Poesie personali


Scritta da: Francesca Zangrandi
in Poesie (Poesie personali)
Ti ho amato come ho amato il sangue
ho voluto assaporarti e viverti come ho assaporato e vissuto il sangue
Ti ho desiderato come ho desiderato il sangue
Ti ho odiato come ho odiato il sangue
ma poi sono tornata sempre...
dipendente da te come d'altronde dipendente dal sangue
Vi stavo dicendo addio perché eravate illusioni
Il sangue non scorre più, ho vinto!
Ho vinto il desiderio e la tentazione ma con te...
amo perdere con te.
Eri un'illusione ma ora sei una bella realtà da vivere.
Hai odiato i miei tagli, i miei polsi e il piacere che mi davano.
Hai odiato il sangue che per rispetto non hai mai visto, hai odiato e odii le mie cicatrici.
Ma amore sii felice che ho abbandonato loro e non te.
Composta mercoledì 28 novembre 2007
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    Scritta da: Marisa Marimare
    in Poesie (Poesie personali)

    Stella sognante

    I miei sogni maestosi han voglia ti te!
    Fantasticano scene di lenzuola di seta
    di mani delicate, di baci soffici, di respiri sentiti...
    estasiata e amata divento argilla nella tua pelle
    è inebriante il tuo odore quasi soffocante
    ti muovi ondeggiando con insistenza e prepotenza
    scorrono i minuti non si perde tempo
    tempo da recuperare da riscattare
    mi sazio con ingordigia di te...
    mi guardi con forte desiderio di ricominciare
    a sognare i nostri corpi inebriati di piacere
    vorrei averti con me, ma tu non ci sarai
    la tua anima è già stata donata
    mi rimane il nome che tu mi hai regalato
    una stella sognante e niente più!
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      Scritta da: Gaetano Toffali
      in Poesie (Poesie personali)

      Ho detto t'amo

      Ho detto "t'amo" troppe volte
      Nel bruciore della notte
      Poi a non credere al futuro
      Ho imparato nel dolore.
      Quella stanza vuota invano
      a girarmi nella schiena
      Strascicandomi nei sogni
      Ho creduto fosse vita.
      Destino d'amore
      Che è meglio scordare
      Ti amo davvero...
      è più sabbia che mare
      Per cosa allora ancora
      Ci casco dentro il dado
      Di un lancio fortunato
      La dove vince il banco?
      Di quanti ancora addio
      Dovrò riempire il cuore
      Per smettere le rime
      Dolore con amore?
      Inesausta turbolenza
      Che cerca corre chiama
      Vorace inappetenza
      Di un figlio di puttana
      Che in briglia caracolla
      Di azzurro il suo destriero
      Non smette di sperare
      Cercare ancora un lume
      Di dare mani al sogno
      Nel petto dentro te
      Di scombinarsi dentro
      Finché un domani è in me.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Buonanotte

        Circa 2000 anni fa
        ho fatto un viaggio in una terra lontana,
        sono partito per seguire il sedere,
        di una bellissima nana,
        e mi sono imbattuto in uno sciamano ciccione,
        che mi ha fatto guardare le cose da una diversa posizione,
        mi ha spiegato come trovare, una soluzione ad ogni cosa,
        ma non come far sopravvivere al Dio tempo,
        una bianca rosa...
        Abbiamo mangiato foglie d'ortica
        delle bacche un po' strane,
        e dopo grosse risate,
        abbiamo iniziato a fantasticare,
        volevamo ridisegnare il mondo,
        abbiamo deciso di farlo quadrato,
        questa idea comune che fosse rotondo,
        sui poli, un po' schiacciato, non ci piaceva.

        Il mio nuovo amico, dopo un'intera bottiglia di idromele,
        ha iniziato a sostenere,
        che se la figura che rappresenta il globo, fosse circolare,
        ogni mattina in un posto diverso, ti saresti potuto trovare,
        la quadratica e ottusa visione della vita che vi hanno imposto,
        lega tutti i civilizzati a quel posto,
        che chiamano casa,
        ma se eliminassimo il concetto di proprietà?
        E se il mondo intero fosse la nostra casa?
        Io stranito, gli risposi:
        ma vecchio ciccione, telo stai fumando tutto, il nostro cannone,
        spari troppe cazzate,
        bisogna crearsi un futuro,
        è facile per te fare il duro, tu vivi nel nulla,
        e non possiedi niente.

        Si alzò in piedi e mi guardò con aria gioiosa,
        e fece rinascere, davanti ai miei occhi, una bianca rosa,
        sbalordito e stupefatto,
        gli chiesi come diavolo, avesse fatto,
        e lui mi disse con un sorriso beffardo,
        gran parte è merito delle bacche e del cannone,
        ma ciò che crea la magia, è la fede infinita nella ragione,
        con la felicità negli occhi, mi guardò e mi disse:
        io ho una famiglia e adoro i miei bambini,
        ma, non so nemmeno che forma abbiano i tuoi quattrini,
        vivo sereno e amo la mia dolce metà,
        e non ho bisogno di nessun tipo di vanità,
        nel tuo mondo mio caro Simone,
        non conta la forza di un sorriso,
        e l'importanza della ragione,
        l'apparire sovrasta l'essere,
        e credo che questo sia uno dei motivi di tanto malessere,
        butta i tuoi calzari,
        e vieni a vivere qui, dove siamo tutti pari.

