Non alzo mai recinti per tener chiuse le parole le lascio brucare libere nel loro pascolare e non posso farci niente se a volte tu le fai entrare e poi ti lamenti perché il tuo prato verde son venute a rovinare.
Che strana ferrovia binari di parole schiacciate da lingue metalliche devi sempre tirare dritto... mai andare storto ma... qual è il vero binario morto?
Parole lacerate ahimè... tra i denti ingannano le menti... saggezze ormai confuse non sanno riconoscere... neppure i venti gioie di polvere ricoprono gli stenti.
Velate son le parole come le arricciate tende l'ombra del perbenismo... a vista d'occhio si distende larghe vedute protette da severi cancelli apostrofi accatastati danno riparo ai ritornelli antichi simboli scolpiti fraseggiano attorno a derelitti capitelli.