Dimenticandomi d'avere una mia identità ho vissuto per troppo tempo una vita non mia pensando di vivere solo e semplicemente la vita. Una vita dove tutto è dovuto, dove fingere, mostrarsi, apparire e possedere, fosse normale "non va forse cosi il mondo"? Tutti in fondo sono così!
Quanto tempo, quanta vita sprecata! Ma adesso, adesso basta! Adesso voglio vivere ed amare a modo mio voglio rischiare e lottare per quello in cui io credo voglio piangere ed essere... semplicemente uomo.
Occhi grandi da guardare come l'alba che nasconde il mare...
occhi grandi da guardare come la sabbia di un deserto dove piove...
specchio della luce, gli occhi nascondono e riflettono le emozioni
muro della pace sono sempre pieni di amore e devozione
oscuro nella nebbia dalle lacrime che scendono senza che nessuno se ne accorga
lento come un cuore spezzato, l'infrangersi di un sogno sperato
occhi strani e senza luce sono quelli di persone non amate che pensano di cogliere un'emozione in un bicchiere di rum amaro che pensano di vivere in un altra vita per l'effetto di uno spinello fumato
occhi pieni ma non di pace vivono al limite pensano di non vivere sono quelli di persone non volute con dispetto guardano il prossimo perché non accettano che sono diversi
rispecchiano però gli occhi ad un semplice sguardo che riecheggia una luce passata o non totalmente vissuta
amori nati per caso, nati per uno sguardo che parla di noi
ridono, assenti, delusi, gioiosi, forzati, violentati... in una magia per solo gli occhi possono spiegare...
Abbandono me stessa Nell'istinto assoluto Che si accende dal mio buio Avvolgendomi di sensi E di slanci Si annulla lo spazio Svanisce la materialità delle cose intorno Sono passione, adesso Sono vento Sono l'impeto di attraversare l'inconsistenza del tempo La voglia famelica di superare la tua assenza E raggiungerti sulla tua pelle Abbandonarmi ai i tuoi vortici che mi ingoiano E risucchiano nelle tue profondità di Luce Smarrirmi nella trama della tua carne Sprigionarmi da me nell'ansia assetata delle tue mani coraggiose E liriche Libera Riempirmi di te Lasciarmi inondare dall'impetuoso incedere della tua testa Irretire nella tua ragione, nella tua follia Nella Libertà primordiale della tua Anima piena.
- Passi - auto - mattoni - strade - rumori - il pensiero di te non mi abbandona - voci - balconi - sassi - vetrine - biciclette - il pensiero di te non mi abbandona - semafori - bambini - muri - asfalto - portoni - il pensiero di te non mi abbandona - seduta - cammino - riposo - di fretta - un saltello - il pensiero di te non mi abbandona - tremo - respiro - mi fermo - mi volto - grido - il pensiero di te - ancora - urla nel mio vuoto.
Vorrei gridare e urlare, il nostro creatore maledire! Avevo un dolce bene un caro amore che si chiamava papà e me l'ha fatto morire. Sono rimasto solo a soffrire ad invocare un dolce volto che non posso più baciare. La notte nei miei sogni ancor mi appare, venendomi vicino mi prende fra le sue braccia cercando di cullarmi. Mi sveglio di soprassalto e grido, intorno a me c'è solo buio, scomparsa la sua cara immagine ed il suo dolce sorriso. Scosso da singhiozzi invoco disperatamente un nome: Papà! Ma nessuno risponde al mio grido angosciato. Io che per un attimo credevo mio padre di aver ritrovato, ora son nuovamente solo e disperato. Fanciullo non ti disperare, tu hai un grande bene, un grande amore che a tutte l'ore puoi amare: Papà! Un nome che io non posso più invocare.
Sei andato via così senza un perché lo hai fatto in punta di piedi... in silenzio... nello stesso modo in cui sei entrato nella mia vita... quel silenzio che ancora oggi rimbomba dentro di me... non sai cosa hai fatto per me... hai rivoluzionato la mia vita... mi hai ridato la libertà che avevo perso... mi hai fatta sognare... e poi... via...
In equilibrio tra il silenzio delle strade ed il respiro di cieli inchiodati alla pioggia, la mia mente ripete l'eco di un freddo vivere, dove l'erba ha il profumo del ghiaccio e la luce assorbe tutte le alleanze con il destino. Attrae e spaventa l'urlo del vento che falcia innocenti fatiche della terra. Dove incontenibili speranze aspettano il richiamo di Dio, si sentono orizzonti riascoltare il passato e stringere intimità negli angoli più oscuri dell'infinito. Poi si fondono atmosfere ed aquiloni, come metalli segreti sciolti nell'alabastro del tempo. Palpita piano l'anima. Passano gelidi istanti e crudeli tracce d'amore dimenticato. Il mio volto sembra aver perso il suo confine ed il cielo ora ha le mie labbra.
Mentre si disorienta su un campo di cime di rapa la metodica mandria di pensieri si aggira lungo un prezzemolo, è sommersa da semi di riso i quali impertinenti assoggettano il suo cammino... i pensieri si muovono in gruppo perche da soli potrebbero scoinvolgere la natura rendendola innocua debole morta. Chissà quando le piante capiranno e la smetteranno di rendere conto a un ordine superiore e decideranno di cambiare il corso della storia... perche la divulgazione di false notizie tra loro è piu facile perche il vento è l unico messaggero e non è difficile che possa mentire potrebbe essere strumentalizzato o anche mistificato e riprodotto in maniera meccanica e apatica... proprio lui il primo essere amateriale a carezzare il terreno e il cielo contemporaneamente ad assistere impotente alle disgrazie che egli stesso causa grazie alla sua natura... eccola di nuovo la natura sempre al centro dell'attenzione sempre da proteggere sempre da perdonare perche agisce senza cognizione e senza consapevolezza... il paragone con un malato di mente viene da se.