Casa, tu che non sai sognare, dalle mura squallide e opprimenti, lascia che io apra la tua porta, non mi volterò indietro, ne ho avuto il terrore da sempre, ma ora, ti attraverserò senza rimpianti, ne vedo la luce, è tempo di andare o morire.
Ci sono delle volte in cui un temporale inumidisce le tue giornate e non basta un ombrello colorato per camminare in mezzo alla pioggia, e pozzanghere e acqua continuano ad inzuppare le tue scarpe, le tue vecchie scarpe... poi una nuvola più chiara si fa spazio tra nubi colorate di metallo, ma la pioggia ancora cade e cerchi un riparo per il tuo viso e per le tue mani, e poi, e poi guardi il tuo ombrello è aperto e la pioggia ha lucidato i suoi colori, è bagnato si, ti ha in qualche modo riparato si, e mentre lo guardi ti accorgi che non è più sulla tua testa e che la pioggia non è altro che una vita per una nuova vita, e che il temporale con tutto il suo rumore vuole solo ricordarti che sei vivo.
Quelle mattine in cui il sole sorge ansioso, io attraverso senza coscienza la tua presenza come fossi a piedi nudi nel morbido della tua anima. Mostra metà faccia il tempo che scandisce il limite oltre il quale non posso viverti. Sempre uguale tu, sempre occhi guardano ciechi, sempre bocca parla muta. Vorrei nascere di nuovo in una tua mattina, darti la mano e rimanere nella tua vita non più sospesa col cuore a metà.
Ricordo ali di cigno e denti di giaguaro nelle stesse ali, un cavallo leggero in compagnia di un coniglio, un fiore dal lungo stelo aggrapparsi alla prua di una vecchia barca, e lunghi fili e trecce di capelli in una scia senza inizio, montagne sospese e grotte arcane, pesci e aquile volteggiare insieme,
e un profilo e un volto enigmatico nella trasformazione di una foglia, e poi... una nuvola una semplice nuvola a raccontarmi di essere solo tale nella sua molteplice bellezza.
Scrivo parole di un tempo che sarà, di un tempo che passa inesorabile, di un tempo che mi illudo di fermare di un tempo che è per tutti essenziale. Coloro che lo vivono ne sono schiavi lo amano, lo abitano cercando di non perdere neanche un minuto, neanche un istante... perché tutto è prezioso, tutto è importante!
Tutto può essere piacevole se si coglie la sua essenza. Anche una spaventosa tempesta può farsi apprezzare per i suoi strepiti malinconici, per i suoi colori foschi per i suoi lunghi e tenebrosi abissi che nasconde. Tutto potrà appartenere al pianeta delle meraviglie se solo noi sapremmo apprezzarne realmente il valore.
L'ho giurato al sole che t'avrei amata, senza dubbi ed incertezze, senza condizione alcuna, l'ho giurato alla luna e miliardi di stelle eran testimoni silenziose di quanto era vero, l'ho giurato a me stesso che mai più avrei riaperto gli occhi altrove, perché bastavi alla mia vita e saresti bastata per cento vite ed altre cento ancora. Ma anche il fiore più bello appassisce un giorno, anche la giornata migliore finisce, anche la favola più bella ha una fine. Ma quanti Principi smarriscono la via? Quanti audaci cavalieri finiscono per perdersi nell'intricato gioco dell'amore? Quanti trovano il coraggio di rattoppare uno sbiadito mantello azzurro e riprendere il galoppo?
Mi persi nei tuoi occhi ed è lì che ho lasciato i miei. Ora guardo indietro cercando di ricordarmi... ma il tempo cambia le cose ed anche le persone. Ora sento di esser cambiata, ora sento di essere migliorata. Tutto di ieri non mi appartiene più, e, se mi volto indietro quasi non mi riconosco più. Ora son serena ora son lieta riesco a colmare quel vuoto che hai lasciato tu e guardo il mondo in modo diverso, malgrado è lo stesso che guardi tu!