Poesie personali


Scritta da: Gerlando Cacciatore
in Poesie (Poesie personali)

L'Italia

La vita.
Cos'è la vita?
Si potrebbe raccontare
in brevi secondi,
oppure, non si potrebbe
raccontare affatto.
Ma una cosa è certa.
In questo sporco mondo,
si deve soffrire.
La vita si deve saper prendere,
per non soffrire,
dicono i borghesi.
Cosa ne sanno loro!
Sono nati, in un letto di piume;
mentre noi siamo nati,
in un letto di angustie.
La vita, si è data a loro.
Mentre noi,
dobbiamo conquistarla,
come si conquista una donna
bella e perversa.
Errano i borghesi!
La vita, non si deve saper prendere,
ma è la vita che deve prendere noi.
Ma queste parole,
possono sembrare eresie,
ai borghesi.
Perché loro, sono nati,
in un letto di piume.
Perché loro, sono nati,
con il sole che gli sorride.
Mentre noi, siamo nati,
in un letto di angustie.
Senza il sole che ci sorride.
I figli dei nostri figli,
confermeranno queste parole.
Composta domenica 30 novembre 1975
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    Scritta da: dax
    in Poesie (Poesie personali)

    Io Sono

    Io Sono!
    Il braccio sollevato

    Io Sono!
    E sarò sempre
    la rondine che vola lontana
    la foglia, il fiore teso verso il sole

    Io Sono!
    Il fiume virile
    che abbraccia lentamente
    la pianura boscosa

    Io Sono!
    Il ruggito che s'agita
    nella savana

    Io Sono!
    L'onda che sferza
    la roccia maestosa

    Io Sono! Il grano vivo
    che santifica la terra
    le mense dei popoli

    Che sacralizza gli altari
    delle antiche cattedrali
    che rigenera la vita eternamente.
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      Scritta da: dax
      in Poesie (Poesie personali)

      Il Re

      Baciammo le Tue
      Sante Piaghe

      Fissammo i Tuoi occhi
      morti eppure viventi

      Onorammo il Tuo Corpo
      sacrificato, il sangue salvifico
      bagnò la terra riarsa

      Aspettammo sulla soglia
      di quella tomba vivente
      il terremoto che né scardinò
      la massiccia pietra

      Vedemmo la Gloria dell'Onnipotente
      occupare la volta del cielo

      Ecco: il Signore torna
      già s'odono le trombe del giudizio
      suonare in lontananza

      La creazione tutta gioisce
      sentendo vicina la liberazione

      Mentre i potenti uomini non avvertono
      la Brezza Viva che sferza i loro volti insensibili
      non odono gli angeli suonare
      nell'aria la benedizione degli innocenti

      Vieni Signore Gesù i bambini t'aspettano
      il desco è imbandito di tutti i frutti
      e le vendemmie della terra

      Il pane e il vino
      attendono la Tua Benedizione

      I piccoli gli animali tutti
      gridano Osanna! Osanna!
      Nel più alto dei cieli
      il nostro Re è tornato
      mai più i violentatori
      ruberanno i nostri cuori

      Il banchetto comincia
      la veste bianca è indossata
      i cagnolini mangiano il pane
      caduto dalla mensa del Signore

      Fuori nel buio tra pianto
      e stridor di denti
      i violentatori della terra.
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        Scritta da: Anna D'Urso
        in Poesie (Poesie personali)

        Una stella nel cuore

        Bella donna che hai stregato il suo cuore,
        ne hai fatto quel che volevi, ma senza amore,
        le tue parole suadenti lo hanno portato in
        paradiso
        ma poi dritte all'inferno, senza sorriso.

        Le vostre anime hanno consumato
        tutto l'amore che avevate nel fiato,
        mesi di speranza messi in discussione,
        gelosie che celavano un falso amore.

        Le voci della notte portavano il sereno
        là dove c'era il buio nel tuo cielo,
        ma quando il destino decise di cambiare,
        vi ha visti assai vicini e mai più tornare.

        Un tuffo nel passato ti fa perdere la testa,
        il cuore batte ancora, ma lei ha detto basta,
        gli sguardi di quel giorno sono rimasti nel vento
        e dopo tanti anni lei è ancora il tuo tormento...

