L'unica cosa che riesce a calmarmi è pensare a te. Te, profondo sconosciuto. Te e il tuo alone di mistero che ti avvolge delicatamente. Poche cose so su di te e stavolta mi va bene. Ne sono contenta, perché? Perché, questa volta, vorrei scoprirti da me. So il tuo indirizzo scolastico e che hai una passione per le poesie. Ecco, questo mi basta. Ti penso mentre leggi un libro, ti immagino, espressione concentrata e meravigliata dalla magnificenza delle parole. Ti immagino, magari, mentre ne scrivi di tue, di mano tua, di mente tua, chissà forse lo fai e magari sono dei capolavori. Ti vedo un po' come un idolo, ma che potrei raggiungere; ecco la cosa che mi spaventa: che riesca a raggiungerti. Ti ho adocchiato il secondo giorno di scuola. I lineamenti del viso, i capelli lunghi e malcurati, il tuo modo di camminare, incurante di chi ti sta attorno. Il tuo modo di portare lo zaino sulla spalla destra, come lo tieni, come agiti le mani mentre parli con i tuoi amici. Passa il tempo e ti osservo, è bello vederti, mi emoziono ogni volta. Sei una continua sorpresa. Non ti vedo da più di un mese, ma tu costante compari nella mia mente, e così ricordo il pomeriggio che ti ho visto e io tremavo e sorridevo. Mi hai scrutato, ma non come volevo io. Devo vederti, ti vedo, avvampo, mi tremano le gambe ma tutte le ansie si dissolvono in un instante. Ti penso e l'animo si quieta. Mi hai stregato, folgorato dalle tue movenze delicate, alcune un po' goffe. Eccomi sotto il tuo incantesimo, modificalo pure, ma non estinguerlo. Ti prego.
Ad ogni istante Sovvien alla mente L'immagine di te Candido viso Ingentilito dal dolce sorriso Che delicato sboccia Al sorger del sole E felice accompagna Del mio giorno I miei gesti I miei pensieri I miei sogni
Ormai sei parte di me Separata e distinta Nell'unione D'animi invisibili
Gioisce il mio cuor Felice d'aver incontrato Un angelo Da cui in dono Ha ricevuto Un paio d'ali Che da oggi E per l'eternità Lo far librare Sospinto dal vento Del sentimento Alto Nel cielo nella vita
Piangono I miei occhi Lacrime Intrise d'amore Perché troppo grande È il sentimento Che pervade il mio essere Per limitarlo In un corpo solo
Forse Ancora manca L'ardir Per dir ciò che sento E forse Mai sarò così coraggioso Per dar modo al mio cuor Di parlar al tuo
Ma ciò Non m'impedisce D'amarti Con tutto il mio cuore Con tutto me stesso
Perché batte il mio cuore Ad ogni istante Sussurrando il tuo nome Componendo cosi La più divina melodia Che l'orchestra Dei miei sentimento Abbia mai composto E suonato in me E tutto questo Grazie a te, E solo e per sempre Per Te!
Mi hanno detto... Smettila, smettila di scrivere, ci hai stancata Ma tu credi di far bene! Scrivere tutte queste cose? Noi ci siamo stancati Scrivi sulla legge, scrivi il quotidiano A noi che ti conosciamo ci da fastidio, ciò che scrivi Bene... allora vuol dire... che comincio a suscitare malessere riflessione Ma a me mi vien detto scorda il passato ma! Il passato è il mio presente lo vivo continuamente Devo portare alla ragione chi amo Più di ogni altra cosa al mondo più della mia stessa vita perché a loro io ho dato la vita.
Pronti si parte inizia ora il gioco bizzarro che il giorno divora la mente affoga nei tanti pensieri che sciolgono l'oggi forgiandolo in ieri aiutando così la brava memoria a farci raccontare un altra storia quella dello spettacolo più bello del mondo a cui tutti partecipano senza rendersene conto.
Per i rumori che questa notte ascolto ti ringrazio vento. Sarei stato ancora più triste nel silenzio-silenzio nell'ascoltare solo me stesso. Invece nell'irrequieto dell'aria smossa violentemente i rumori sordi-fruscianti sembrano parlarmi sapidamente. E m'appaiono miliardi di parole in figurate immagini e lampi supersonici illuminano suggestioni. Nel vedere con l'orecchie questi "rumori-illustrati" gli umori dell'intimo rimescolandosi galleggiano e labirinti misteriosi vorticano a mò di pianeta. In una galassia sconosciuta vedo "gente" che m'assomiglia: tanti vanno e vengono lasciando ombre d'iride o contorni d'ombre vuote. Mentre la prima luce naturale filtra tra le persiane forse m'addormento forse mi sveglio ed è pace.
Stupendo E indimenticabile L'istante In cui fu L'incrocio di sguardi
Il tempo S'arrestò E l'attimo Dell'eterno Divenne sinonimo
Con gioia Delirante M'immersi In tuffo Nel profondo Dell'animo suo Attraverso I suoi occhi Porta a custodia Del divino Paradiso
Navigai Mari sconfinati Intrisi di Sogni Desideri Aspettative Timori E ai venti Dolce Sussurrai "Coraggio!" Affinché il cuor Soffi Sempre più forte E in quel mar Non resti che Gioia Amor E incalcolabile Pace
Visitai Sacri templi Eretti Dall'albore dei tempi Dai più veri E profondi Sentimenti E come un pellegrino Invocai il nome di Dio Cosicché con mano Delicata e forte Consacri quei luoghi Elevando al cielo L'emozione Affinché Resti e mai svanisca Ad ogni cambio di luna
Ho corso Su prati Verdi E sterminati
Ho gioito E cantato Ballato E giocato
Ho goduto D'ogni anfratto Di quelle terre Stupende Ed eterne In cui ogni uomo Sogna di trovar Quiete E desiderio Di viver La vita Li Dove il sol risplende Di una luce Rossastra E mai vista Un sol Che è sorto E mai tramontato Nell'animo dolce D'un esser Speciale
Un battito di ciglia E mi ritrovo Qui seduto Ritornato Dal più bel viaggio Mai affrontato A rimarar Da vicino O lontano Quegli occhi stupendi Di chi È venuto dal ciel E si chiama... ... Angioletto!