Poesie personali


Scritta da: elio
in Poesie (Poesie personali)

Due cerbiatti

Giovani innamorati
di un sentimento terso
come acqua di mare
in una gita romantica
sotto il sole di montagna.
Dai cuori raggianti
parole giulive
che si diffondono
nell'aria di primavera.
Un "ti amo" all'unisono
urlato a squarciagola
riecheggia spontaneo
all'infinito
per le valli sconfinate.
Nei sorrisi radiosi
la gioia genuina
e tante simpatiche tenerezze
di due cerbiatti in amore.
Composta lunedì 6 luglio 2009
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    Sacrario militare italiano a Saragozza

    Fra le mura della torre dei caduti
    risuona musica di silenzio.
    Le croci fanno ombra sui vivi
    e i vivi camminano in penombra.

    Alloro, gladioli, rose e bandiere
    sbocciano su pietra viva.
    Le medaglie al valore sorridono
    interrogando volti senza patria.

    Molti gradini s'elevano al cielo
    con nomi perduti in lontananza.
    Se taci senti il pianto di guerra
    congelato in archi di cristallo.

    Il due novembre escono i morti
    formando una processione bianca.
    Sono i fantasmi di uomini vivi
    pulendo tombe con lacrime stanche.

    Nella torre dei caduti in guerra
    risuona ancora la nota di silenzio.
    Sfilano militari con fiori e fucili
    ammazzando maschera di guerra.
    Composta nel novembre 2005
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      Scritta da: Rolla Gabriele
      in Poesie (Poesie personali)

      Re dei Sogni Tuoi

      Non rinnegar quella via
      Su cui i tuoi passi conduci
      Or Saldi e fiduciosi
      Or tremanti e paurosi

      Potrà apparir meschina
      Se il tuo cuor
      Al pensier
      Cederà il posto
      Perché
      Difficil diverrà
      Individuar la stella
      Che ogni tuo istante guiderà

      Non abbandonar
      l'animo tuo allo sconforto
      Perché Nel tuo mondo Allor
      non vi sarà più posto

      La tua realtà
      è la
      Ove sta il tuo cuor
      Che con l'idioma d'amor
      Dipinge indelebili
      Sogni e desideri
      a cui anelerà
      e che in questa vita
      Realizzar vorrà
      Non donar
      a nessuno mai
      l'onor
      Di divenir
      Della tua felicità
      Sorgente
      Perché solo Tu
      Hai l'energia
      Per esser ragion
      Di quella magia
      Che tutto avvolge
      Con un sorriso
      Donato con gioia
      Per sempre al tuo viso

      Si entusiasta
      d'ogni momento
      Così d'esser
      In comunione d'intento
      Col divino
      Ch'è dentro di te
      e che
      per mano accompagna
      l'animo di chi
      Con coraggio
      l'amor suo incoraggia

      Costerà
      Fatica e sudore
      Successi e sconfitte
      Ma nessun mai
      Ripagar ti potrà
      Di quella visione
      a cui il tuo sguardo
      Presto assisterà
      Favola incantata
      d'una vita vissuta
      Ad ogni respiro
      Profondo o affannato
      Ma che mai
      è andato sprecato
      Perché questo
      è ciò che tu sei
      Re
      Dei sogni tuoi.
      Composta domenica 5 luglio 2009
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        Scritta da: ametista
        in Poesie (Poesie personali)

        Le parole che non posso dirti

        Le parole che non posso dirti,
        escono come un fiume,
        dalle mie mani.
        Scorrono su pianure,
        di fogli immacolati.
        Bagnano campi inariditi,
        dal sole del tuo silenzio.
        Straripano e inondano,
        la vallata della mia anima,
        trascinando con sé tutto.
        Distruggono il mio amore,
        costruito giorno per giorno,
        lasciando dietro di se,
        soltanto le macerie,
        di un amore negato,
        di un amore non vissuto,
        di un amore sprecato,
        di un amore invano.
        Prosegue la sua corsa impazzita,
        accecato dal dolore e dal rimpianto,
        verso un unico posto di pace.
        Un mare che lo accolga.
        Che accolga questo fiume di parole,
        che in lui si disperda,
        che in lui si annulli e si dissolva,
        confondendosi fra le altre parole,
        di altri infiniti fiumi.
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          Scritta da: ametista
          in Poesie (Poesie personali)

          Le mie mani

          Nascondo le mie mani,
          le chiudo a pugno,
          e incatenandole fra loro,
          le faccio mie prigioniere.
          Perché sono disubbidienti,
          indisciplinate. Ribelli,
          incontrollate e scorrette.
          Nascondo le mie mani,
          le faccio tacere,
          le tengo legate,
          con le catene della ragione,
          impedendogli di volare,
          su di te.
          Sul tuo viso,
          per una carezza,
          sulle tue palpebre,
          come un soffio delle dita,
          sulle tue labbra,
          con un tocco leggero,
          come un bacio posato.
          Nascondo le mie mani,
          come il mio amore,
          che non posso far volare,
          su di te.
          Sul tuo essere quel che sei,
          sul tuo essere come sei,
          sul tuo essere così,
          sul tuo essere di cui tutto amo,
          sul tuo essere che desidero,
          sul tuo essere che mai passa,
          come la mia voglia di te,
          di vederti e di sentirti,
          che non si esaurisce mai,
          che non si consuma mai,
          che non vedi ma che c'è,
          è nascosta,
          anche lei non può volare
          su di te,
          come il mio amore,
          e come le mie mani.
          Composta domenica 5 luglio 2009
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            Scritta da: Ada Roggio
            in Poesie (Poesie personali)

