Ti vedo
Ti vedo quando cammino
per strada
Ti vedo quando mangio
un panino
Ti vedo quando ascolto
una canzone
Ti vedo negli occhi
di un bambino
Ti vedo dentro di me
in tutto quello che faccio.
Io vivo di te
Eppure
non ti vedrò mai.
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Ti vedo quando cammino
per strada
Ti vedo quando mangio
un panino
Ti vedo quando ascolto
una canzone
Ti vedo negli occhi
di un bambino
Ti vedo dentro di me
in tutto quello che faccio.
Io vivo di te
Eppure
non ti vedrò mai.
E ti ritrovo lì
in quella stanza piena di bimbi
E tu in disparte con la tua lunga criniera bionda
bello come un angelo
E ti ritrovo lì chiuso in un mondo di cui
soltanto tu hai le chiavi.
E ti ritrovo mentre ti tendo le braccia
e mi vieni incontro
e piano piano mi accorgo
che hai aperto la porta
di quel mondo strano.
... per farmi entrare.
Eppure io ti ho dato solo un
sorriso.
Cercando nel giardino dei ricordi
ti vedo in mezzo ai fiori
ma subito ti scordo
mi sforzo per non ti far volar lontano
ma il vento non mi aiuta
e tu stai scomparendo piano piano
Sembra che stiano ridendo di me
una rosa che parla sottovoce a un tulipano
Ti penso allora tanto intensamente
non voglio uscire subito da questo giardino
ma tenendo gli occhi chiusi
inciampo sopra uno scalino
e finisco con la faccia contro un aiuola di ciclamino
Mi alzo mi ripiglio e mi ritrovo tra le mani un giglio
adesso in testa ho un grande scompiglio
i fiori che si mischiano ai ricordi
il cielo che si apre
barche in mezzo al mare
o a dormire sotto i fiordi
Ti vedo un'altra volta
e adesso stai prendendo un treno
al volo salgo su
ma fuori dalla galleria mi trovo faccia a faccia con un crisantemo
però non ti ho vista scendere dal treno
Forse sono io che non ci vedo bene
un velo oscura gli occhi
come temporali estivi che ricoprono di nuvole
chiare giornate tramutandole come se fosse notte
Subito acqua scende e bagna questo giardino dei ricordi
che si apre e fa vedere tutti i colori
come giorno di festa
tutti i colori che abbiamo nella testa
Vorrei trovare il tempo
per finire questa storia
ma mi son fatto vecchio
non ho più memoria
Ti vedo nel giardino dei ricordi
ma subito ti scordo.
Sfogliando con la mente
le pagine della memoria
voglio capire a che punto siamo
in questa nostra storia
Scoprendo con soddisfazione poche pagine di sconfitte
e molte di vittoria
Trovo le pagine che non abbiamo mai letto
quelle dei consigli
su come crescere i nostri figli
Lo so che esistono libri d'autori
che spiegano come fare i genitori
cosa dire cosa fare
quali regole adottare
quando si può parlare o quando devi tacere.
Ma che non ho mai avuto tempo di comprare.
Amore e ancora amore dato in ogni occasione
nei gesti nel parlare nel doversi confrontare
nei cambiamenti e nei modi di pensare
e leggo negli occhi dei miei figli pagine d'amore
E sono assai felice per le donne che li sapranno catturare
Certo che fare il genitore
è un duro... lavoro
ma per fortuna ci sei tu non sono solo
Vieni con me vicino alla finestra
guarda... stanno spiccando il volo.
Leggero passo mio, incedere camminio di sguardi senza traguardi ne speranze, colgo tutto come un tesoro, ma la ricchezza la si conosce in pochi e, pochi scrigni sanno custodire l'immenso valore dell'amore...
L'amore che sorride, l'amore che mettiamo in ogni nostro gesto è l'aspetto più bello della vita stessa...
Cresci adulta nel tuo percorso e soffermati spesso della povertà umana e, quando sarai grande, ricordane il bene e il male... Solo così vivrai te stessa con amore grande.
