Poesie personali


Scritta da: nina.*
in Poesie (Poesie personali)

La tua folle corsa

Dove corri così, veloce,
freccia contro l'aria
quando arrivi la tua voce tonante, squilla
Corri sui binari roventi
Rientri nei miti delle invenzioni
Da mano esperte ti lasci guidare
mette paura la tua folle corsa
verso mete lontane
Le destinazioni sempre quelle
or porti la gioia, or tristezza
Ti ripeti, corri, corri
ogni volta temi che la tua corsa
diventi la tua morte
no, non è la tua follia, non è la tua corsa
Siamo noi, questa sete di progresso
questo bisogno irraggiungibile dei primati
i primi in assoluto, i primi in tutto
anche tu macchina di ferro
con il cuore che ti scoppia, non deludi
la speranza di un abbraccio lontano
in pochi minuti.
Composta sabato 13 gennaio 1996
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    Scritta da: Marisa Marimare
    in Poesie (Poesie personali)

    Solitudine

    Perché mi incastri?
    Cosa vuoi da me...
    io non ho bisogno di te...
    non ti ho chiamato
    non ho urlato il tuo nome...
    non ti ho cercato...
    ma tu sei invadente, sei un vincente!
    Con arroganza entri nella mia stanza,
    ti sollazzi, ti diverte tenermi in pugno... hai potere!
    Oh! Come posso liberarmi di te?
    Dove posso mettere i piedi per fuggire da te...
    dove posso posare lo sguardo da non vedere più te...
    scrollati... vattene!
    Rivoglio la mia vita... ridammela!
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      Scritta da: elio
      in Poesie (Poesie personali)

      La lingua

      La lingua
      non trova parole,
      il cuore
      non trova il coraggio
      per descrivere
      adeguatamente
      l'orrore
      di una guerra
      così brutale.
      Gli occhi, quasi
      non vogliono aprirsi
      per guardare
      l'immane tragedia.
      Con l'animo ferito
      e le lacrime sul viso,
      umilmente
      prego e spero
      che cessi
      l'umana tenzone
      e ritorni la vita
      ove la fraternità
      è verità di pace
      e certezza d'amore.
      Composta lunedì 13 luglio 2009
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        Scritta da: Francesca Zangrandi
        in Poesie (Poesie personali)
        Ti ho amato come ho amato il sangue
        ho voluto assaporarti e viverti come ho assaporato e vissuto il sangue
        Ti ho desiderato come ho desiderato il sangue
        Ti ho odiato come ho odiato il sangue
        ma poi sono tornata sempre...
        dipendente da te come d'altronde dipendente dal sangue
        Vi stavo dicendo addio perché eravate illusioni
        Il sangue non scorre più, ho vinto!
        Ho vinto il desiderio e la tentazione ma con te...
        amo perdere con te.
        Eri un'illusione ma ora sei una bella realtà da vivere.
        Hai odiato i miei tagli, i miei polsi e il piacere che mi davano.
        Hai odiato il sangue che per rispetto non hai mai visto, hai odiato e odii le mie cicatrici.
        Ma amore sii felice che ho abbandonato loro e non te.
        Composta mercoledì 28 novembre 2007
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          Scritta da: Marisa Marimare
          in Poesie (Poesie personali)

          Stella sognante

          I miei sogni maestosi han voglia ti te!
          Fantasticano scene di lenzuola di seta
          di mani delicate, di baci soffici, di respiri sentiti...
          estasiata e amata divento argilla nella tua pelle
          è inebriante il tuo odore quasi soffocante
          ti muovi ondeggiando con insistenza e prepotenza
          scorrono i minuti non si perde tempo
          tempo da recuperare da riscattare
          mi sazio con ingordigia di te...
          mi guardi con forte desiderio di ricominciare
          a sognare i nostri corpi inebriati di piacere
          vorrei averti con me, ma tu non ci sarai
          la tua anima è già stata donata
          mi rimane il nome che tu mi hai regalato
          una stella sognante e niente più!
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            Scritta da: Gaetano Toffali
            in Poesie (Poesie personali)

            Ho detto t'amo

            Ho detto "t'amo" troppe volte
            Nel bruciore della notte
            Poi a non credere al futuro
            Ho imparato nel dolore.
            Quella stanza vuota invano
            a girarmi nella schiena
            Strascicandomi nei sogni
            Ho creduto fosse vita.
            Destino d'amore
            Che è meglio scordare
            Ti amo davvero...
            è più sabbia che mare
            Per cosa allora ancora
            Ci casco dentro il dado
            Di un lancio fortunato
            La dove vince il banco?
            Di quanti ancora addio
            Dovrò riempire il cuore
            Per smettere le rime
            Dolore con amore?
            Inesausta turbolenza
            Che cerca corre chiama
            Vorace inappetenza
            Di un figlio di puttana
            Che in briglia caracolla
            Di azzurro il suo destriero
            Non smette di sperare
            Cercare ancora un lume
            Di dare mani al sogno
            Nel petto dentro te
            Di scombinarsi dentro
            Finché un domani è in me.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Buonanotte

              Circa 2000 anni fa
              ho fatto un viaggio in una terra lontana,
              sono partito per seguire il sedere,
              di una bellissima nana,
              e mi sono imbattuto in uno sciamano ciccione,
              che mi ha fatto guardare le cose da una diversa posizione,
              mi ha spiegato come trovare, una soluzione ad ogni cosa,
              ma non come far sopravvivere al Dio tempo,
              una bianca rosa...
              Abbiamo mangiato foglie d'ortica
              delle bacche un po' strane,
              e dopo grosse risate,
              abbiamo iniziato a fantasticare,
              volevamo ridisegnare il mondo,
              abbiamo deciso di farlo quadrato,
              questa idea comune che fosse rotondo,
              sui poli, un po' schiacciato, non ci piaceva.

