Era una giornata fresca come la rugiada, era bellissimo guardarti sotto quel piccolo e timido raggio di luce, ma allo stesso tempo per me così splendente, quel giorno dove tutto ebbe inizio, il nostro amore sbocciò. Quel giorno mi cambiò completamente la vita; ora posso essere sempre felice... perché anche se un giorno mi sento un po' giù, mi basta pensare a te e mi rendo conto che ho la cosa più preziosa a questo mondo: il tuo Amore.
Gli affanni spesso ammutoliscono il poeta, che mesto getta via la sua penna, straccia con forza i fogli dal suo taccuino e con la testa fra le mani, chino se ne sta solo e in disparte mentre la folla scorre cieca e indifferente, calpestando la sua ombra. Così rivolge lo sguardo al cielo, immaginando che le nuvole faccian leggere da porta ritratto all'immagine della sua amata, l'unica che può guarir le sue ferite con un sorriso cercando di lenire la sua sofferenza. L'ammira, sospira e rapido s'asciuga le lacrime, tanto da permettere che un vago riso riappaia sul viso prima solcato dal pianto. Rincuorato raccoglie la sua penna e sull'unico foglio ancora intatto ritorna a scriver i suoi lamenti d'amore.
Sei per me ciò che per i poeti è l'assenzio m'inebri, m'esalti, m'ispiri e come un avaro morente che stringe a se ogni sua dovizia, così io con la medesima bramosia ti trattengo a me, gelosamente. Ma con il tempo si sa, tutto si consuma sicché il poeta piange la bottiglia vuota ed io dolente, mi rattristo con lui perché così vuota è anche la mia esistenza quando tu purtroppo manchi.
Attardi i tuoi passi nel cammino di penombra come un filo d'erba che timido cresce. Sei un burattino senza fili senza guida osservi lo spettacolo la risonanza del tutto. Vieni e poi te ne vai.
Si sfilacciano i ricordi in dolci trame di lana di occhi di respiri sommersi. Agili scorrono le dita su tasti di grano stagioni fatte di giorni impazienti come una fuga di Bach. Rimane il sorriso solo il sorriso nell'anima nella fotografia.
Non ho mai fatto del male, ho insegnato ad amare a donare a porgere sempre mille volte la guancia fino a crollare Ma non importa Dio mi deve aiutare contro tutto questo male, solo perché dico sempre la verità! Ho visto la morte in faccia mille volte ora l'ho vista tre giorni fa Non mi sono resa conto che stavo andando via, mi hanno rianimata sono felice di essere ritornata.
Mille scuse inventerei, per cercarti e abbracciarti. Per sentire il tuo profumo la pelle velluto Potrai non rispondermi mai, ma ovunque tu andrai, io ci sarò Anche di nascosto dietro una colonna Vedrò te diventare donna Diventerai mamma, guarderò da lontano, quel bambino, regalandogli il mio sorriso. Quando lui sarà grande, ti farà mille domande girerai intorno alla ragione Ma una è la verità Io sono qua, e so aspettare Dentro al tuo cuore c'è tanto amore Abbattiamo questo muro che non ha futuro.
Chi non soffre non ama, chi non ama non vive, chi non vive muore, muore la persona, non trasmette emozioni, non trasmette passione, annulla chi gli sta attorno.
Presenza mai assente nella mia vita sei tu, o padre. Ti vedo come fontana grande di pura acqua cristallina dove io bimbetta ancora incerta e traballante a piccoli sorsi bevevo l'acqua canterina. Tu mi donavi forza e sicurezza grande e nessuna paura adombrava la mia vita! Varcavo appena la giovinezza e altra acqua richiedevo per la mia nuova sete: l'acqua fresca della speranza e l'ho avuta ancora da te o fontana grande, o Padre! Ma un nero giorno di febbraio tu sei volato via sei diventato assenza strana ma ancora presenza gratuita d'amore. O fontana grande, perché mai ti sei inaridita? Con fatica ho ricercato la tua pura fonte cristallina.