A volte è difficile parlare! E l'unico rumore si sente, lo fa il veleno che cade da bocca;
e vorresti acchiapare il vento con le mani stringere a denti stretti le ultime speranze, per non rimanere soli; poi... l'ultimo bacio e poi l'abbandono!
Te ne vai in giro passando per mani grasse e gonfie, lasciando il tuo fetido alone verde su tutto. Farcisci i ventri obesi e buchi le tasche dei pezzenti. Ti si può trovare nella plastica di un sacchetto, cucito dentro un pallone da calcio, oppure sotto il fondotinta di una labile giullare degli schermi televisivi. Ma il tuo verde non riuscirà mai a distorcere lo sguardo di tutte le persone, a inquinare tutti i mari e le lenzuola, a corrompere tutti i byte del calcolatore, a spezzare l'ultimo albero e l'ultimo ponte, a far marcire l'ultima corda di chitarra. Un giorno tutto il mondo sarà ricoperto di verde, ma non sarà lo squallido verde dei soldi.
Affacciati dalla veranda e vuoti volgi gli occhi verso l'alto; a destra un monte c'è di fronte segui il crinale e prosegui lungo il profilo della cima ne emergerà un bassorilievo. Antropomorfo immaginato quel rilievo è come un corpo addormentato nella morte effige con man conserte coperte e raccolte sul petto. Non è forse metaforica bara a cielo aperto di un uomo? Disceso nelle tenebre né il lume della luna né della diurna luce i suoi occhi spenti potranno più guardare. Alla pioggia, al sole al vento giace per sempre un fulmine di amor negato ne carbonizzò la vita all'annerirsi di un giorno. Ad esso ancora guarda ma sorda non parlare: all'eco della tua voce affanno d'amore vivrebbe carezze e vita chiederebbe e battere rivorrebbe un cuore. Da quel profilo traine uno schizzo e stampalo sull'ultima pagina del libro in cui racconti la tua storia ma non editarla nella collana dei sentimenti e dell'amore, i posteri che in alto vorrebbero volare non vi troverebbero insegnamenti alati. Guarda dopo altrove, voltati al tuo passato e al tuo avvenire ritorna dove ti getta il nulla tra le minutaglie giornaliere alla clausura dei tuoi pensieri: senza amore ogni altro sguardo insulto risuonerebbe a quel morto tacitato ma con cuore loquace.
Ma l'amore? Che cos'è lamore? Travolgente passione? Illusione? Disarmo alla razionalità?
Perché curarsi così dell'amore? Forse perché è un sentimento dell'uomo? Ma allora l'uomo è egocentrico... l'odio. L'amore, l'odio, l'amore; l'amore, l'odio, l'amore, l'odio. C'è amore senza odio?
Amore perché folgorazione, Odio perché disprezzo folgorante. Entrambi sentimenti impulsivi, che la mente deve sfuggire!
Vorrei tornare a sentire i miei sogni vivi dentro di me, avere nuovi stimoli che rapiscano la mia mente e la mia anima e vorrei che questo non fosse un sogno ma la mia vita.
Cosa dovrò escogitare perché tu mi oda e un eco riporti suadente una tua parola or che folate di silenzio asolano e spazzano mucchi di speranze, se arrivare fino a te, abbandonare il mio carico di tristezze è il solo prodigio che possa mutare la rotta del mio ramingo viaggio? Abbattuto è l'albero maestro del mio naviglio e da una falla l'acqua che vi penetra copiosa affoga improvvida ogni illusione! Come edera mi arrampico al tronco della vita ma è dubbio se ne vedrò mai la falba chioma; come spighe che vogliono essere colte e divenir pane resisto ai colpi di vento, erba arsa nel polveroso prato, aspetto carezze di notturne rugiade. Ma non senti come galoppa fino a stramazzare il cuore? Corsiero a spron battuto, quante volte inciampò tra rovi, nitrì e emise lamenti e grida d'aiuto; rivolti gli occhi al cielo, scrutando ogni stella remota abbracciò l'infinito e disse: perché solo sono io? Come incupisce l'ora e fardello si fa il tempo se alle finestre a cui guardi ogni lampada è spenta, se l'anima vano chiede a un domani di mutare pelle, se attesa d'amor un tremito non ti riporta quando vuoto e stanco vibranti sfide lanci all'infinito! Demenza di gioia e di dolore non si placa a poco a poco; come arsura tra i solchi perdura, radici assecca, per mano invisibile lento muori di un male oscuro! Attraversando il mondo, illuso che amor esista per te, per gli altri ed ogni altra cosa che viva, vorresti bussare alla prima porta e farti aprire, spartire le poche cose che con te porti raccontarti e sapere... Ma poi pensi: meglio è se altri non inorridiscano alla vista di frammenti e sfilacci d'anima sventolati tra scuri giorni. Lasciamoci pure costringere dalle spire del vuoto se non siamo niente, zavorrati dai nostri mali, capo in giù affondiamo negli abissi del vuoto relitti senza storie e senza nome, spettri di noi stessi nella notte cupa.
L'amore non è solo dire ti amo. Sarebbe banale se si riducesse a questo. Amore è preoccuparsi che lei non torni sola a casa in piena notte Amore è pensare a lei sempre Amore è avere un fremito al suo tocco Amore c'è nei gesti, più che nelle parole L'Amore non ha bisogno della fine di una storia per capire quanto era stata importante L'Amore è questo e tanto altro Amore è sentirsi in Paradiso quando sei con lei.