendono il volo
per raggiungere l'infinito.
Ogni tanto fermai,
e continuai con la luce nel cuore,
con l'emozione impazzita
con l'anima farfalla.
Ad un tratto si ferma la penna,
la magia svanì nel nulla,
mi sentii stanca, vuota,
arrabbiata e delusa,
e con il cuore dolente ho chiuso il quaderno,
e con pungente amarezza ho posato sopra
la penna.
Una poesia mai scritta,
il Dio mi ha maledetto,
di non diventare mai
una poetessa.
Mi chiese educato un tizio imbranato:
convivo o mi sposo?
Domanda complessa, incognito amico,
quesito oneroso;
perché, se ti dico: la convivenza,
qualcuno direbbe commetti peccato,
che t'ho consigliato il concubinato;
in tempi passati era voce proibita,
passo insensato che bollava una vita.
Certo, le usanze sono cambiate,
la vita in comune diviene esperienza,
parola e promesse non sono giurate
c'è indipendenza, cambio, franchigia,
quando sei stanco ti fai la valigia.
Il matrimonio prevede più impegno:
quel "congiunto da Dio non separare"
grava in capo come mazza di legno.
È intesa, fusione, donarsi, donare,
catena giurata, di fede, d'offerta,
gioco amoroso, convinto, sicuro
per affidare la specie al futuro.
Queste le norme amico mio,
ma vuoi un consiglio? Affidati a Dio,
tanto il rischio esiste comunque
ed è di prassi, si dice dovunque:
il matrimonio è manicomio
la convivenza è sofferenza.
Quindi convivi o ti sposi, ragazzo,
ti grideranno gli amici: sei pazzo.
Masaniello è tornato
È qui,
sono io,
un po' genio
un po' al verde,
artista e pazzo,
con dei bastardi a parlarmi dietro;
Masaniello,
e la mia parola conta poco,
snobbato,
esecrato,
da una parte,
out,
fuori dagli schemi,
sempre ribelle,
sempre dissidente,
Masaniello.