Poesie personali


Scritta da: Don Juan
in Poesie (Poesie personali)
Di stazione in stazione
ho respirato l'aria
della solitudine e del vuoto
di una notte fredda e silenziosa.
Sulle ali del tempo
ho posato una speranza,
una nuova illusione,
un ultimo desiderio
che si aggrappa disperato
sulle torbide pareti dell'apatia.
Seduto sul ciglio del nero infinito
aspetto inerme che ritorni il vento
a scuotere i miei giorni.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Corsa verso il cielo

    Ignaro del dove la vita conducesse il passo
    un mattino come altri
    un bacio
    sorriso amato
    a dopo
    vai piano
    ciao amore
    e poi ....
    via verso il mai più ritorno
    volato via tra le ali di quel vento
    avvolto tra le braccia di un angelo
    incosciente di non essere più
    Tra gioie e poi tormenti
    adolescenza da amare
    e poi odiare
    ma... dover vivere
    dover vivere
    riflessioni nel loro vorticar di inquieto esister
    veloce su quella strada inseguivi il pensiero
    sorriso di malinconia
    Volato via
    senza gustare della vita i sapori
    della natura gli aroma
    dell'esistenza il sogno
    via da ogni speranza di esser chissà
    avvolto ora solo da...
    un sogno di eternità
    non più festar di schiamazzi
    non schizzar d'acqua allegra
    Cantar d'amore
    volteggiar di quel cuore verso sogni e futuro
    solo perle di rivolar dolore
    di madre uccisa
    persa nella disperazione
    per un giorno svanito in quel lì...
    nella sua gioia unica di vita
    Non più Sorriso di madre ne ragione di eternità
    amore di giovane cuore
    solo una corsa
    e poi...
    gocce di lacrime
    perle d'amore di amici e compagni
    Un'ultima corsa e poi...
    il fluttuar verso una porta non tua
    empireo di volta celeste
    un volo
    corso di tragitto nel volteggiar infinito
    eternità giunta nel sempre del tuo mai
    e poi...
    diciassette anni volati via
    tra ali di angeli e cherubini
    Buon viaggio
    Ciao Manuel...
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      in Poesie (Poesie personali)

      Bella

      Leggero è il mio giudizio,
      dall'alba al tramonto,
      io cerco armistizio, con la vita
      e ogni cosa bella io smonto.

      Forse sono allergico alla felicità,
      che arriva come se ne va,
      sono lunatico e polemizzo su ogni cosa,
      riesco a trovare difetti perfino ad una rosa...

      Magari perché non esiste un fiore
      più bello di lei,
      o perché è tutto quello che non ho
      e che vorrei.

      Vorrei possederla fino a svenire,
      per svegliarmi poi con lei di fianco all'imbrunire,
      e fare ancora tanto, ma tanto amore
      fino a rendere puro ed eccelso ogni sapore.

      Ciò che non deriva da lei, non m'interessa
      ciò che non la coinvolge, non mi pressa
      parlare di lei è limitarla,
      nessun pittore potrebbe ritrarla,
      né cantante musicarla
      né oratore esporla.

      È il bello di ogni giornata
      la consolazione dopo ogni sconfitta,
      descritta da me,
      non appare in tutto il suo splendore,
      ci vorrebbe uno scrittore esperto,
      che sappia valorizzarne ogni suo aspetto.

      Io aspetto di sentirti ancora mia
      per trovare la felicità e andarmene via.
      Composta martedì 7 luglio 2009
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        Scritta da: elio
        in Poesie (Poesie personali)

        Due cerbiatti

        Giovani innamorati
        di un sentimento terso
        come acqua di mare
        in una gita romantica
        sotto il sole di montagna.
        Dai cuori raggianti
        parole giulive
        che si diffondono
        nell'aria di primavera.
        Un "ti amo" all'unisono
        urlato a squarciagola
        riecheggia spontaneo
        all'infinito
        per le valli sconfinate.
        Nei sorrisi radiosi
        la gioia genuina
        e tante simpatiche tenerezze
        di due cerbiatti in amore.
        Composta lunedì 6 luglio 2009
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)

          Sacrario militare italiano a Saragozza

          Fra le mura della torre dei caduti
          risuona musica di silenzio.
          Le croci fanno ombra sui vivi
          e i vivi camminano in penombra.

          Alloro, gladioli, rose e bandiere
          sbocciano su pietra viva.
          Le medaglie al valore sorridono
          interrogando volti senza patria.

          Molti gradini s'elevano al cielo
          con nomi perduti in lontananza.
          Se taci senti il pianto di guerra
          congelato in archi di cristallo.

          Il due novembre escono i morti
          formando una processione bianca.
          Sono i fantasmi di uomini vivi
          pulendo tombe con lacrime stanche.