        Illudersi di amare chi non ti ama davvero
        è come camminare sui binari mentre arriva il
        treno.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Eroi

          Ma chi sono gli eroi, antichi o ultimi déi,
          sovrani di un regno eterno
          che impugnano scettro per meno di un giorno,
          che si onoran di medaglia,
          che si impongon sulle genti come lapida.
          Idoli di un mondo pitturato che difendon chi non può
          senza mai tradire occhi che si sciolgono in lacrima.
          Geni che portan l'udito fino all'anima,
          che allungano mano toccandoci il cuore.
          Sono gli eroi che veston di gloria,
          sfoggian fierezza in divisa grazie ad eroi che offron la vita.
          Eroi i perduti che non hanno saputo di esserlo diventato
          o quelli che gonfian le fedi che son mistero di esistenza.
          Corone di denari sulle teste di eroi sconosciuti
          che lascian la sorte di fama a pupazzi sbranati e riciclati
          a imbottire pance di altri eroi.
          Veri eroi che infilan parole da annodare la lingua,
          che trovan del vero teoria,
          che velan di dubbio certezza,
          che danno spinta a questa giostra,
          che conducono mandria a contrappeso di bilancia.
          Eroi senza causa che celebran fama a suon di moneta,
          battaglie finite, drammi consumati senza eroi.
          Eroi che stringono i denti attendendo domani, i martiri, gli avi,
          eroi son bambini che ridon miseria,
          sono i campi di croci di vite falciate.
          Leggende di eroi tramandate con nome venuto dall'ignoto,
          eroi che portavano un nome che poi si è perduto.
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            Scritta da: Giuseppe Oliva
            in Poesie (Poesie personali)

            Parlami

            Parlami... parlami ancora
            Di un abito bianco, di capelli al vento,
            Del suono di un organo in chiesa.
            Parlami... parlami ancora
            Del primo vagito, del primo sorriso
            Degli occhi più dolci e più belli.
            Parlami... parlami ancora
            Di Venezia e del tramonto in laguna
            Di Atene e del mare più azzurro.
            Parlami... parlami ancora
            Di occhi di bimba, di piccole tenere mani
            Di sorrisi appena accennati, momenti di gioia.
            Parlami... parlami ancora
            Di una possibilità, di un momento
            Di un abbraccio voluto, di vera poesia.
            Parlami... parlami ancora
            Parlami amore mio
            Parlami della morte.
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              Scritta da: dax
              in Poesie (Poesie personali)

              Terra

              Strappiamoci le vesti
              dinanzi alla morta giustizia
              dinanzi a muti cadaveri
              che la terra maternamente abbraccia

              Terra! Terra!
              Che accogli i tuoi figli
              e generi Grano Vivo

              Terra! Terra!
              Misericordiosa
              che assorbi il sangue
              degli innocenti
              da Abele il giusto
              fino all'ultima vittima
              della violenza dell'arroganza
              il cui nome sconosciuto
              si rinnova ogni minuto
              di questo mondo corrotto
              ed inumano

              Terra! Terra!
              Fino a quando
              sopporterai il peso
              di questa umanità
              dissennata
              fino a quando gemerai
              ferita ed agonizzante
              fino a quando vedrai
              sradicare la gioia
              dai cuori degli innocenti

              Terra! Terra!
              Antica che sfamasti
              i profeti ed il Cristo

              Terra! Terra!
              Madre creata
              dal potente
              dito di Dio
              stringi al Tuo Petto
              noi piccoli spaventati anima-li
              noi piante avvizzite
              noi bambini piangenti
              sbaraglia chi uccide
              corrompe i nostri figli

              Terra! Terra!
              Amata Madre
              il cui multiforme
              nome s'adegua
              al pensiero dei tempi

              Tu! Pachamama
              Tu! Iside antica
              Tu! Cerere misericordiosa
              Tu! Miriam
              Tu! Maria Santissima

              Salvaci da noi stessi
              dal male, dal distruttore
              che insudicia i nostri cuori
              il nostro cibo

              Tu! Mamma abbraccia
              i tuoi bambini
              portali nell'avvenire.
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                Scritta da: dax
                in Poesie (Poesie personali)

                Sono tornati

                Sono tornati i ladri rapaci
                sorvolando la pianura riarsa
                ladri del sangue della terra
                e degli uomini

                Sono tornati i tiranni
                chi ammantati di terrore
                chi di democrazia

                Sono tornati a uccidere i nostri bambini

                Sulla sabbia giacciono
                i burattini insanguinati
                silenzioso grido d'amore
                e di pietà

                Madre!

                Strappa l'ipocrisia
                dai nostri cuori pavidi

                Donaci la forza della preghiera
                per cacciare dal mondo... il male!
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