Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Congedo dalle Muse

Abbandonatemi Muse, figlie di Zeus e Mnemosine,
miti solari, confortevoli e ispiratrici compagne
dei miei momenti alati... è tempo che mi lasciate!
Questo poetare, scialbo triste e inutile, portatevi via,
a me stesso abbandonatemi e, dimenticate le pene
incurabili che rimangono nel cuore mio!
Lasciate che altri, più lieti, vi festeggino;
affrettatevi all'appuntamento che sognarono
i vivi che attendono desiderosi di baciarvi.
Andate e non impedite che assomigli alla mia vita
disperata e desiderosa di morire!
Ho curato per molto tempo e invano
uno svuotamento ineluttabile e or l'occhio deluso
che fruga il nulla che mi avanza, più non si ostina
a ripetermi come una volta che bella è la vita!
Rinnegatemi e fuggite via, alle spalle lasciatevi
questa ingratitudine che non si intende:
mutato sono io in fitta nebbia tra scure nubi!
Mi sballotteranno come raffiche volubili
caduche illusioni tra insopportabili giorni,
oscillerò tra angosce e natii abbrutimenti
nell'ora che torpe e con tedi stringe
ma, preserverò, amato e illibato,
il vostro ricordo nel cuore solo!
Ah questo impennarsi inaspettato
della voglia di vivere, l'essere disarcionato
da rovelli e cadere pesante su cespi di ortiche!
Vorrei dimenticare il corpo che è sempre con noi
e ci rammenta il nostro destino, arrestare il corso
delle acque sorgive di una sotterranea tristezza
che non defluisce e sovente straripa!
Per anni, da voliera ideale, ad una ad una son fuggite
tutte le pennute aspirazioni, e voi... ne avete saputo!
Or solo una esigua speranza che non so accrescere
potrebbe scongiurare domani che il mio mesto viaggio
termini in una gabbia disseminata di orrori!
Addio, mie dolcissime e immeritate
confidenti che imbellettaste il cuore,
ad altri mai... raccontate dell'animo mio!
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    Scritta da: Giuseppe Boccuni
    in Poesie (Poesie personali)
    Lunga superba la notte scivola lentamente
    lasciando una scia malinconica umida e fredda
    come sudore
    che i tuoi occhi toccano,
    le tue labbra asciugano,
    le tue mani raccolgono,
    il mio ricordo di te estingue,
    la nostra lontananza alimenta
    e l'impazienza di vederti ancora
    spinge veloce fino al cuore
    dove ardente il desiderio di te
    spegne la notte nel sogno di una vita con te.
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      Scritta da: Emy Coratti
      in Poesie (Poesie personali)

      La malinconia

      La malinconia mi invade
      a stento riesco a trovare le forze per sorreggere il mio corpo stanco...
      gli occhi si chiudono...
      i ricordi mi invadono
      mentre irrompe un rumoroso temporale estivo
      ogni lampo arriva al cuore
      ogni tuono lo stramazza
      fino a farlo sanguinare...
      anche gli occhi partecipano
      ogni lacrima calda e copiosa scorre sulle guance per poi morire sulle labbra...
      Vorresti cancellare tutto
      con un colpo di spugna
      annullare una vita con un soffio
      ripartire da zero...
      con la speranza di commettere
      "questa volta"
      meno errori possibili.
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        Scritta da: Emy Coratti
        in Poesie (Poesie personali)

        Pensiero dolce

        Sei presente nella mia mente...
        come un pensiero dolce...
        come un sogno magico...
        dal quale non vorrei mai svegliarmi.
        Sei l'ultima persona a cui penso
        prima di addormentarmi...
        la prima...
        quando apro gli occhi al mattino
        sei qui con tutto il tuo corpo...
        tutta la tua anima...
        una presenza impossibile da allontanare
        perché tu sei...
        il sorriso...
        su un volto triste
        un auto...
        per percorrere le infinite vie della fantasia
        l'aria...
        in una città satura di smog
        gli occhi...
        attraverso cui si vede la giusta via
        il sole...
        che ti illumina e riscalda gli animi
        l'emozione...
        di una fanciulla al suo primo appuntamento
        un'avventura...
        che non avrà mai fine
        un diavolo...
        a cui si dona volentieri la propria anima
        l'amore.
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          Scritta da: Gianluca Grossi
          in Poesie (Poesie personali)
          Il tuo sguardo
          apre spazi immensi
          e mette a dura prova
          il mio corpo rigido
          spazi immensi
          pieni di sapori
          ancora acerbi
          pieni di sensazioni
          ancora immature
          piene di contatti
          ancora lievi
          il tuo sguardo
          che devo ancora capire
          il tuo sguardo
          che mi indaga
          e che mi intriga
          il tuo sguardo che non
          ha ancora il nome dell'amore
          il tuo sguardo
          che non ha ancora il volto del piacere
          indissolubile
          travolge
          il mio corpo rigido
          di fronte al tuo pensiero immenso.
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            in Poesie (Poesie personali)

