Affondare nei ricordi, rimescolare i sensi e perdersi in un respiro, ascoltare il frastuono e lo stridere incessante di pensieri spigolosi e frenare il cuore all'improvviso. Tremano le mani e bruciano le lacrime amare che scendono giù a rovesciare e stravolgere inconsistenti castelli di carta accatastati su un cumulo di false certezze. Scivolare senza appigli, senza un filo di voce per implorare qualcuno, qualcosa, chiunque, qualunque cosa. Fiamme quasi spente anneriscono e lentamente muoiono, cieli tersi si velano di terrore, anime stanche si accasciano.
Innocente, ridente, con la voglia dentro il cuore di vivere le bombe ti hanno strappato il sorriso i tuoi sogni son volati via. Strazianti, straziati Tutti quegli angeli quei volti sembra che parlino l'ultimo grido, Mamma, madri. Grande il vostro dolore insopportabile a ognuno di voi Grida! Manda in cielo il tuo grido Io la mia preghiera a Dio Altro non posso.
Lascia che io parli al tuo silenzio, lasciati cullare dal tuo dolce fiato, tira fuori le parole che dire non hai mai osato, fa che smetta quel logorante ronzio.
Un tarlo dopo l'altro e la tua anima cola, la linfa che scorreva si esaurisce da sola, fa che si rigeneri col tuo dolce canto, non pensare a quel che hai perso, non aver rimpianto.
Cos'altro potrei dirti che non ho scritto, tu tergiversi o te ne stai zitto, assumi un atteggiamento adatto, sei pirata sulla tua nave da matto.
L'inverno che porta le foglie agli occhi grondanti di pioggia al mattino, chiudi il cancello alle tue spalle, io ti sarò sempre vicino...
Ci sono momenti pieni di sofferenza; momenti di tristezza; momenti d'incertezza; momenti di solitudine; momenti pieni di dubbi; momenti che ti poni domande; momenti che non trovi risposta; momenti d'ira che non controlli. Ma mi pongo una domanda lì.
Evitiamo? E se a volte ci tornano in mente riconosciamo che siamo noi molto spesso i protagonisti?
Cammini nel silenzio dei tuoi pensieri passi pesanti nel fango della strada, ricordi che navigano nella mente come velieri caduti in un mare silenzioso di rugiada
Solitario continui la tua via strana non so dove ti porterà la tua malinconia forse miserando tra le braccia di una puttana oppure felicemente verso la mania
Ora ti lascio misterioso pellegrino ti stringo il braccio come un saluto augurandoti di trovare il tuo destino: perché della speranza il pensiero non è mai muto.