Poesie personali


Scritta da: marghe12
in Poesie (Poesie personali)
L'aria mi profuma di glicine
nelle pupille nelle narici
grappoli viola

Chissà quante primavere ancora
debbono schiudersi sul tuo cammino

chissà di quali miscele
bagnerai la tua pelle

e se nei corpi diversi dal mio
troverai forme accoglienti

le tue mani son colme
di giovani gemme

saranno presto verdi foglie
sopra alberi più maturi

Io mi lascerò attraversare dalle stelle
accoglierò la luce della notte
quando te ne sarai andato.
Composta lunedì 10 maggio 2010
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: marghe12
    in Poesie (Poesie personali)

    Riconoscersi ritrovarsi

    Il corpo muta le sue dimensioni,
    si allunga, si allarga,
    si muove nello spazio che lo circonda
    atomo di senso nella trasparenza dell'aria

    la mia mente ha un corpo anche
    di indicibile fattezze
    la mia mente è un'edera invadente
    un'ombra sul muro
    che cerca la sua identità
    oscillando sulla linea ove
    s'incrociano luce e notte

    cerco di resistere sotto il peso
    di questo esitare
    non so se sono corpo o mente
    oppure niente

    mi vedo deformata
    una sfera che percorre le vie
    scomposta
    che s'agita difronte alle linee rette
    che insegue il percorso rettilineo
    vi anela lo desidera
    e poi lo abbandona

    io sono acqua, lo dicono lo stelle
    lo dice il mio andare
    il mio corso lento e penitente
    sto scontando una pena
    ma quale colpa non so
    di aver commesso.
    Composta lunedì 10 maggio 2010
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Francesca Zangrandi
      in Poesie (Poesie personali)
      Stanotte ho fatto un sogno.
      Ho sognato che mio nonno era in ospedale.
      Io ero andata a trovarlo.
      Lui vedendomi si è alzato e mi ha presa in braccio.

      Oggi sono entrata in camera mia.
      La ho osservata.
      Intorno a me c'erano i miei disegni attaccati sul muro.
      Per anni quei disegni hanno descritto la mia vita.
      Per anni hanno contenuto il mio sangue, il mio passato.
      Per anni hanno parlato per me, hanno dato voce al mio silenzio.
      Oggi ho staccato tutti i miei disegni da quei muri.

      Ho subito scritto un messaggio alla mia migliore amica dicendo che avevo tolto tutti i disegni e che mi sentivo libera.
      Lei mi ha chiesto perché lo ho fatto...
      e io le ho risposto:
      "Era il momento... Mio nonno mi ha presa in braccio".
      Composta lunedì 10 maggio 2010
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: ametista
        in Poesie (Poesie personali)

        Solo per i tuoi occhi

        Solo per i tuoi occhi,
        costruirò il mondo,
        che sogni,
        lavorando giorno e notte,
        faticando come non mai,
        ferendo queste mani,
        non ascoltando,
        le mie braccia stanche,
        non fermandomi a riposare,
        finché a quando,
        non ti potrò dare,
        il regalo che avrei voluto,
        quello più amato,
        quello più desiderato,
        solo per te.
        Vederti felice nel mondo,
        da me creato,
        solo per i tuoi occhi.
        Composta lunedì 10 maggio 2010
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: marghe12
          in Poesie (Poesie personali)
          Poesia nuova che io cerco
          tra le stelle la sera
          negli ultimi giorni d'inverno
          nei frammenti del vento
          quando cade la pioggia che
          la terra rinnova

          poesia fresca che io cerco
          nelle note di un piano la sera
          nelle ultime ore di veglia
          nei frammenti della ragione
          quando si abbassano le ciglia
          il sogno rinnova

          le foglie si fan verdi
          e quando il giorno
          s'apre sulla collina
          è tutta un'altra nota

          tutto un altro vento
          tutta un altro giorno.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: sintagma
            in Poesie (Poesie personali)

            La nave

            Nell'abbraccio di un'isola senza nome
            resta la mia nave ferma senza tempo.
            Il sole batte sul pontile, il vento accarezza
            le spesse ritorte.
            Non so, se i Lestrigoni
            verranno ad annusare l'odore del legno
            che ha messo radici, non so, se il ciclope
            sfonderà con un masso le vele indurite dalla
            salsedine.
            Non so, se dai boschi di timo, Odisseo
            vestito di pelle, correrà con le pecore rubate
            a sfidare le onde, a forgiare la cera, a sognare
            Itaca dall'albero maestro.
            Nell'abbraccio di un'isola senza nome
            resta la mia nave ferma senza tempo con
            mille anfore di sabbia e mille statue
            monche.
            Ma nella solitudine di effigi senza nome
            che non sanno parlare, una ninfa scalza
            danza come un uccello e canta
            in aliti di ginestre e di viole.
            Le anfore si spaccano, scivola la sabbia,
            trasudano miele tutte le statue.
            Eppure la mia nave resta immobile
            nell'abbraccio di un'isola senza nome.
            E non so, né ho mai saputo, se è forse tornata
            da un lungo viaggio oppure non è mai neanche
            partita.
            Composta lunedì 10 maggio 2010
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: marghe12
              in Poesie (Poesie personali)
              Siamo come la pioggia battente
              come il temporale malvagio
              che illividisce il cielo
              come la tempesta che serra
              la luce dietro una prigione di nubi
              siamo l'inondazione che devasta
              le case, siamo la furia dell'acqua
              che spazza via ogni forma di vita

              siamo potenti quando amiamo
              ma la nostra forza
              cela un potere distruttore
              e mentre il cuore ama
              coltiva nascostamente il dolore

              il dolore che proveremo quando
              la tempesta sarà passata
              e dovremmo camminare svestiti
              sulle tracce delle strade cancellate
              raccogliere stracci per coprirci
              inventare nuovi modi per riscaldarci

              ed arrenderci al fatto
              che forse significa solo
              questo amare

              e trovare il coraggio
              di cadere ancora sulla terra
              come pioggia battente ancora.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: hugo boss
                in Poesie (Poesie personali)

                Meraviglioso Ricordo

                È inutile essere tristi
                piangere sul cuscino stesi sul letto
                sperando ciò che non si avvererà mai,
                sperare ciò che si vorrebbe
                per poi rimanere delusi.
                Ricordo ancora il suo sorriso, il suo viso
                i suoi occhi dolci,
                ricordo ancora il suo modo di fare, parlare
                ridere e scherzare,
                i suoi capelli splendenti agitati dal vento.
                L'ho amata come non ho mai amato nessuna
                ma se le voglio bene
                sarò in grado di scordarla.
                Non la odierò
                non la rimpiangerò
                ma di lei avrò solo
                un meraviglioso ricordo.
                Composta domenica 12 gennaio 1992
                Vota la poesia: Commenta