Ed ho aspettato invano davanti alla tua porta per arrivare in tempo nel correre ho preso anche una storta
Fa niente passerà anche questo male intanto il cielo si sta annuvolando ci mancava il temporale
Sono senza ombrello e qui non c'è riparo ma tu non sei puntuale e il gusto dell'attesa diventa molto amaro
Pazienza... aspetterò
Per ora mi assottiglio lungo il muro sotto il cornicione e subito Sciak! Una cacca di piccione
Guardo con impazienza l'orologio del telefonino e lui mi scivola di mano come goccia d'acqua finisce in un tombino
Mi abbasso per cercare di riprenderlo prima che vada a fondo ma una macchina passando centra in pieno la pozzanghera vicino di colpo mi ritrovo fradicio pieno d'acqua e di sgomento sembro uno straccio da pavimento
Pensare che m'avevi detto non tardare e adesso cosa faccio? Sto ancora ad aspettare?
È già passata un'ora il tempo non migliora ed io comincio a stare male vorrei mandarti a c... ma non mi piaciono le offese e ti mando dolcemente a quel paese.
Passi tra le note di una poesia, la senti mia, non leggi, ma rifletti, non sai se è la giusta via quella che hai scelto, un amore lontano, ti chiedi se hai mai amato così, non è strano.
C'è gente che trascorre l'intera esistenza domandandosi cos'ha di straordinario l'essenza rubando solo attimi d'amore, cantando come fosse a parlare il cuore.
Hai cercato di capire cos'è amare davvero, hai illuso, per poi essere sincero e il tuo cuore non ha smesso di cercare un altro cuore da poter amare.
Tu non ami che te stesso, fingi di provare, ma è un passo falso, cammini dentro un vortice di vento forse ti fermerai, ma non è ancora il tempo.
È qui che passeggio la domenica mattina, tra antiche mura e odori di cucina, aiuole ben curate, come fosse estate, e merli di torri mai scalate.
Un orologio segna l'ora del mio arrivo su un piazzale che ha visto albeggiare turisti di ogni dove e monaci pregare rimanendo nel suo splendore natio.
Mosaici di indescrivibile bellezza ornano un Duomo di inestimabile valore che con molto sangue e tanto dolore adesso mostra la sua faccia a chi lo apprezza.
Gente scura di pelle insieme a capelli biondi hanno invaso le strade dei nostri latifondi portando la loro arte e la magia fino a giorni nostri, nella Palermo mia...
Solo parole come mani che carezzano il viso... e sorrido ai suoni avvolgenti... Mi lascio travolgere da un possente mare... Ma si ritrae l'onda e non può la risacca riconoscere la voce che lascia l'eco infelice di un pensiero... Chi sei... spirito del mare per inebriare la tentazione di una sconosciuta favola. Chi sei... Che potere hai usato per ammiccare a un desiderio che sonnolento era adagiato al mio tempo impallidito nel cuore.
C'è un tempo che vivere è una promessa di felicità. Insegui fiduciosa l'ideale che il pensiero corteggia e la vita ammansisce con illusioni. Guai alle lacrime improvvise che indeboliscono il sogno chimera... C'è un tempo che vivere è la sola ragione per non morire.
Fugace fu. Baleno di sensazioni. Fulmine in un cielo terso. E non importò vedere impallidire piano l'attimo felice. Vibrazioni in un cuore ormai deserto parvero onde di un mare sconosciuto e inondarono di dimenticate illusioni... Breve fu. Come vita di farfalla che si sentì bella e incantata da petali già cadenti. È stato bello. Ma non vero ... come ombra che appare netta al sole e scompare indistinta al buio.
Quando scende la notte, indossa un mantello di stelle e la luna gli fa da corona. Ecco che il cielo, Principe Azzurro di giorno, diventa il Re della notte.
Pronto a vegliare sui cuori innamorati, raccoglie promesse eterne e progetti futuri. Disegni di vita, che egli traccerà su soffici e candide nuvole...
Nuvole, che danzando col vento, cambieranno forma e direzione.
Quando i cuori innamorati non sapranno più riconoscere le proprie, esse diverranno nubi scure e pesanti.
Cadranno lacrime di pioggia, sui resti bruciati di un amore...