Poesie personali


Scritta da: Marzia Ornofoli
in Poesie (Poesie personali)

Farfalla di cristallo

Voli farfalla delicata sei
con le tue ali di cristallo,
volteggi e ti posi delicati fiori,
rubi un poco di nettare,
voli di nuovo gioiosa
con altre sorelle,
credi d'avere l'eternità
fra le tue ali e invece,
invece sei effimera,
vivi per un giorno
e a sera ti posi e muori.
Ma per qualche attimo
ai regalato la tua bellezza
effimera con le tue ali di cristallo.
Composta domenica 16 maggio 2010
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    Scritta da: Marzia Ornofoli
    in Poesie (Poesie personali)

    Io angelo al tramonto

    Percorro strade senza nome,
    salgo su scale di nuvole,
    io angelo al tramonto incontro
    in un cielo infuocato da urla,
    grida senza suono che giungono
    alle mie orecchie.

    Discendo scale di pietra,
    io angelo al tramonto incontro
    in questo deserto affollato grida,
    urla d'innocenti che non hanno
    più sogni negli occhi
    solo colori a pastello
    usano per i loro disegni,
    disegni che si tingono di nero
    di rosso sangue.

    Percorro strade senza nome,
    di città che di giorno vivono
    di rumori vita quotidiana,
    ma di notte vivono d'amore
    venduto lungo un viale
    d'anime perse in un bicchiere
    di sogni persi dentro a un mazzo di carta.
    Percorro strade senza nome
    io angelo al tramonto.
    Composta domenica 16 maggio 2010
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      Scritta da: Alessio Fabretti
      in Poesie (Poesie personali)
      Penso...
      ... Cammino senza posa
      senza una meta tra la gente
      e l'argine di un fiume
      raccoglie imiei passi.
      Un bambino, nei suoi occhi
      innocenti, guarda e poi
      corre via gioioso.
      Tendo un braccio al cielo,
      una muta preghiera,
      mentre stille salate
      rigano il mio viso.
      Perché son qui?
      E mi lascio trascinare dalla corrente...
      dei miei pensieri.
      Composta domenica 16 maggio 2010
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        Scritta da: Ada Roggio
        in Poesie (Poesie personali)

        Disturbo!

        Disturbo!
        Scusa se disturbo
        Sono la mamma
        Si la mamma, colei che ti cantava la ninna nanna
        Ti teneva stretta al cuore, ti dava tutto l'amore
        Ti raccontava la filastrocca, carina, e sciocca
        Oggi sei grande
        Sei uomo, sei donna, e io già nonna
        Scusa se per me resti il mio bambino
        Vorrei tenerti ancora a me vicino
        Vicino come un tempo, ancora un po
        Per il tempo che resta, il mio cuore fa festa
        Per me tu l'amore più grande che c'è
        Insostituibile, incorruttibile
        Amore di una madre.
        Composta domenica 16 maggio 2010
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          Scritta da: Davide Bidin
          in Poesie (Poesie personali)

          Buonanotte Notte

          Fuori sul cornicione
          Con una sera d'estate accerchiante
          Sarà il giorno che chiude il pensiero
          Malinconia depravante

          Una bud nello stomaco
          Una lucky nei polmoni
          La coscienza di non esser buoni
          La finzione dei condannati

          La luna mi consola
          In questa infame notte
          Sapere di costrizione
          Ingiuriare la sorte

          Pensare alle persone
          Al loro trangugiare
          Al disio di morte
          e lo spettro d'invecchiare

          Passan gli anni veloci come ore
          Pazzia nelle stelle, Pazzia nella luna
          Che il cielo preserva e dicon
          Porti sfortuna

          Grido la canzone lugubre
          La coscienza mi protegge
          Non urlo, verbeggio
          Per le anime in pena ch'odono il canto

          Malinconia negl'astri e nei mattoni
          Le dita copron gl'occhi per non vedere
          Anche un insano uomo
          Non è mai condannato

