Cos'hai perso della favola della vita? Io mi chiedo. Te lo ricordi il profumo del grano, l'oceano di un tronco d'albero e la saggezza di una roccia, te la ricordi? Il tubare fra le foglie del vento, l'aurora di un monastero abbandonato, la mano di tuo figlio e la voce di tuo fratello te la ricordi, te la ricordi la voce di tuo fratello? So che potrò dirti poco con queste parole, so che potrò dirti molto con queste parole; le poesie sono democratiche, perché lasciano a te l'immaginazione, il messaggio non si completa senza la tua complicità. Per questo le poesie sono pericolose come è pericoloso il vento, come lo è la rugiada, come lo sono i Libri e la Musica, lasciano pensare e immaginare immaginare qualcosa di diverso, immaginare qualcuno di diverso e questo non piace oggi. Non piace a chi ti ha già impacchettato, inscatolato i tuoi gusti e le tue emozioni. Pensando che non esista più nulla al di fuori di questo. E invece tu dimostralo, se vuoi. Traducilo il linguaggi sconosciuti che io non so parlare e stringimi forte perché io sappia ascoltare ma aggiungi sempre qualcosa di tuo e poi Immagina, Pensa.
Credevo fossi speciale, che mi donassi i migliori battiti del tuo cuore. Credevo fossi vero, che non conoscessi la menzogna. Credevo fossi un uomo, che amasse la lealtà. Ora non credo, non spero. Pensavo di non potermi bastare, di temere la solitudine. Pensavo di non poter stare in piedi da sola, di cadere al primo ostacolo. Pensavo di arrenderemi alle avversità, di lasciare l'ultima parola alla rassegnazione. Ora no. La luce ha vinto la sua battaglia ed io con lei. Nuovi occhi e nuove consapevolezze, speranze giovani e desideri mai spenti in una nuova fase matura e consapevole.
Libera la mia mente... consentile di pensare ancora. Spazza via gli orrori dalla mia anima... donale un nuovo respiro. Scivola sul mio cuore... insegnagli a battere di nuovo. Goccia pura e lieve, lava le lacrime che solcano il mio viso spegni la fiamma del risentimento, dona speranza nuova ai miei occhi ogni giorno più stanchi.
C'era una volta mi disse mia Nonna, mentre tesseva una maglia di lana, una donzella senza minigonna, ma due occhioni azzurri ed una lunga sottana.
Era d'estate e tornava dai campi, con la stanchezza d'un uomo maturo, portava seco, un cesto sui fianchi, con dentro spighe di grano duro.
Non vi era luce nel suo casolare, ne tantomeno oggetti preziosi, ma c'era sempre qualcosa da fare, prima di spegnere quei corpi affannosi.
C'era il rispetto per il povero anziano, e tanto lavoro di grande fatica, non c'era il contratto ma la stretta di mano, macedonia di more e sciampo all'ortica.
La domenica a messa, col vestito stirato, profumo di cenere, ma d'un bianco innevato, i bimbi per strada sul terriccio assolato, a piedi nudi correvano, cavalcando il selciato.
Era bello davvero, mi diceva ridendo, lo leggevo nei suoi occhi colore di mare, ed io la ascoltavo ogni tanto prendendo, le sue tenere mani per non farle tremare.
C'era una volta in un tempo passato, la gioia e la vita che qualcuno ha scordato, ma forse c'è ancora in questo momento un bimbo che ascolta questa fiaba nel vento.
Un grande vuoto nella mia vita, sapere che non potro mai... non avro la gioia di un piccolo dolce sguardo posato su di me, di una manina che mi cerchi, due gambette paffute che mi corrano incontro. Un amore grande mi manca... grande e forte, più forte ed unico di qualsiasi cosa, un amore che vada incontro alla vita, un amore che anelo ogni attimo, ogni istante, che la vita vi vorrà donare... l'unico dono che desidero? Un bambino...
Qui piove, ma sto ferma, perché se provassi a muovermi credo che tutto crollerebbe. Ognuno di noi dovrebbe imparare a tenere duro Perché non ci si può sempre preparare per qualcosa, La si vive e basta. Poi rimane solo un alone di ricordi... che torneranno Si, torneranno. E noi stringiamo forte le mani, pervasi dalla rabbia, cercando di custodire nostri sogni... le cose a cui teniamo di più Stiamo appesi a un ramo, sorpresi dal ritmo del vento e... se anche una scossa, o una esile foglia ci cadrà addosso e si addentrerà tra i nostri pensieri, Nemmeno la pioggia dovrà farci mollare la presa. Ora stiamo appesi, in bilico tra le paure e la voglia di farcela... E scaviamo nel buio, cercando di nuovo di trovare un senso che riempia la nostra essenza, perché solo così troveremo il fragile equilibrio che ci accompagna in ogni esperienza.
Non smetteremo mai di alzare lo sguardo verso l'immensità della luna Non smetteremo mai di sperare che un giorno li ci arriveremo Disegneremo a occhi chiusi un sogno, un sogno che presto o tardi arriverà nella vita reale e aspetteremo... aspetteremo Tanto primo o poi qualcosa cambia... è inevitabile Solo che certe cose diventano polvere, polvere che cade nel fango, polvere che sparirà, che volerà via Prima o poi. Siamo tutti prigionieri dei nostri pensieri, siamo guardiani dei nostri pensieri e se il pensare ci scompone?
Voglio che non arrivi mai la notte perché so che con essa sarà un altro giorno passato senza te. Passano notti dopo notti diventando tristi, perdendo poco a poco la speranza di un tuo ritorno proprio come i morti si i morti.
Il Ghisallo... una terribile ascesa, con lassù in cima... ad aspettarci una chiesa... che silenziosa raccoglie... ogni ciclista... e persino le spoglie. Pronti... si parte... e il primo strappo ormai è alla spalle, uno per uno sfiliamo in silenzio, nella fatica la parola viene bandita... spazio al fiato... che dona la vita, alle gambe e al cuore... il nostro motore! Tra quelle piante... quei prati... e quelle montagne... scopriamo alla fine... cosè il paradiso... la gioia di esserci... nella magia... di quel posto... ovunque esso sia! Ciò che conta è pedalare... per divertirsi o gareggiare... ma fondamentale è sempre arrivare ricchi nell'animo di una nuova avventura. Che porta con se... dolci pensieri, ricordi... e amore per questa esistenza, che se ben vissuta... ci dona qualcosa che chiamiamo vita! Gia... una salita... è come la vita... a valle si nasce... e in cima si muore... e ciò che conta è non mollare... perché la morte è la discesa... che dolce ci culla fin alla prossima ascesa... dove rinasci... più forte di prima... e ora non molli... lotti e combatti... sotto l'acqua o sotto il sole... perché hai scoperto che il viaggio è la gioia. E con l'entusiasmo... la vita... la salita... quell'attimo... diventa infinito e scopri perché il tuo cuore batte... e scopri perché fai sempre fatica... perché tutto questo è ciò per cui siamo... perché tutto questo semplicemente è vita! L'ultimo metro sei arrivato... all'inizio di un altra salita!