Poesie personali


Scritta da: ombra
in Poesie (Poesie personali)

Viaggio

Una corrente lontano mi trascina vorticosa,
per volontà, o nell'onde di eventi fluttuando.
Ma in sicura caverna, dietro cascata impetuosa,
ho visto un mondo che affanni non respira.
In tale anfratto, il mio cuore va naufragando,
affinché l'alito rigenerando, libri al cielo cui aspira.
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    Scritta da: Cristina
    in Poesie (Poesie personali)

    Per te, in un ricordo.

    Fuori è ancora buio, profondo e ostile.
    La luce fioca della lampada,
    illumina gli ultimi istanti
    di un volto ormai plasmato
    da una sofferenza egoista e sorda,
    a qualunque preghiera.
    Dai vetri solo qualche timida stella,
    testimone silenziosa degli ultimi faticosi battiti;
    da adesso in poi, tutto è mistero.
    La notte meschina
    ha cacciato via anche l'ultima speranza,
    inghiottendo un uomo e i suoi affetti;
    davanti a se solo dolore.
    Guardo quella finestra, ormai buia.
    Poi guardo un po' più su;
    vedo davanti a me un uomo
    che, in punta di piedi,
    si incammina per un brevissimo sentiero.
    Deve percorrere solo un breve tratto;
    la parte più oscura l'ha percorsa tra gli uomini.
    E arrivato " più su"
    nell'altrove d'amore e gioia.
    Altrove benevolo e luminoso,
    dove due braccia materne
    attendono impazienti
    di donargli l'eternità.
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      Scritta da: Maria Romano
      in Poesie (Poesie personali)

      In ogni istante, sii felice!

      Risveglio del respiro
      e in un attimo ti senti forte.
      È così semplice esser felici?
      Chiudi gli occhi e vedi l'anima
      apri gli occhi, non sognare...
      nella notte senti un suono
      hai paura? Non pensare...
      nella notte senti il cuore battere
      non aver paura, senti il suo calore...
      vieni stretto da un abbraccio forte
      invisibile ma percepibile
      brividi toccano il tuo corpo...
      il tuo cuore batte ancor di più
      e allora... sei felice?
      Non sognare...
      Ascolta lo scandirsi del tempo ignoto
      che hai a disposizione per lasciare un segno
      ma per la vita che ti è stata donata
      Sii felice...
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        Scritta da: Antonino Gatto
        in Poesie (Poesie personali)

        L'attesa

        Ho ascoltato il Tuo battito
        nel silenzio del nido che Ti ho preparato.
        Ho provato a ricostruire le Tue emozioni,
        bisbigliandoti melodiche parole
        e leggendo con le mie mani
        ogni Tuo movimento.
        Ho dormito accanto a Te
        per farmi cullare dal Tuo battito.
        Ed ora che pochi giorni ci separano
        dal nostro primo incontro,
        quest'attesa diventa più lunga
        dei già nove mesi trascorsi
        senza leggere i Tuoi occhi.
        Ho pianto per averti,
        e quante volte ancora piangerò
        per non separarmi mai da Te.

        Presto il Tuo vagito
        porterà più calore del natale
        che è alle porte,
        e l'attesa di incrociare
        i Tuoi occhi
        è un brivido universale!
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          Scritta da: Rosazzurra
          in Poesie (Poesie personali)

          Pensieri im-perfetti

          Fiore nero:
          rabbia che spinge lontano,
          dentro le viscere
          dell'ansia;
          una ribellione immota
          si aggrappa
          nelle ancore della solitudine.
          Evita le parole
          nuvole dentro,
          fulmini e pioggia
          sul fiore nero.

          Rabbia:
          un respiro affannoso,
          dolore,
          un buio fitto
          intraprende la mente...

          Viscere che si rivoltano
          solo al pensiero,
          attimi di collera
          sfociano in parole
          contratte da spasimi.
          Parole non parole,
          alito senza fiato,
          solo rabbia che
          ribolle.

          Fiore nero:
          come il cielo di una notte
          senza luna.
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            Scritta da: Rosazzurra
            in Poesie (Poesie personali)

            Urla nel silenzio

            Urla nel silenzio:
            non parla il cuore
            non parla la mente
            solo l'istino
            di una verità.
            Giullari di cera
            cantano vittoria
            nella corte decrepita
            di un vecchio palazzo.

            Ancora urla:
            l'apparire nascosto dietro
            simulacri stantii
            di buonismo e pentimento,
            l'uomo parla mille lingue
            danza il suo futuro più nero,
            non pensa la mente
            gioca solo l'interesse...

            Cattedrali vuote
            erette nel profitto
            e dalla rabbia di chi è
            costretto a costruire
            in giorni tutti uguali,
            chiuso nella discarica
            di un volto senza tempo.

            Giullari di una corte
            svanita e pagliacci
            di un tempo reale...
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              Scritta da: Concetta Antonelli
              in Poesie (Poesie personali)
              La poesia è una terra d'approdo, una casa madre, un paese amico
              Un luogo d'incontro, un continente
              Vi si rispecchia l'anima insieme alle stelle
              Sconfigge la solitudine, crea i legami dello spirito
              trascende i confini, supera il piccolo
              si lancia nell'azzurro
              trascina con sé
              Senza il peso greve del giorno
              spuntano le ali
              alle parole
              sospinte dal verso.
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                Scritta da: Gesuino Curreli
                in Poesie (Poesie personali)

                La bugiarda poesia

                Un carnevale
                Abbiamo sentito l'alito caldo
                sotto la maschera madida di sudore.
                Abbiamo ballato per ore
                senza scambiare parole,
                sbirciando gli occhi
                dal cappuccio di fodera
                nera.
                Senza vederci abbiamo sentito l'amore.
                Una sala improvvisata
                sotto un'aria di fritto, una grassa risata.
                Un bancone diritto
                da dove pioveva buon vino.
                Un febbraio clemente, che ci dava ristoro.
                "Unu ticcù e abbardente"
                in una mischia dai ninnoli d'oro.
                Confusione e schiamazzi
                che quegli anni facevano pazzi
                ed irresponsabili, vogliosi
                di solo piacere, amanti di mestiere
                per poche serate.
                Son passate le stagioni dei gai stornelli,
                abbiamo buttato la maschera
                perché la vita ci ha chiesto il lasciapassare.
                Gli anni sono più avanti,
                ma di carnevale,
                anche se per pochi istanti
                penso a un amore di poche serate.
                A un forte pensiero spento con le grandi chiassate.
                Ora è tornato il silenzio, e la vita
                non ci fa più passare in quello stretto pertugio
                che portava alla sala.
                Ora c'è la luce solare.
                A questa non possiamo mentire,
                non ci è concesso trasgredire di nuovo.
                Chissà dove sei, e come ti chiami.
                Forse ancora mi ami, o ami
                quel cavaliere che mai
                avrebbe saputo di poter dare piacere.
                Ci voleva la maschera per poter diventare
                un'amante di razza anche se per poche sere.
                Chissà se ci pensi
                e se lo fai, spero tanto che i sensi
                ti facciano fremere ancora.
                Per me si è spenta l'aurora,
                e nel sole che al tramonto scolora
                cerco ancora il ricordo di un viso
                che ancor oggi mi ignora.
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