            A mia madre

            Il portavoce dell'Inconoscibile
            Madre perduta, non ci pensò
            poi più di tanto ad annunciare
            che il filo della tua vita
            di lì a poco sarebbe stato reciso.
            Il Tempo, dissolutore impietoso,
            in più circostanze e a voce alta
            tante volte ce lo aveva rammentato.
            E così, all'albeggiare di un oscuro senso
            Atropo, destata da un tuo gemito,
            affilate forbici brandite
            muta eseguì il suo ufficio!
            Imperterriti, sospinti dall'ineluttabile,
            scaraventato fu ognuno nel suo vortice:
            tu in quello dei morti, io in quello dei vivi.
            Dall'atro fondo, ove bocca sigillata
            non rilascia parole e un vello nero
            occhi immoti per sempre adombra,
            ora e sempre pur mi edifichi un appiglio
            perché lungimiranza io riguardi
            e da un tenue barlume scoccato
            altro respiro riacciuffi il cuore.
            Madre, tu non mi parli, non puoi
            eppure odo la tua lesa voce che dice:
            - Il peggio è passato, ora dormo
            di un sonno profondo, tranquillati
            nessuno potrà ricacciarmi indietro;
            ritrova la tua pace, non dirupare
            veglia sul lucignolo del ricordo:
            non si spenga! Alla sua luce
            ingigantito ancora luccicherà
            il mio affetto, io non ti ho lasciato:
            come potrei? Toccami, non vedi
            che accanto gia ti sono...
            Si madre! Altra e più alta gioia
            non mi potevi dare!
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Siamo nati su un pianeta
              pieno di vita e di sole.
              Siamo nati senza niente
              per tornare fra le stelle.

              Nel cammino troppe ombre
              le scambiamo per persone
              rompendoci la testa
              con la loro rivoluzione.

              Siamo nati su un pianeta
              pieno di guerre e di paci.
              Manca ancora l'amore
              per vivere con la Pace.

              Sulle colline si ergono croci
              per morti di false religioni.
              È inutile rompersi la testa
              se non si vive in pienezza.

              Siamo nati su un pianeta
              pieno di vita e di sole.
              Abbandoniamo la propria foresta
              mangiando insieme ciò che resta.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)

                Per mia figlia

                È venuto Natale
                ti ha portato il Panettone.
                È passato l'anno vecchio
                portandoti quello nuovo.
                Hai atteso la Befana
                ti ha dato un carbone;
                hai aspettato Canevale
                con maschere e buffone.
                Poi celebrerai la Pasqua
                con auguri e Colomba.
                Arriveranno gli esami
                con il cuore titubante:
                non saprai se le vacanze
                le passerai al mare
                o in montagna!
                A Settembre inizia la scuola:
                nuovi Insegnati
                nuove lezioni.
                Non ti resta che aspettare
                un Nuovo Anno senza esami
                in un mondo tanto buono
                senza guerre né carboni.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)

                  La cavalcata dei Re Magi

                  Con il freddo della notte
                  a due gradi sotto zero
                  i cammelli dei Re Magi
                  hanno rotto l'arcobaleno.
                  Sono venuti in carrozza
                  tra la folla indirizzita,
                  tra coriandoli colorati
                  e sogni arrugginiti.
                  Cadono giocatoli,
                  volano caramelle.
                  I visi guardano in alto
                  aspettano nuove stelle.
                  I regali sono sicuri
                  nelle calze di domani.
                  La città dorme.
                  Dai camini delle case
                  entrano nuovi sogni.
                  I bambini sorridono,
                  i genitori s'abbracciano,
                  gli anziani sospirano
                  un nuovo mondo.
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