        Felice e soddisfatto l'ho salutato,
        con la promessa che un giorno sarei tornato,
        gli promisi che una volta trovata la mia Perla,
        avrei ricercato quella lontana terra,
        e con lei al mio fianco, mi sarei sentito finalmente completo,
        e avrei eliminato ogni tipo di divieto...
        Mi feci un tatuaggio per commemorare l'evento,
        e mi scrissi sulla pelle, in una lingua antica e regale,
        Vieni con me, lasciati portare
        dove nulla ha un senso.
        Composta lunedì 13 luglio 2009
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          Scritta da: Andrea Manfrè
          in Poesie (Poesie personali)

          Come un veliero

          Come un veliero
          colto all'improvviso
          da una tempesta,
          da una tempesta di sensazioni ed emozioni,
          indeciso
          indeciso se ritornare al vicino porto,
          conosciuto e sicuro
          o di tentare la sorte,
          percorrendo miglia e miglia
          tra pioggia, fulmini e saette,
          mare mosso ed avversità,
          alla ricerca di quell'isola felice
          chiamata Amore.

          Esattamente così mi sento,
          come un veliero,
          nel mare in tempesta,
          in balia delle onde,
          incapace di prendere una decisione,
          quella decisione che potrebbe finalmente
          dare una svolta alla mia vita,
          alla vita che mi illudevo fosse mia,
          ma che è semplicemente succube,
          succube di tutto e di tutti,
          ma non dell'Amore,
          di questo Amore
          così
          dannatamente
          complicato.
          Composta lunedì 22 giugno 2009
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            Scritta da: Andrea Manfrè
            in Poesie (Poesie personali)

            Musica

            Note leggiadre
            risuonano nella stanza.

            Quasi magicamente
            una dopo l'altra
            si susseguono,
            si intrecciano,
            si uniscono,
            catturando la mente
            di chi ascolta,
            accompagnandolo,
            come per mano,
            in questo viaggio mistico.

            Sublimi note
            trasportano la nostra anima
            in un viaggio poetico,
            lasciando il nostro corpo
            immobile, come incantato,
            succube di questa
            meravigliosa melodia.
            Composta lunedì 22 giugno 2009
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              Scritta da: Andrea Manfrè
              in Poesie (Poesie personali)

              Farfalla

              Tu che voli leggiadra
              sbattendo le tue variopinte ali
              donando colore all'ambiente circostante
              e ti posi brevemente
              per rendere ancora più splendida la natura

              Tu che voli spensierata
              quasi fuggendo dal passato non tuo
              splendidamente accarezzi l'aria
              mostrando ancora una volta
              le bellezze di questa terra

              Vola, vola ancora
              dimostrando agli altri la tua libertà
              ma ricordati di loro nel tuo cuore
              che sussulterà ancora
              di volo in volo e per sempre.
              Composta lunedì 14 luglio 2008
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                Scritta da: Andrea Manfrè
                in Poesie (Poesie personali)

                Vola

                Vola, vola, vola via
                questo non è posto per te,
                non per un angelo
                quindi vola, vola via angelo mio.

                Il mondo è troppo malvagio per te
                ma il cielo, il cielo è tutto per te
                perché voglio solo la tua felicità.

                Resisterò qui, non preoccuparti
                mi basterà alzare lo sguardo
                e vederti, mentre voli nel tuo paradiso
                libera, felice e contenta.

                Nella notte sarai
                la mia stella polare, angelo mio
                quindi vola, vola via, tu che puoi
                e vivi sapendo che ti penserò per sempre.
                Composta lunedì 22 giugno 2009
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                  Scritta da: Antonietta
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Gli occhi di un bambino

                  Quanto soave è il tuo sguardo
                  si perde nei miei pensieri
                  porto nell'anima mia il tuo candore, la tua innocenza
                  se penso alla mia infanzia rivedo il mio stupore,
                  quanto è delizioso alzare lo sguardo verso una madre, capire la sua dolcezza,
                  entrare nel suo cuore per fonderlo a quello della propria creatura.
                  Un bambino dona il suo sguardo innocente e puro.
                  Penso a chi non potrà assaporare più la carezza di una madre, leggere nel suo viso, l'amore infinito
                  che è pronta a donare, la scia che lascia ogni suo piccolo gesto d'amore.
                  Penso ai miei occhi, non sono mai invecchiati perché in essi vedo
                  la vita, il mondo, l'infinito che porto dentro di me.
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