              Il mio nuovo amico, dopo un'intera bottiglia di idromele,
              ha iniziato a sostenere,
              che se la figura che rappresenta il globo, fosse circolare,
              ogni mattina in un posto diverso, ti saresti potuto trovare,
              la quadratica e ottusa visione della vita che vi hanno imposto,
              lega tutti i civilizzati a quel posto,
              che chiamano casa,
              ma se eliminassimo il concetto di proprietà?
              E se il mondo intero fosse la nostra casa?
              Io stranito, gli risposi:
              ma vecchio ciccione, telo stai fumando tutto, il nostro cannone,
              spari troppe cazzate,
              bisogna crearsi un futuro,
              è facile per te fare il duro, tu vivi nel nulla,
              e non possiedi niente.

              Si alzò in piedi e mi guardò con aria gioiosa,
              e fece rinascere, davanti ai miei occhi, una bianca rosa,
              sbalordito e stupefatto,
              gli chiesi come diavolo, avesse fatto,
              e lui mi disse con un sorriso beffardo,
              gran parte è merito delle bacche e del cannone,
              ma ciò che crea la magia, è la fede infinita nella ragione,
              con la felicità negli occhi, mi guardò e mi disse:
              io ho una famiglia e adoro i miei bambini,
              ma, non so nemmeno che forma abbiano i tuoi quattrini,
              vivo sereno e amo la mia dolce metà,
              e non ho bisogno di nessun tipo di vanità,
              nel tuo mondo mio caro Simone,
              non conta la forza di un sorriso,
              e l'importanza della ragione,
              l'apparire sovrasta l'essere,
              e credo che questo sia uno dei motivi di tanto malessere,
              butta i tuoi calzari,
              e vieni a vivere qui, dove siamo tutti pari.

              Felice e soddisfatto l'ho salutato,
              con la promessa che un giorno sarei tornato,
              gli promisi che una volta trovata la mia Perla,
              avrei ricercato quella lontana terra,
              e con lei al mio fianco, mi sarei sentito finalmente completo,
              e avrei eliminato ogni tipo di divieto...
              Mi feci un tatuaggio per commemorare l'evento,
              e mi scrissi sulla pelle, in una lingua antica e regale,
              Vieni con me, lasciati portare
              dove nulla ha un senso.
              Composta lunedì 13 luglio 2009
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                Scritta da: Andrea Manfrè
                in Poesie (Poesie personali)

                Come un veliero

                Come un veliero
                colto all'improvviso
                da una tempesta,
                da una tempesta di sensazioni ed emozioni,
                indeciso
                indeciso se ritornare al vicino porto,
                conosciuto e sicuro
                o di tentare la sorte,
                percorrendo miglia e miglia
                tra pioggia, fulmini e saette,
                mare mosso ed avversità,
                alla ricerca di quell'isola felice
                chiamata Amore.

                Esattamente così mi sento,
                come un veliero,
                nel mare in tempesta,
                in balia delle onde,
                incapace di prendere una decisione,
                quella decisione che potrebbe finalmente
                dare una svolta alla mia vita,
                alla vita che mi illudevo fosse mia,
                ma che è semplicemente succube,
                succube di tutto e di tutti,
                ma non dell'Amore,
                di questo Amore
                così
                dannatamente
                complicato.
                Composta lunedì 22 giugno 2009
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                  Scritta da: Andrea Manfrè
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Musica

                  Note leggiadre
                  risuonano nella stanza.

                  Quasi magicamente
                  una dopo l'altra
                  si susseguono,
                  si intrecciano,
                  si uniscono,
                  catturando la mente
                  di chi ascolta,
                  accompagnandolo,
                  come per mano,
                  in questo viaggio mistico.

                  Sublimi note
                  trasportano la nostra anima
                  in un viaggio poetico,
                  lasciando il nostro corpo
                  immobile, come incantato,
                  succube di questa
                  meravigliosa melodia.
                  Composta lunedì 22 giugno 2009
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                    Scritta da: Andrea Manfrè
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Farfalla

                    Tu che voli leggiadra
                    sbattendo le tue variopinte ali
                    donando colore all'ambiente circostante
                    e ti posi brevemente
                    per rendere ancora più splendida la natura

                    Tu che voli spensierata
                    quasi fuggendo dal passato non tuo
                    splendidamente accarezzi l'aria
                    mostrando ancora una volta
                    le bellezze di questa terra

                    Vola, vola ancora
                    dimostrando agli altri la tua libertà
                    ma ricordati di loro nel tuo cuore
                    che sussulterà ancora
                    di volo in volo e per sempre.
                    Composta lunedì 14 luglio 2008
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