Poesie personali


Scritta da: Barbara Brussa
in Poesie (Poesie personali)

Vorrei. (Ma anche no).

Ci sono giorni in cui non vorrei essere
ciò che sento di essere.
Vorrei potermi guardare allo specchio,
e vedere solo la mia immagine riflessa.

Vorrei confondermi tra la folla,
godendo del nulla.
Senza più nulla vedere, né sentire.
Senza più nulla da dare, né da chiedere.

E ci sono notti in cui non vorrei
avere tutto questo fuoco,
che mi accende violentemente l'anima.
Vorrei poter incatenare i sogni,
i desideri ed i pensieri...
legarli ad una pietra e gettarli giù,
nell'angolo più remoto dell'anima.

Vorrei non avere ali,
e cercare nelle tasche le mie stelle...

Ma al sorgere del sole,
torno a desiderare
di riuscire ancora a desiderare...

E torno ad essere semplicemente,
profondamente, e inevitabilmente
me stessa.
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    Scritta da: ambrystar
    in Poesie (Poesie personali)

    Non voglio capire

    Non voglio sapere,
    non voglio sentire le tue ragioni...
    sono solo parole e parole
    frasi inutili ed insulse che ti escono dalla testa
    xk tu non hai un cuore.
    Le dici solo per metterti la coscenza a posto.
    Di tutte le tue scuse, di tutti i tuoi motivi, pensieri ed emozioni...
    io sento solo parole senza senso.
    Sai dire solo questo.
    Non sai promettere perché non sai mantenere
    mi hai fatto male tante volte
    mi hai fatto versare innumerevoli lacrime
    lacrime che non ti meriti
    che io non merito di versare
    per me ormai sei solo polvere: una passata e vai via...
    ma il brutto è che la polvere ritorna sempre...
    perché è fastidiosa...
    ma io sono migliore di te
    io sò ammettere quando sbaglio
    tu no
    tu ti credi perfetto, superiore a tutto e a tutti.
    Credi che tutto ti sia dovuto, ma non è così!
    Ora ti guardo e mi fai solo pena.
    Certo, a volte mi capita di pensare a noi due e a quello che eravamo.
    E allora non auguro a nesuno al male che tu hai fatto a me...
    ti riguardo una seconda volta, e non mi fai più pena...
    mi disgusti...
    perché io ho sempre odiato la sporco...
    specialmente la polvere.
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      Scritta da: Luca Bruno
      in Poesie (Poesie personali)

      Il mondo e la coccinella

      Scende la sera
      ritorna il freddo
      che attanaglia le persone vuote
      lo sguardo fisso nel vuoto
      la testa avvolta da mille pensieri
      tanti robot
      senza sentimenti
      e io
      una coccinella tra gli scarafaggi
      vivo al di fuori di questo mondo
      in un mondo interiore
      dove son felice
      perché ci siamo solo io e te
      fiorellino mio
      governati da un'unica legge
      l'amore.
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        Scritta da: Luca Bruno
        in Poesie (Poesie personali)

        Tra paradiso e inferno

        Tanto ti amai
        e tanto ti amo ancora
        dolce luce
        che illuminandomi
        gli occhi
        un mondo nuovo mi presenti
        pieno di vita
        differente dalla cupidigia ed all'oscurità
        di cui i miei occhi erano coperti
        ti cerco
        lucciola mia
        mi hai donato la luce
        e sei sparita
        mischiandoti tra l'immensità di questa luce
        vorrei ringraziarti
        e ti cerco
        piango
        come fa un essere nella purezza più assoluta a provare tanta tristezza?
        Anche se sono in paradiso
        mi sento all'inferno
        senza vederti
        toccarti
        sentirti
        amarti.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Nitori oscuri

