Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)

Sotto la pioggia

Cade la pioggia su nuovi deserti
purifica l'aria senza anima.
Un vecchio seduto sotto i portici
aspetta uno sguardo e un soldo
per ammazzare l'ultimo sogno.

Scende con la pioggia una colomba
becca la luce rimasta fra le ombre.
Un bambino si sforza per chiamarla
un fruscio d'ali rompe la speranza
mentre la pioggia cade nelle mani.

Attimi di silenzio nelle strade
per ascoltare cadere delle gocce
gonfie della tristezza del giorno
e rotte da ombre senza volto.

Cade la pioggia anche negli occhi
feriti da cartelli pubblicitari.
Un autobus ti porta alla memoria
che la vita è un lungo viaggio
con biglietto d'andata e ritorno.

Sotto l'ombrello ritorno a casa
non vedo più il cielo lontano.
Lo sento camminare sull'ombrello
cantando un falso ritornello
tanto familiare come bello.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    Ho scoperto un fiore

    Ho scoperto un fiore d'autunno
    nel mio giardino pieno di sole.
    Ho scoperto una notte serena
    all'ombra di un'amicizia nuova.

    C'è molta speranza nel domani
    c'è molta gioventù in attesa.
    Sboccerà un fiore nuovo
    in terra di antichi misteri.

    Oggi viviamo in inverno,
    la neve purifica le vene.
    Dormono nuovi balocchi
    appesi a nuove primavere.

    Rinasciamo con fiori freschi
    purificati nel silenzio.
    Leggiamo bene le maschere
    che ci portiamo dentro.

    Ho scoperto un pezzo di cielo
    in un angolo oscuro della terra.
    Ho scoperto un'agape fraterna
    che matura uomini stelle.
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      Scritta da: Walter Giannò
      in Poesie (Poesie personali)

      Il Tango

      Due corpi uniti dalla musica,
      intreccio di passione,
      ardore in un passo e pure nell'altro.

      Tesa la mano, il tanguero reclama la danza,
      la donna accetta di essere sua:
      eccoli milongueros.

      Lui conduce, lei segue;
      lui esorta, lei s'abbandona:
      parlano, senza parole.

      Nello stesso attimo, nello stesso spazio,
      respirano la medesima aria,
      due forme e una sostanza.

      Fino alla cortina, liberi di essere propri,
      mossi e ritmati dall'improvviso:
      poeti di versi in movimento.
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        Scritta da: Ada Roggio
        in Poesie (Poesie personali)

        Eccidio

        Guardo questa foto
        12 Settembre 1943
        Eccidio
        Vigili Urbani.
        Barletta.
        Guardo uno ad uno.
        Quei volti impauriti, increduli
        sento nell'anima il dolore.
        Sento il loro dolore.
        Mani in alto,
        mani aperte,
        riverse verso chi impone loro il silenzio,
        con un arma in mano

        11 Vigili!

        11 esseri umani.
        Sul loro volto.
        Scorgo le loro implorazioni.
        Mio Dio!
        Dio Aiutami!
        Non è possibile!
        Ma che centriamo!
        Pietà!
        Abbiamo famiglia
        Mogli, figli, madri, padri
        Io che centro!
        Tra loro, mi rendo conto.
        Non sono tutti vigili
        Le loro scarpe!
        Scarpe lucide.
        8 paia di scarpe lucide.
        2 invece...
        sono Netturbini.
        La cattiveria uccide l'uomo dentro l'anima.
        Annebbiano la vista la mente
        In mezzo a loro
        non vedo il volto di una persona a me famigliare
        è nascosto da altri vigili,
        scorgo solo i suoi piedi
        le sue mani.
        Capisco è contro il muro,
        non ha più spazio per indietreggiare.
        La follia omicida, lo ha annientato.
        Davanti a lui un altro uomo.
        Un soldato,
        corporatura esile
        Divisa chiara, elmo sul capo,
        li punta l'arma contro,
        a mezzo busto
        Nulla può più.
        Egli ha già capito.
        Tutto è finito.
        Nonno mio.
        Non ti ho mai conosciuto.
        Ma la mamma mi ha sempre raccontato.
        Dell'amore tuo e quello che prova lei per te.
        Mi racconta ancora.
        Come in fretta passava l'ora.
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          Scritta da: Ada Roggio
          in Poesie (Poesie personali)

          Io chi sono?

          Io sono una di voi
          Uguale a voi
          Non meravigliarti
          per quanto io faccia,
          Tutto è dettato
          da quanto amore
          metti
          per ogni cosa
          che devi adempiere
          Mettici
          tanta voglia
          tanto amore
          piano,
          piano,
          tutto prende forma
          ha un 'altro colore

          Questa sono io
          In ogni cosa
          La mia testardaggine
          La mia determinazione
          Tanto, tanto
          Amore.
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            Scritta da: xego
            in Poesie (Poesie personali)
            Lontano il suono di un flauto
            lieve e delicato
            porgo l'attenzione
            e sono preso
            la melodia si fa più intensa
            più vicina
            e divenne stridore di cozzaglie
            sempre più forte
            sempre più assordante
            non mi riesce di fuggire
            ovunque mi avvolge
            e divenne urla di dolore
            di paura e di disperazione
            poi silenzio
            sono di nuovo solo
            in mezzo ad un deserto
            ogni volta più vuoto.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Il tempio dell'amore

              Ho viaggiato nel tempo
              lungo corridoi di silenzio,
              ho udito il mio respiro affannoso
              nelle stanze vuote del dolore,
              sulla pelle
              l'angoscia sottile
              di chi non ha scelta.

              Sfidando il destino
              ho precipitato
              la speranza
              nella voragine dell'oblio,
              ed il rimpianto mi ha divorato l'anima
              in un limbo
              senza più desideri.

              Infine
              vagolando leggera,
              nella notte nera
              ho partorito
              un raggio di luna prigioniera...
              e come araba fenice
              sono risorta
              a te, amore
              inventando
              la tua nuova dimora.
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                in Poesie (Poesie personali)
                Cammino,
                un passo dopo l'altro,
                guardo avanti a me...

                assaggio
                e gusto a piccoli bocconi
                ogni giorno
                è un dono.

                Eppure a tratti la tristezza mi annienta
                non scovo vie di fuga,
                sono cieca dinanzi all'orizzonte...
                un copione sembra ripetersi inesorabile

                Solo allora mi fermo
                raccolgo il mio nero
                e m'immergo

                Infine risalgo,
                lentamente
                m'involo
                e ringrazio il tempo...

                di non poter tornare indietro.
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