Seduto sulla riva guardo con tristezza
lo scorrere del grande fiume
risalgo con la mente la corrente
e aiutato da vecchi racconti
ripenso a quando era possente
intrepido invadente
facendo beffe ad argini alzati come mura
ricordo esondazioni
la paura
Ora le rive sono artificiali
e lo scorrere del grande fiume
contro i cubi di cemento rilascia note tristi
come un lamento
e le gocce di rimbalzo credo siano il suo pianto
È vero questo grande fiume ha trascinato nel suo corso molte vite e se ne è appropriato
ma non ha mai chiesto niente è l'uomo che l'ha sfidato
Per colpa nostra le poche volte che ancora salta giù dal letto
arriva a ricoprir le case fino al tetto
Ma noi non ci pensiamo non lo ascoltiamo
non ne sentiamo il flusso
e questo gran regalo di natura
sta diventando un lusso
Pensare che la portiamo dentro... in noi
saremo spenti se non ci fosse lei
ma continuiamo a non apprezzarla
e dir che il mondo intero ne parla
Sappiamo e siamo bravi a trarne godimento
nelle giornate estive
per rinfrescarci in un caldo momento
Godere... quando non vediamo l'ora
di poterla bere
Intanto continuiamo ad annaffiare il prato verde
e lei ci guarda e ci saluta
si perde
e nonostante tutto ci sentiamo puri
e i fiumi sono sempre più asciutti
scuri
Seduto sulla riva del grande fiume
immagino le barche di vecchi pescatori
che tornano alla rive ricolme di pescato
che il fiume regalava come suoi tesori
Ora quei pescatori non ci sono più
restano le frasi tramandate
riflesse come immagini da vecchi specchi
Come vorrei che i nostri figli vedessero ancora
lo scorrere del grande fiume
e non sfogliarlo tra le pagine di libri vecchi.
Bisbiglia, bisbiglia
un sottofondo lento
cade come una foglia
nell'autunno spento
furore rosso
giova la cuba follia
ancora scosso
cerca l'incantata magia
solenne canto
gorgoglia una sintonia
solleva sconvolgimento
un'amara foschia.
Siamo registi nati senza offesa
noi tutti siamo un umana
macchina da presa
Filmiamo proprio tutto dopo pochi giorni
il tempo di conoscere i dintorni
Impressioniamo tutto su memoria
nel nastro della vita
della nostra storia
Scenari ne abbiamo a volontà
scelta sicura
scenografa imbattibile
madre natura
Ma tutti presi dai tranelli della fretta
molte sono le immagini che ci sfuggono
a cui non diamo retta
Succede per fortuna a volte che presi da malinconia
ci soffermiamo proprio a ricercare quei momenti persi
nei silenzi dei rumori sordi
Seduti come al cinema
con i gomiti poggiati bene ai bordi
Immaginiamo un ciak si gira... e partono i ricordi.
Ed ho aspettato invano davanti alla tua porta
per arrivare in tempo nel correre
ho preso anche una storta
Fa niente passerà anche questo male
intanto il cielo si sta annuvolando
ci mancava il temporale
Sono senza ombrello e qui non c'è riparo
ma tu non sei puntuale
e il gusto dell'attesa diventa molto amaro
Pazienza... aspetterò
Per ora mi assottiglio lungo il muro
sotto il cornicione
e subito Sciak! Una cacca di piccione
Guardo con impazienza l'orologio del telefonino
e lui mi scivola di mano
come goccia d'acqua finisce in un tombino
Mi abbasso per cercare di riprenderlo
prima che vada a fondo
ma una macchina passando centra in pieno
la pozzanghera vicino
di colpo mi ritrovo fradicio pieno d'acqua e di
sgomento
sembro uno straccio da pavimento
Pensare che m'avevi detto non tardare
e adesso cosa faccio?
Sto ancora ad aspettare?
È già passata un'ora il tempo non migliora
ed io comincio a stare male
vorrei mandarti a c... ma non mi piaciono le offese
e ti mando dolcemente a quel paese.
Vado incontro alle stelle ma poi mi allontano... il cielo è su, in alto, non dove sto precipitando io... Ho bisogno di ali, non di esiti bui.