Mentre viaggi nel cuore non sapresti trovarmi, tanti sono i luoghi dove ho dimora, ma il tuo respiro non sa fiutare la presenza di me, mi conoscevi un tempo ed ora la mia pelle estranea ti sfiora con il vento e tu cerchi e guardi e ascolti un odore che vorresti fosse mio. Le mie labbra ti attendono conosco il tocco che mi aprì gli occhi.
E che cos'è la vita se non un fiocco di neve? Scende, si appoggia delicatamente al suolo, brilla il suo splendore e poi si scioglie... scorrendo come una lacrima fino a scomparire.
Forse un giorno crescerò, quel giorno imparerò a vivere quel giorno il mio amore per te crescerà quel giorno capirò tante cose qualcuno quel giorno mi chiederà perché ringrazio il mondo. Quel giorno risponderò che il mondo mi ha donato te.
Non riuscivo ad immaginare come sarebbe stato, e carezzavo il grembo, il seno mi scoppiava, l'avrei allattato, e stretto al mio cuore. Ancora non mi rendevo conto, del miracolo che mi portavo dentro, ora scalciava, si muoveva e si addormentava. Parlavo sola, sapevo che mi ascoltava, gli raccontavo favole, sicuro mi seguiva, il desiderio era forte e non si conteneva, senza strillare mi premeva. Ecco che la vita dà la vita, il mio amore usciva guardavo le sue mani, i suoi piedini era perfetto volevo gridare tutta la mia gioia, ma mi addormentai. Mi ritrovai che attaccato al mio seno, nei suoi occhi, accarezzava un sogno, quello che avevo avuto guardandolo, quello che gli ho promesso crescendolo.
Un amore finito... Lacrime... lacrime che racchiudono segreti, speranze, momenti felici, fiducia, amore. Cuore infranto da quella malattia che non ha medicine per alleviare. E ancora lacrime... lacrime che bagnano il viso lasciando un solco indelebile. Lacrime che si portano via tutti i ricordi più belli vissuti con te. Quando poi non ci saranno più lacrime allora sarà il momento per ricominciare una nuova vita... senza te.
Non mi toccare, lo penso, non lo dico, brutto bastardo che prendi ciò che nego, aliti in faccia uno sporco respiro non sei un uomo, sei solo un vampiro.
Succhi l'anima di una donna qualunque, non importa chi sia, conta che arrivi al dunque, le metti addosso il tuo corpo schifoso, prendi di lei il domani che ormai ha perso.
Ritmi lenti scandiscono le preghiere di te che senti senza vedere, meglio abbassare le tue difese così presto speri ti lasci in pace.
Una donna diventa un oggetto se non è guardata con rispetto, se in lei vedi solo lo sfogo di un istinto, sei un animale, credi di aver vinto.
Sorvola e perlustra pure le creste i mari e le voragini del paesaggio dell'anima mia, come un libro aperto tu legga il fondo dei miei occhi sconosciuti, un sorriso si erga poi dalle cime dei tuoi pensieri se una dolcezza aerea li ispira. Ricreduta e rinfrancata porta via l'appartato tuo cuore dall'orlo del burrone del dubbio su cui sospettosa quasi sosti quando indugi tra opposte congetture, la rosa di un petardo di magia con il suo bagliore muti il segreto ritmo del tuo petto e lo confermi l'accento gioioso di implose tue accoste parole. È nell'istante ripetibile che ti illumini che io sono: è in quel frangente la piena che inonda languida e fluente l'ubertosa piana della speranza arsa che vuol rifiorire. Tornami un caldo brivido di vita risorgente! In quel frangente, in me rincuorato, un canto si diffonda come suono soave di campane in un consacrato giorno di festa. Esploderà sai una primavera dopo l'inverno che vita nega aspetterò che al primo sole la tua lontana mano esitante forte e sicura si stringa alla mia: al primo appuntamento come una farfalla tra fiori alla mia corolla prossima acceso il tuo sguardo io senta in cerca del suo bersaglio di polline e di linfa.
Dalla mia finestra, ho guardato il riflesso del sole illuminare un nido freddo e abbandonato, dalla mia finestra, ho guardato il riflesso della luna su una terra amata e odiata, ho guardato sorgere un'alba amorosa, e un inverno caloroso, ho giocato coi rami piegati da venti colorati, ho sentito il rumore di un tuono divenir un delizioso suono, ho osservato gli umori del tempo scandire ogni mio silenzioso momento, ho gustato il pensiero di un nuovo orizzonte, lasciandomi trasportare su un mare di incantevoli onde... la, fuori dalla mia finestra, ho legato il mio piccolo sogno su una stella argentata, rendendo la notte magica e desiderata, ho guardato negli occhi un uomo, che ama una donna lontana, un bimbo felice tra passati spietati, ho guardato negli occhi l'amore, e non ho mai più avuto paura.