          Alzarsi ancora
          Il freddo sulle mani, il calore delle guancie
          Il sogno di un bacio
          Distante

          Solo mi guardo attorno, nel silenzio
          Una bugia serale
          Nell'ultimo sorso di birra
          Ammiro file di fuochi, dove il respiro divampa.
          Composta sabato 15 maggio 2010
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            Scritta da: Franco Mastroianni
            in Poesie (Poesie personali)

            Senza te

            I miei giorni
            senza te
            si trascinano a fatica
            sulle ruote delle ore
            i miei giorni senza te
            sono strade senza senso
            confusioni di parole
            i miei giorni senza te
            sono pagine di niente

            sono sensazioni vuote
            è sentirsi sempre solo
            dove c'è
            un mare di gente
            i miei giorni senza te
            sono vele senza vento
            sono canapi intrecciati
            stanchi d'abbracciare il molo.

            Nei miei giorni senza te
            io non volo.
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              Scritta da: sintagma
              in Poesie (Poesie personali)

              Corride

              Quando il toro si precipita
              nell'arena è una rosa magnifica
              di Andalusia.
              Lucido il manto come tenebra d'argento,
              le corna sono austere spine.
              Sciami di voci piovono dall'alto
              come sputi caustici, dita cruente
              scagliate da un'orda di arcieri
              di tonache e di toghe.
              Il giudizio universale si compie
              quando il toro graffia la sabbia e
              ridesta la memoria della morte
              seppellita sotto la polvere,
              quando l'adulazione sfiora
              la feluca del matadore e
              il fiore si ferma ai suoi piedi.
              Vergine beffarda, laverai presto
              col sangue del toro il tuo corpo,
              per mondarti dalla promessa
              di un amore di fumo, divorerai
              ben presto, come una iena golosa,
              i suoi testicoli, a rubare
              il segreto delle forze telluriche
              che ti governano.
              Quando il toro va incontro
              alla morte con gli occhi abbagliati
              dal sole rosso dell'ipocrisia,
              l'invidia e l'ambizione con un salto
              lo feriscono alla schiena.
              E la lama della vanagloria gli
              trafigge la gola quando il respiro
              si affanna e la bava si addensa
              e schiuma dalla bocca come un'onda
              furente.
              E'allora che il toro precipita
              sulle zampe e dalle narici
              scaccia la vita nell'ultimo respiro
              di fuoco.
              Allora stramazza nella polvere
              come una quercia mozzata
              dalle radici.
              Ed è allora che la cupidigia lo colpisce
              dritto al cuore.
              Per vedere la lingua che si distende,
              nuda e immobile nella resa.
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                Scritta da: monster
                in Poesie (Poesie personali)
                Abbiamo congelato il mondo,
                affogato terre che volevano
                solo trovare calore e amorevoli cure.
                Abbiamo fatto urlare i fiumi,
                annegato il nuovo maggio di lacrime e pioggia.
                Abbiamo coinvolto l'intero creato
                nel nostro smodato intento
                di fare convergere galassie opposte.
                Abbiamo forse regalato sprazzi di sereno,
                ma di certo qualcuno potrebbe obbiettare
                che l'estate si avvicina e dovremmo bruciare!
                Composta sabato 15 maggio 2010
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                  Scritta da: Sarah Tarricone
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Non riesco a pensare al presente.
                  Non riesco a focalizzare il futuro.
                  Riesco solo a ripensare al passato,
                  guardando con vista sfocata fotografie
                  di un tempo trascorso,
                  di un tempo che non tornerà,
                  di un tempo troppo felice
                  per poter credere che sia esistito davvero.

                  Ho bisogno della vecchia sicurezza,
                  dell'antico senso di protezione
                  che mi illudeva di essere al sicuro,
                  che per qualche attimo mi illudeva che il mondo fosse perfetto,
                  privo di futili dubbi e ansietà,
                  che potesse davvero nascere qualcosa
                  intorno alle macerie
                  di ciò che pian piano crolla intorno a noi.
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