Poesie personali


Scritta da: Cleonice Parisi
in Poesie (Poesie personali)

La tua unica fortuna

La tua unica fortuna la tua forza.

Non allungare troppo lo sguardo nel lontano orizzonte, cerca attraverso i tuoi passi l'elisir della vita, il quadrifoglio del vivere è già nel tuo giardino, cerca e sentirai la sua luce chiamarti per nome, perché la fortuna è di chi respira, sorride e coltiva i propri sogni.

Coltiva il tuo quadrifoglio, semina la tua esistenza, la luce cerca la luce, preparati ad accogliere la tua fortuna, non sarà un unico seme a farti sorridere ma l'insieme di mille e più fioriture.

Accumula la tua rabbia, e usa la sua forza per seminare ancora, le promesse del vivere non saranno vane, ti fu detto: "Avrai la vita".

E la vita ti sarà consegnata dalle tue stesse mani, non esiste al vivere maggiore traguardo da raggiungere, e tu lo toccherai, trasforma lo scoramento in forza e la tua rabbia in caparbietà.

Semina, solo così la tua vita vedrà fiorire i suoi fiori, il sole è alto semina.
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    in Poesie (Poesie personali)

    L'immensità

    L'immensità stanotte è passata di qua, e mi ha sfiorato. Mi ha sussurrato qualcosa e io non l'ho capita... ma sono sicuro che era qualcosa di prezioso.
    Le stelle luccicano ed io mi rassereno.
    La notte mi parla, mi invita ad essere leggero, a volare in altre notti più gioiose e miti dove l'immensità è più sconfinata e nitida e le parole sussurrate saranno chiare... ed io le capirò.
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      Scritta da: Maurizio Marino
      in Poesie (Poesie personali)

      La notte penso te.

      Vorrei essere una farfalla
      per volare li da te
      ed entrare nella tua stanza
      per guardarti dormire
      come una dolce bimba
      Starti accanto e dimostrarti il mio amore con un solo abbraccio
      Vorrei poter leggere nel pensiero
      nel tuo pensiero
      per sapere cosa pensi di me
      per sapere quello che la tua bocca si ostina a non dire
      Notti chiuso nella mia stanza penso questo
      e spero tutto ciò un giorno diventi realtà
      e allora finalmente potrò stringerti far le mie braccia e col cuore in mano
      dirti finalmente: Ti Amo!
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Chiuso come un uovo era quel giorno
        di un uomo triste seduto sulla panchina
        guardando il treno passare nella nebbia
        Non sapeva come sfamare il silenzio
        posato sulle mani fredde d'inverno.

        Ascoltava le foglie cadute per terra
        raccontare la favola della vita:
        è bello guardare gli uomini dal ramo
        passare, gridare, ridere e cantare!

        Le lacrime non le vedevamo cadere
        erano degli altri, perché sapere?
        Adesso sì ci bagnano senza parlare
        ci accartocciamo per farle germinare.

        Era un uomo seduto sulla panchina
        con la testa stretta fra le mani.
        Ero io, eri tu, era l'altro?
        Certamente aspettava il domani.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)

          Una notte spagnola

          Era ancora agosto quella sera perduta
          sotto gli occhi di una piazza spagnola,
          dove il calore sbocciava in una rosa
          appesa al cappello di donne in amore.
          Nei bar si beveva e gridava:
          "Dos de calamares y una caña"
          La gente entrava e usciva
          guardando la luna
          nel bicchiere di birra.
          Due occhi smarriti masticavano vuoto
          sul pavimento pieno di rifiuti.
          Era ancora agosto quella sera spagnola
          all'ombra di una mantilla bianca
          vestita da baturra e senza nome.
          La ricordo passare insieme a un piccione
          sotto quegli archi antichi e calce nuova.
          Non so chi era, non so dove andasse.
          Portava il cuore e un fiore
          in quella danza notturna.
          La notte è giovane - diceva -
          il corpo è jota. Andiamo...
          Il ritornello era sempre quello.
          La notte passava senza rancore.
          È ancora agosto quella sera spagnola
          su corde di chitarra e una notte in fiore.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            I romantici hanno rotto la ragione
            in un angolo d'ombra e d'amore.
            Andavano i musici dietro greggi
            senza pastore e poco rumore.
            Non è morto il cuore dietro i cannoni,
            è rimasto in silenzio appeso all'edera
            di un giardino secolare senza padrone.
            I romantici hanno rotto la ragione
            sulla facciata di un edificio nuovo.
            Sono rimasti per strada i poeti
            atterriti da un uragano di parole.
            Sono morti i miti sentimenti
            sono risorte le grida di passione.
            Dove sono i romantici di ieri
            e gli innamorati di sempre?
            È sbocciato nell'angolo un fiore
            è il bacio d'un poeta romantico
            caduto da un vecchio balcone.
            I romantici hanno rotto la ragione
            chiudendola in una palla di vetro
            di un mondo malato di passioni.
            Prendila rompila,
            dentro ci troverai
            il tuo cuore.
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              Scritta da: Cleonice Parisi
              in Poesie (Poesie personali)

              L'uomo che vive

              Stanco ma non vinto è l'uomo addolorato dalle sue sconfitte, egli saprà convogliare la forza del suo dolore per migliorare la sua esistenza. E quando gli invidieranno la sua grande terra, mostrerà al vivere le sue profonde piaghe.

              Non è fortunato l'uomo saggio, ha solo visto laddove tu non hai ancora guardato.

              Non è diverso l'uomo che vive, ha solo percorso più velocemente la strada che ora tu stai intraprendendo.

              Non è generoso l'uomo che ti sorride, vive semplicemente il suo esistere.

              Non è un buon ascoltatore l'uomo vero, ha solo riconosciuto la vita nei passi del suo prossimo.

              La vita non è lontana da dove guardi, osserva con gli occhi del cuore e la riconoscerai in te.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie personali)

                L'arrivo della morte

                L'arrivo della morte
                Sei sempre li in agguato,
                sembra che non aspetti altro che prenderci,
                con la tua aria gelida e crudele.
                Per molti la tua attesa e lenta e inesorabile
                per altri il tuo arrivo improvviso e crudele.
                Non sei mai realmente gradito,
                e mai di compagnia piacevole.
                Comunque al tuo arrivo seminerai,
                lacrime e disperazione,
                Anche laddove regalerai un oasi di pace,
                qualcuno piangerà.
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                  Scritta da: Sir Jo Black
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Christiane

                  Cosa ti ha donato la vita
                  Christiane?
                  Tu nata donna
                  con l'alito caldo della falciatrice
                  sul collo.

                  Sorella mia,
                  amavamo...
                  Cercavamo aria...
                  Cosa hai trovato tu?

                  Oggi:
                  liberi, forse...
                  o scemi, forse...

                  Cosa troveremo ancora?
                  Schiavi del mondo,
                  volti assenti...
                  Loro indifferenti
                  o egoisti noi
                  con le nostre cazzo di emozioni!
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