Sei per me ciò che per i poeti è l'assenzio m'inebri, m'esalti, m'ispiri e come un avaro morente che stringe a se ogni sua dovizia, così io con la medesima bramosia ti trattengo a me, gelosamente. Ma con il tempo si sa, tutto si consuma sicché il poeta piange la bottiglia vuota ed io dolente, mi rattristo con lui perché così vuota è anche la mia esistenza quando tu purtroppo manchi.
Attardi i tuoi passi nel cammino di penombra come un filo d'erba che timido cresce. Sei un burattino senza fili senza guida osservi lo spettacolo la risonanza del tutto. Vieni e poi te ne vai.
Si sfilacciano i ricordi in dolci trame di lana di occhi di respiri sommersi. Agili scorrono le dita su tasti di grano stagioni fatte di giorni impazienti come una fuga di Bach. Rimane il sorriso solo il sorriso nell'anima nella fotografia.
Non ho mai fatto del male, ho insegnato ad amare a donare a porgere sempre mille volte la guancia fino a crollare Ma non importa Dio mi deve aiutare contro tutto questo male, solo perché dico sempre la verità! Ho visto la morte in faccia mille volte ora l'ho vista tre giorni fa Non mi sono resa conto che stavo andando via, mi hanno rianimata sono felice di essere ritornata.
Mille scuse inventerei, per cercarti e abbracciarti. Per sentire il tuo profumo la pelle velluto Potrai non rispondermi mai, ma ovunque tu andrai, io ci sarò Anche di nascosto dietro una colonna Vedrò te diventare donna Diventerai mamma, guarderò da lontano, quel bambino, regalandogli il mio sorriso. Quando lui sarà grande, ti farà mille domande girerai intorno alla ragione Ma una è la verità Io sono qua, e so aspettare Dentro al tuo cuore c'è tanto amore Abbattiamo questo muro che non ha futuro.
Chi non soffre non ama, chi non ama non vive, chi non vive muore, muore la persona, non trasmette emozioni, non trasmette passione, annulla chi gli sta attorno.
Presenza mai assente nella mia vita sei tu, o padre. Ti vedo come fontana grande di pura acqua cristallina dove io bimbetta ancora incerta e traballante a piccoli sorsi bevevo l'acqua canterina. Tu mi donavi forza e sicurezza grande e nessuna paura adombrava la mia vita! Varcavo appena la giovinezza e altra acqua richiedevo per la mia nuova sete: l'acqua fresca della speranza e l'ho avuta ancora da te o fontana grande, o Padre! Ma un nero giorno di febbraio tu sei volato via sei diventato assenza strana ma ancora presenza gratuita d'amore. O fontana grande, perché mai ti sei inaridita? Con fatica ho ricercato la tua pura fonte cristallina.
Un soffio di luce porterà via le ombre... stelle pian piano cadranno. Sul mio cuore presto si poserà quella luce, sarà così forte da ottenebrare tutto. Tutto intorno sarà votato al silenzio... udirò la dolce musica cantata dal mare, il suo soave profumo... e immaginerò le tue braccia attorno alle mie.
Luce di una strada buia, hai tracciato il percorso segnando i punti fermi, hai gridato al mondo quel che valevo e non sentivo, sei stato duro e dolce con il mio pensiero, ora che avrei bisogno di te non sei vivo... Sei nei ricordi di quei giorni, di quando ti piangevo accanto, sei nell'orgoglio del silenzio che ci ha avvicinati senza dire niente. Padre, che avevi preso la mia mano, reggevi la fiaccola dei miei sogni, rimproveri che ferivano i miei giorni, tasselli che hanno reso me donna... Ora che sei angelo del cielo ti guardo mentre fumi e sei assorto pensando che nella vita non va tutto storto, se hai due gioielli che ti danno gioia... Grazie di essere assente così che io possa comprendere cosa si lascia se si vive come te, degnamente, una vita che non cancellerà neppure Dio...