          Come acqua diretta al mare
          dolente e esausta
          pazza di sé al nulla
          scorre la vita;
          fuscello di anni seccati
          si impiglia riemerge e fluisce
          il relitto di essere in balia
          delle furie e del tempo
          ondeggia tra urti e gorghi
          alla deriva vanno fecali
          progetti e illusioni
          desideri e pazzi voli.
          Che abbiamo da guardare
          attristati o sgomenti:
          sapevamo già tutto!
          Breve intervallo
          di presenza e di luce
          durante il perdurare
          ci fu concesso nati vivi.
          A che l'urlo disperato
          davanti al cavo del vuoto
          nell'ultimo recesso
          dello spirito coinvolto
          nel degrado della carne?
          Frammenti, minuzie,
          a-valenti atomi bruti
          poi più nulla resta
          di noi umani sospesi
          nell'insieme abolito
          di cielo e terra.
          Non si può mangiare
          un dolce senza consumarlo
          vivere senza morire
          amare senza soffrire
          restare nubili di speranze.
          È cosi! Tanto è dato
          niente pesa come il niente
          e non si possono
          stipulare accordi
          su inizio e fine
          tema e trama
          con l'Inconoscibile:
          questo è il suo
          e il nostro limite.
          Passano in un'aria di piombo
          continuano a passare come noi
          in alto le nuvole senza rumore
          dileguate e irraggiunte
          nel placido azzurro del cielo.
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            Scritta da: austriaca64
            in Poesie (Poesie personali)

            Senso di colpa

            Senso di colpa,
            maledettamente difficile di sopportarlo,
            fa male e rode dentro la tua anima,
            chiudi gli occhi, non ci penso, cerco di non pensare, ma
            eccolo qua, due occhi fulminanti, penetranti e senza pietà
            che ti guardano dal interno delle palpebre, apro gli occhi, un sapore
            sgradevole, nel mio interno mi sento cadere in un pozzo senza fondo,
            il conforto si fa strada nella mia anima, pensieri, lontananza, ferite non
            macinate ancora dolorante... il desiderio di non pensarci,
            lavanda, camomilla, valeriana, sono loro la compagnia notturno, sono
            loro che si impegnano a cacciare via,
            il brutto sapore... del senso di colpa.
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              Scritta da: Alessandro Bonfanti
              in Poesie (Poesie personali)

              Tentativo di traduzione di una favola

              Cos'hai perso della favola della vita?
              Io mi chiedo.
              Te lo ricordi il profumo del grano,
              l'oceano di un tronco d'albero
              e la saggezza di una roccia,
              te la ricordi?
              Il tubare fra le foglie del vento,
              l'aurora di un monastero abbandonato,
              la mano di tuo figlio
              e la voce di tuo fratello
              te la ricordi,
              te la ricordi la voce di tuo fratello?
              So che potrò dirti poco con queste parole,
              so che potrò dirti molto con queste parole;
              le poesie sono democratiche,
              perché lasciano a te l'immaginazione,
              il messaggio non si completa senza la tua complicità.
              Per questo le poesie sono pericolose
              come è pericoloso il vento,
              come lo è la rugiada,
              come lo sono i Libri e la Musica,
              lasciano pensare
              e immaginare
              immaginare qualcosa di diverso,
              immaginare qualcuno di diverso
              e questo non piace oggi.
              Non piace a chi ti ha già impacchettato,
              inscatolato i tuoi gusti
              e le tue emozioni.
              Pensando che non esista più nulla al di fuori di questo.
              E invece tu dimostralo, se vuoi.
              Traducilo il linguaggi sconosciuti che io non so parlare
              e stringimi forte perché io sappia ascoltare
              ma aggiungi sempre qualcosa di tuo
              e poi Immagina,
              Pensa.
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                Scritta da: Cristina
                in Poesie (Poesie personali)

                Al giro di boa

                Credevo fossi speciale,
                che mi donassi i migliori battiti del tuo cuore.
                Credevo fossi vero,
                che non conoscessi la menzogna.
                Credevo fossi un uomo,
                che amasse la lealtà.
                Ora non credo, non spero.
                Pensavo di non potermi bastare,
                di temere la solitudine.
                Pensavo di non poter stare in piedi da sola,
                di cadere al primo ostacolo.
                Pensavo di arrenderemi alle avversità,
                di lasciare l'ultima parola alla rassegnazione.
                Ora no.
                La luce ha vinto la sua battaglia ed io con lei.
                Nuovi occhi e nuove consapevolezze,
                speranze giovani e desideri mai spenti
                in una nuova fase matura e consapevole.
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                  Scritta da: Cristina
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Libera la mia mente... consentile di pensare ancora.
                  Spazza via gli orrori dalla mia anima... donale un nuovo respiro.
                  Scivola sul mio cuore... insegnagli a battere di nuovo.
                  Goccia pura e lieve,
                  lava le lacrime che solcano il mio viso
                  spegni la fiamma del risentimento,
                  dona speranza nuova ai miei occhi
                  ogni giorno più stanchi.
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