Si può avere nostalgia di un luogo che non abbiamo vissuto? Di un diverso odore che ci svegli ogni mattina? Non trovo la mia corsa tra i rami intricati di stazioni tra autostrade arrovellate di squallida grandezza tra le orchestre di smog e le grida dei camion convogliati da bambini nella città di specchio. Non trovo le tue mani nel momento del bisogno amico di penombra illusione di grandezza. Non trovo la tua fede fatta d'ombre e ciclamini pilastri d'ossa e porpora cosparsi di ricchezza. Solo il vento chiuso irrompe come plasma nel bocciolo quel respiro di tramonto ch'esce dal tuo sguardo concreta in amore ogni accenno di presenza e con la scure squadra la nascente figura di me stesso.
Che il sorriso riempia il cuore a chi ha ricevuto tanto dolore Sorridi. Guarda in cielo il sole splende è apparsa una luce, finalmente! Attraversa il tuo cuore, e ti dia tanto amore Sorridi, sorridi La vita è bella va vissuta ogni attimo Amati e sorridi Un nuovo sole è nato per te.
In questo mondo a volte finto, io sono qui a cercare qualcosa di vero. Qualcosa che mi faccia credere che non tutte le persone sono uguali, ma che ci sono anche esseri speciali.
Era buio e silenzioso il posto in cui ero Cerano orme di passanti sconosciuti Lacrime sparse in una spiaggia che presto cancellava Sospiravano e pensavo di respirare
e il tempo passava...
Anni alla ricerca di luce Di una sfumature che desse un senso Di un odore sentito per caso anni fa... Stordito bramavo anche solo la sua essenza
e il tempo passava...
Oramai non ascoltavo più Oramai non guardavo più Oramai non assaporavo più Oramai non ci credevo più
è stato un attimo... è bastato un tuo sorriso è bastato una tua lacrima... Per farmi sentire ancora vivo.
A te che cammini senza meta per le strade solitarie, che ti aggiri silenzioso per i sentieri di un parco. A te che hai sposato l'oscurità dell'anima che ti cibi di perversione di urla e di occhi atterriti. Tu non hai colore, ne nazione, non più un nome, ne storia. Tu non hai coraggio, ne lacrime, non conosci gioia, ne tristezza. Tu che spegni la luce di occhi innocenti sei un essere senza memoria nelle cui vene scorre il disprezzo. Ti chiami pedofilo dici di essere malato... Un uomo? No, un assassino.
Solo do dopo aver battuto la testa, caduto nello sterrato fondo del dolore, mi ritrovai disteso e inerme; fino a quando, trovata la stentata forza di riaprire gli occhi, capii dove trovare la gioia.
Ho bisogno di tempo, per rimanere solo con me stesso, e ritrovare quella pace che sembra perduta, o forse mai scoperta; il lento susseguirsi dei giorni, frastornato dagli eventi, ci distrae, ma lui scorre, inesorabile... incorruttibile... e non si cura di me, né del mio bisogno di fermarmi ad osservare una pioggia mite.
Nello zampettare di un merlo oggi ho acellerato la mia fantasia nel volo alto di una chiacchierona cornacchia ho spezzato tristi pensieri, un piccolo pezzo di cioccolato nero da condividere con una coppia di piccioni dal collo viola, una sigaretta lenta per osservare rami tratteggiati di verde appena nato, le punte dei miei stivali come frecce segnaletiche ad indicare un ciuffo di viole dove l'indaco prende potere, e pensieri rossi a circondarmi la mente di domande e risposte senza fatica, e le mani per dirmi che sentono e toccano chiavi già mie, di una porta già aperta dove l'atrio che si intravede è di un pavimento lucido e scale da salire bianche da scrivere... e io mentre rientro per la mia via osservo tram di poche persone, un altra sigaretta più veloce, un tappeto amaranto sente i miei tacchi prima di fare rumore nella mia porta, apro sono a casa, è domenica, è nuvolo, forse pioverà... e ripenso all'atrio alle scale bianche... e i rossi pensieri sono veri!