          Nella torre dei caduti in guerra
          risuona ancora la nota di silenzio.
          Sfilano militari con fiori e fucili
          ammazzando maschera di guerra.
          Composta nel novembre 2005
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            Scritta da: Rolla Gabriele
            in Poesie (Poesie personali)

            Re dei Sogni Tuoi

            Non rinnegar quella via
            Su cui i tuoi passi conduci
            Or Saldi e fiduciosi
            Or tremanti e paurosi

            Potrà apparir meschina
            Se il tuo cuor
            Al pensier
            Cederà il posto
            Perché
            Difficil diverrà
            Individuar la stella
            Che ogni tuo istante guiderà

            Non abbandonar
            l'animo tuo allo sconforto
            Perché Nel tuo mondo Allor
            non vi sarà più posto

            La tua realtà
            è la
            Ove sta il tuo cuor
            Che con l'idioma d'amor
            Dipinge indelebili
            Sogni e desideri
            a cui anelerà
            e che in questa vita
            Realizzar vorrà
            Non donar
            a nessuno mai
            l'onor
            Di divenir
            Della tua felicità
            Sorgente
            Perché solo Tu
            Hai l'energia
            Per esser ragion
            Di quella magia
            Che tutto avvolge
            Con un sorriso
            Donato con gioia
            Per sempre al tuo viso

            Si entusiasta
            d'ogni momento
            Così d'esser
            In comunione d'intento
            Col divino
            Ch'è dentro di te
            e che
            per mano accompagna
            l'animo di chi
            Con coraggio
            l'amor suo incoraggia

            Costerà
            Fatica e sudore
            Successi e sconfitte
            Ma nessun mai
            Ripagar ti potrà
            Di quella visione
            a cui il tuo sguardo
            Presto assisterà
            Favola incantata
            d'una vita vissuta
            Ad ogni respiro
            Profondo o affannato
            Ma che mai
            è andato sprecato
            Perché questo
            è ciò che tu sei
            Re
            Dei sogni tuoi.
            Composta domenica 5 luglio 2009
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              Scritta da: ametista
              in Poesie (Poesie personali)

              Le parole che non posso dirti

              Le parole che non posso dirti,
              escono come un fiume,
              dalle mie mani.
              Scorrono su pianure,
              di fogli immacolati.
              Bagnano campi inariditi,
              dal sole del tuo silenzio.
              Straripano e inondano,
              la vallata della mia anima,
              trascinando con sé tutto.
              Distruggono il mio amore,
              costruito giorno per giorno,
              lasciando dietro di se,
              soltanto le macerie,
              di un amore negato,
              di un amore non vissuto,
              di un amore sprecato,
              di un amore invano.
              Prosegue la sua corsa impazzita,
              accecato dal dolore e dal rimpianto,
              verso un unico posto di pace.
              Un mare che lo accolga.
              Che accolga questo fiume di parole,
              che in lui si disperda,
              che in lui si annulli e si dissolva,
              confondendosi fra le altre parole,
              di altri infiniti fiumi.
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                Scritta da: ametista
                in Poesie (Poesie personali)

                Le mie mani

                Nascondo le mie mani,
                le chiudo a pugno,
                e incatenandole fra loro,
                le faccio mie prigioniere.
                Perché sono disubbidienti,
                indisciplinate. Ribelli,
                incontrollate e scorrette.
                Nascondo le mie mani,
                le faccio tacere,
                le tengo legate,
                con le catene della ragione,
                impedendogli di volare,
                su di te.
                Sul tuo viso,
                per una carezza,
                sulle tue palpebre,
                come un soffio delle dita,
                sulle tue labbra,
                con un tocco leggero,
                come un bacio posato.
                Nascondo le mie mani,
                come il mio amore,
                che non posso far volare,
                su di te.
                Sul tuo essere quel che sei,
                sul tuo essere come sei,
                sul tuo essere così,
                sul tuo essere di cui tutto amo,
                sul tuo essere che desidero,
                sul tuo essere che mai passa,
                come la mia voglia di te,
                di vederti e di sentirti,
                che non si esaurisce mai,
                che non si consuma mai,
                che non vedi ma che c'è,
                è nascosta,
                anche lei non può volare
                su di te,
                come il mio amore,
                e come le mie mani.
                Composta domenica 5 luglio 2009
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                  Scritta da: Ada Roggio
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Nessuno

                  Tutto tace
                  Tutto si desta
                  Perché nessuno sa
                  cosa mi passa per la testa
                  Nessuno conosce il mio vero Io
                  Nessuno conosce il cuore mio
                  Tutto a posto
                  Tutto è sereno
                  Nessuno sa
                  nel mio cuore, non vi è sereno
                  Ascolto i suoni di bambini
                  pianti, capricci, sorrisini
                  Mi mancano tanto, da farmi male
                  mi sento ogni volta di soffocare
                  Resto sola voglio affondare
                  in un bicchiere per non ricordare
                  Poi lesta la mia testa
                  ricomincia a ricordare
                  quando affondavo in un bicchiere per non ricordare
                  Vuoti di memoria andati oltre mare
                  Una cosa sola da ricordare
                  Il dono di mamma non si può cancellare.
                  Composta domenica 5 luglio 2009
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