Scritta da: Ada Roggio
in Poesie (Poesie personali)
Rivoglio
Rivoglio la mia serenità
rivoglio sentirmi mamma
rivoglio i miei figli.
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Rivoglio la mia serenità
rivoglio sentirmi mamma
rivoglio i miei figli.
Come un dolce pensiero
vorrei albergare nella tua mente
per sapere cosa provi per me.
Come un sogno
vorrei riempire le tue notti
per non farti dormire mai solo.
Come il vento
vorrei asciugare le tue lacrime
per farti capire com'è facile essere felici.
Come un'onda del mare
vorrei infrangermi all'infinito sul tuo cuore
per farti vedere com'è grande
il mio amore per te.
Giunge ogni sera a ritemprar le membra
cala dolcemente nel silenzio dell'ombra
cuce ogni strappo che il giorno ha causato,
asciuga le lacrime che tu hai versato...
Ubriaco di sogni soffusi
stemperi il dolore con lunghe attese,
calcoli il meglio e il peggio di te,
non hai soluzione, lei non c'è.
La notte rigira i pensieri confusi,
guardi nel buio i riflessi di lei accesi,
pensi di essere nel giusto pensiero,
ma non è così, sei in un angolo del muro.
Notte incantata che ti ha visto sveglio
di lei hai ricevuto solo il meglio,
ma lo hai messo in fondo al cuore
non meritavi il suo sorriso e la notte scompare
nel sole...
Immagina se da domani
nel sonno più profondo,
un unico pensiero
avvolgesse questo mondo.
Immagina se da domani
già dal sorgere del sole
si potesse dare amore
alle persone che son sole.
Immagina se da domani
con questa mia poesia,
si potesse salutare
una vita che va via.
Basterebbe un soffio di vento
per trasportare queste parole,
che solo, a respirarle,
si capirebbe cos'è l'amore.
Fai di questo dì
il più bel giorno della tua vita,
sorridi al tuo nemico,
perdonandogli ogni ferita.
Entra nel cuore di quel bambino
e regalagli una carezza,
fagli capire cos'è la vita
perché altrimenti lui la disprezza.
Telefona a chi hai nel cuore
e non scordarti di dirgli t'amo,
chiedendo scusa, se per stoltezza,
gli sei stato troppo lontano.
Regala alla vecchietta
due parole sul suo divano,
dedicando un po' di tempo
a chi ha bisogno della tua mano.
E quando viene sera,
e si chiude questo tuo giorno,
ricorda questa preghiera
alzando lo sguardo al mondo.
Forse ti stupirai
se per un attimo, un po' per magia,
vedrai splendere nel firmamento
una nuova stella, che non andrà più via.
E tutto appare cosi antico trascorso...
la famiglia l'amore la speranza l'armonia.
Ma allora a che servono le veccchie foto
se non a suscitare rammarico e pena
ad assaporare la triste e nota nostalgia dei "vecchi tempi"...
A rinnovare la speranza, ad alimentare la certezza che il futuro sia migliore,
un futuro costruito nell'oggi, imparato dalla tristezza,
modellato dalla solitudine e dal dolore.
Perché un giorno,
che potrebbe essere già domani,
il futuro sarà diverso, e grazie a noi,
vuoto degli errori che oggi ci riempiono il cuore di odio e indifferenza
vuoto di dolore e colmo di gioia.
Adesso si potrei amarti nel fantasioso mondo che risiede in noi.
Adesso si potrei proprio amarti a te che sai far congiungere la mia mente con l'anima.
A te che ho donato il mio corpo, a te che desidero il tuo corpo, il mio segreto, il mio pregio, il mio dono divino. A te sensibile come una lagrima che ancora deve nascere, nascosta nel tuo grembo di cristallo.
Ed io cosi ti amo, decifrando. Aspettando il giorno che piangerai per lagrimare finalmente insieme.
Il ricordo mi inonda
di parabole di incroci
segnati dal caso.
Una carezza attraversa
-da una sponda all'altra-
il mio mare d'inquietudini.
Pareti costruite dal tempo
-una dopo l'altra-
affondano,
aprendo brecce d'incoscienza.
Ed io risalgo
da una chiocciola di scale,
sentendo il mondo girare
sotto i piedi...
Scrivo con molto piacere
parlo col mio cuore e viceversa
ho visto nel mio specchio
altri si specchiano
perché è lo specchio della vita venuto fuori.
Molti sono i colori diverse le misure
le pelli morbide preferite a quelle dure
Probabilmente ci sono già di plastica
e con la gomma
andranno a far ginnastica
Tante slanciate verso l'alto
come fontana fa zampillo
con rischio di caduta da alto tacco a spillo
Chi le ama chi le ha dovute odiare per il troppo marciare
o chi purtroppo per disastri naturali
le ha dovute togliere e infilare gli stivali
Passano gli anni come cambio di stagione
ma ci saranno sempre
quelle che accarezzano un pallone
Chi è pazzo per le mode e ne ha scaffali pieni
chi invece non ci bada
e in bicicletta le usa come freni
Con luci intermittenti
lo strappo l'evidente cucitura
addirittura quella che respira
Quelle che fanno arrampicare in alto
o sulle ghiacciate creste
quelle dove ti ci puoi specchiare
ballando nelle piste
Le imbottiture che ti scaldano il collo
come d'inverno fa la sciarpa
tante sono le frasi che si possono allacciare
scrivendo della scarpa
La cosa certa... e non è una svista
Governo a parte
Non potrai mai confondere la destra dalla sinistra.
Il dolore nasce,
si espande
dall'anima
al cuore,
al corpo,
alle braccia,
alle mani
che tremano.
È rabbia:
tradito
dal mondo,
da chi?
Incapace di vita?
È vuoto:
abbandonato
dal mondo,
da chi?
Isolamento?
Persi passi
in spazio buio,
non voglia
desolazione.
Cieli grigi,
nodo in gola,
pianto,
poi
passi nella speranza:
Attesa,
attesa,
attesa...