Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

L'immensità

L'immensità stanotte è passata di qua, e mi ha sfiorato. Mi ha sussurrato qualcosa e io non l'ho capita... ma sono sicuro che era qualcosa di prezioso.
Le stelle luccicano ed io mi rassereno.
La notte mi parla, mi invita ad essere leggero, a volare in altre notti più gioiose e miti dove l'immensità è più sconfinata e nitida e le parole sussurrate saranno chiare... ed io le capirò.
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    Scritta da: Maurizio Marino
    in Poesie (Poesie personali)

    La notte penso te.

    Vorrei essere una farfalla
    per volare li da te
    ed entrare nella tua stanza
    per guardarti dormire
    come una dolce bimba
    Starti accanto e dimostrarti il mio amore con un solo abbraccio
    Vorrei poter leggere nel pensiero
    nel tuo pensiero
    per sapere cosa pensi di me
    per sapere quello che la tua bocca si ostina a non dire
    Notti chiuso nella mia stanza penso questo
    e spero tutto ciò un giorno diventi realtà
    e allora finalmente potrò stringerti far le mie braccia e col cuore in mano
    dirti finalmente: Ti Amo!
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Chiuso come un uovo era quel giorno
      di un uomo triste seduto sulla panchina
      guardando il treno passare nella nebbia
      Non sapeva come sfamare il silenzio
      posato sulle mani fredde d'inverno.

      Ascoltava le foglie cadute per terra
      raccontare la favola della vita:
      è bello guardare gli uomini dal ramo
      passare, gridare, ridere e cantare!

      Le lacrime non le vedevamo cadere
      erano degli altri, perché sapere?
      Adesso sì ci bagnano senza parlare
      ci accartocciamo per farle germinare.

      Era un uomo seduto sulla panchina
      con la testa stretta fra le mani.
      Ero io, eri tu, era l'altro?
      Certamente aspettava il domani.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)

        Una notte spagnola

        Era ancora agosto quella sera perduta
        sotto gli occhi di una piazza spagnola,
        dove il calore sbocciava in una rosa
        appesa al cappello di donne in amore.
        Nei bar si beveva e gridava:
        "Dos de calamares y una caña"
        La gente entrava e usciva
        guardando la luna
        nel bicchiere di birra.
        Due occhi smarriti masticavano vuoto
        sul pavimento pieno di rifiuti.
        Era ancora agosto quella sera spagnola
        all'ombra di una mantilla bianca
        vestita da baturra e senza nome.
        La ricordo passare insieme a un piccione
        sotto quegli archi antichi e calce nuova.
        Non so chi era, non so dove andasse.
        Portava il cuore e un fiore
        in quella danza notturna.
        La notte è giovane - diceva -
        il corpo è jota. Andiamo...
        Il ritornello era sempre quello.
        La notte passava senza rancore.
        È ancora agosto quella sera spagnola
        su corde di chitarra e una notte in fiore.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          I romantici hanno rotto la ragione
          in un angolo d'ombra e d'amore.
          Andavano i musici dietro greggi
          senza pastore e poco rumore.
          Non è morto il cuore dietro i cannoni,
          è rimasto in silenzio appeso all'edera
          di un giardino secolare senza padrone.
          I romantici hanno rotto la ragione
          sulla facciata di un edificio nuovo.
          Sono rimasti per strada i poeti
          atterriti da un uragano di parole.
          Sono morti i miti sentimenti
          sono risorte le grida di passione.
          Dove sono i romantici di ieri
          e gli innamorati di sempre?
          È sbocciato nell'angolo un fiore
          è il bacio d'un poeta romantico
          caduto da un vecchio balcone.
          I romantici hanno rotto la ragione
          chiudendola in una palla di vetro
          di un mondo malato di passioni.
          Prendila rompila,
          dentro ci troverai
          il tuo cuore.
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            Scritta da: Cleonice Parisi
            in Poesie (Poesie personali)

            L'uomo che vive

            Stanco ma non vinto è l'uomo addolorato dalle sue sconfitte, egli saprà convogliare la forza del suo dolore per migliorare la sua esistenza. E quando gli invidieranno la sua grande terra, mostrerà al vivere le sue profonde piaghe.

            Non è fortunato l'uomo saggio, ha solo visto laddove tu non hai ancora guardato.

            Non è diverso l'uomo che vive, ha solo percorso più velocemente la strada che ora tu stai intraprendendo.

            Non è generoso l'uomo che ti sorride, vive semplicemente il suo esistere.

            Non è un buon ascoltatore l'uomo vero, ha solo riconosciuto la vita nei passi del suo prossimo.

            La vita non è lontana da dove guardi, osserva con gli occhi del cuore e la riconoscerai in te.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie personali)

              L'arrivo della morte

              L'arrivo della morte
              Sei sempre li in agguato,
              sembra che non aspetti altro che prenderci,
              con la tua aria gelida e crudele.
              Per molti la tua attesa e lenta e inesorabile
              per altri il tuo arrivo improvviso e crudele.
              Non sei mai realmente gradito,
              e mai di compagnia piacevole.
              Comunque al tuo arrivo seminerai,
              lacrime e disperazione,
              Anche laddove regalerai un oasi di pace,
              qualcuno piangerà.
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                Scritta da: Sir Jo Black
                in Poesie (Poesie personali)

                Christiane

                Cosa ti ha donato la vita
                Christiane?
                Tu nata donna
                con l'alito caldo della falciatrice
                sul collo.

                Sorella mia,
                amavamo...
                Cercavamo aria...
                Cosa hai trovato tu?

                Oggi:
                liberi, forse...
                o scemi, forse...

                Cosa troveremo ancora?
                Schiavi del mondo,
                volti assenti...
                Loro indifferenti
                o egoisti noi
                con le nostre cazzo di emozioni!
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Un amico è

                  Un amico è il sole in mezzo alla tempesta.
                  Un coperta calda in una notte fredda. Un abbraccio in un momento di solidutine.
                  Il sollievo in un momento di dolore.
                  Una risata sempre pronta.
                  Il diario segreto della tua vita.
                  Una persona da ascoltare.
                  Una persona da coccolare.
                  Un amico è per sempre altrimenti che amico è?
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