            Nessuno

            Tutto tace
            Tutto si desta
            Perché nessuno sa
            cosa mi passa per la testa
            Nessuno conosce il mio vero Io
            Nessuno conosce il cuore mio
            Tutto a posto
            Tutto è sereno
            Nessuno sa
            nel mio cuore, non vi è sereno
            Ascolto i suoni di bambini
            pianti, capricci, sorrisini
            Mi mancano tanto, da farmi male
            mi sento ogni volta di soffocare
            Resto sola voglio affondare
            in un bicchiere per non ricordare
            Poi lesta la mia testa
            ricomincia a ricordare
            quando affondavo in un bicchiere per non ricordare
            Vuoti di memoria andati oltre mare
            Una cosa sola da ricordare
            Il dono di mamma non si può cancellare.
            Composta domenica 5 luglio 2009
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              Scritta da: Ada Roggio
              in Poesie (Poesie personali)

              Tiritera

              Tiritera
              questa vita è una galera
              Tiritera addormentata
              questa vita è una frittata
              Tiritera
              basta e avanza
              ne hai messa di costanza
              Tiritera svelta lesta
              questa vita è una tempesta
              Tiritera da mattino fino a sera
              è una lunga tiritera
              Tiritera adesso basta
              a sentirti quanto ci costa
              Tiritera va più avanti
              siamo stanchi tutti quanti
              Non c'è lavoro
              non c'è denaro
              bisogna correre al riparo
              Le bollette da pagare
              fanno tutti un po' sclerare
              Bisognerà ricominciare
              per non finire in alto mare
              Tiritera adesso lesta
              ti gettiamo dalla finestra
              Vogliamo tutti ricominciare
              a sorridere
              e sognare.
              Composta domenica 5 luglio 2009
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                Scritta da: Ada Roggio
                in Poesie (Poesie personali)

                Perdono

                Dio.
                Sono tuo figlio.
                Dei miei errori, cerco consiglio.
                Dei miei errori, ti chiedo perdono.
                Dei loro errori, ti chiedo perdono.
                Dei nostri sbagli ti chiedo, perdono.
                Col cuore e con la mente.
                Sono  tuo figlio.
                Sono pentito veramente.
                Se potessi
                cancellerei
                tutto il male.  
                Se potessi cancellerei
                tutto quello che  fa soffrire.
                Se potessi cancellerei
                tutto l’orgoglio.
                Di questo nessun essere ha bisogno .
                Se potessi cancellerei
                tutta la falsità.
                Se potessi cambierei
                il male con il bene
                metterei fiori al posto di tutte le catene.
                Pianterei amore
                in tutte le stagioni  
                nascerebbero migliaia di nuovi colori.
                La stanchezza non la verrei a sentire.
                La parola mamma continuerei a udire.  
                Ma ...!Se tutto questo non dovrebbe bastare
                pianterei amore nell'oceano, nel mare
                Chiedo perdono  a voi a Dio
                che è l'unico vero padrone del cuore mio.
                Non voglio che ci sia altro male
                voglio solo restare a guardare.
                Qui sull'uscio di casa mia
                aspetta una donna ,
                una mamma.
                Composta domenica 5 luglio 2009
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                  Scritta da: Francesca Zangrandi
                  in Poesie (Poesie personali)

                  A mio padre

                  Ho avuto un supereroe da bambina.
                  Il mio supereroe era grande, bravo, non si arrabbiava mai, era forte ed era il mio Papocio.
                  Ora sono grande e parlare di lui mi commuove.
                  Per molti anni ho avuto un supereroe ma poi ho visto la realtà.
                  Il mio Papocio si ammala, si arrabbia e sì, lo ho anche visto fragile.
                  Il mio Papocio non ha sempre ragione e spesso il nostro rapporto è solo litigio.
                  Io che urlo e lui che tace oppure lui che urla e io che taccio.
                  Non ama le discussioni, è lunatico e iperattivo.
                  C'è stato un giorno che non dimenticherò mai,
                  il mio supereroe è stato male, non ferite fisiche, ma lacrime dell'anima.
                  La sua fragilità ha ferito nel profondo la mia.
                  Il mio eroe che piangeva?
                  Soffrii tanto perché ho sempre avuto un senso di protezione verso di lui, ma in quel momento non potevo fare nulla.
                  La visione di mio padre crollò in quegli anni e io ho sofferto per questo;
                  ma ora, a tre giorni dal mio diciottesimo compleanno ho capito.
                  In questo mondo già è difficile considerarsi uomini e donne figuriamoci supereroi.
                  Ho avuto un supereroe da bambina e crescendo ho avuto un uomo come padre.
                  Composta lunedì 9 marzo 2009
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