Poesie personali


Scritta da: DANA
in Poesie (Poesie personali)

Lontani

Ed ecco che cerchi
di nuovo riappari
sei caldo alla mano
ma siamo lontani

ancora un pensiero
senza ali caduto
non muovo risposte
è un canto trattenuto

quando sali le scale
il gradino misuri
se cadi e non muori
d'esperienza ti nutri

vigliacco quel giorno
di sorrisi fasulli
mi scuoti di un poco
i ricordi spremuti

a ballare ci provo
a bagnarmi la mano
ma il cuore
a dir poco... lo tengo lontano.
Composta giovedì 6 maggio 2010
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: DANA
    in Poesie (Poesie personali)

    Futuro ubriaco

    Ne avevo voglia
    ed è stato
    senza avrei perso
    o forse regalato

    bislacca la porta
    che s'apre da se
    mi sento volare
    col vento a temere

    non voglio stipare
    il vuoto di me
    col vino rimasto
    se ancora ce n'è

    accordo sorrisi
    stonati sospiri
    mi inciampo nei forse
    non porto valigie

    fermarmi non posso
    m'incollo al mio se
    ed ecco futuro
    ubriaco di me.
    Composta giovedì 6 maggio 2010
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: DANA
      in Poesie (Poesie personali)

      Perdonare è farfalla

      Ci aggrappiamo ai ricordi
      a prenotare futuro
      obliterando il cuore

      un concerto passato
      suona dentro di me
      troppo male mi hai fatto

      come un arto amputato
      sente vuoto e presenza
      ma se tocchi non mente

      io non so se futuro
      sboccerà tra le dita
      sa di storia perduta

      ho parole distratte
      scrivo solo il presente
      ingannando la mente

      perdonare è farfalla
      la candela la brucia
      e accartoccia anche me.
      Composta giovedì 6 maggio 2010
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Andrew Ricooked
        in Poesie (Poesie personali)

        Fate piano per favore

        In mezzo ad un campo di grano
        un grano piccolo, verde, appena nato
        fiorellini gialli a chiazze qua e là
        e la città
        laggiù, lontana, distante
        molto distante
        e una vecchia casa abbandonata
        e un traliccio della luce arrugginito
        e il cielo coperto, il sole non picchia
        e il vento non soffia;
        un piccolo volatile plana leggermente sul terreno
        cerca solo un po' da mangiare
        poche macchine passano lentamente, lungo quella strada di campagna
        poco o niente tutto intorno,
        silenzio
        solo un po' di silenzio
        ci voleva
        silenzio
        va tutto bene adesso,
        grazie
        non c'è niente qui, che disturbi la tua quiete
        niente
        solo silenzio;
        presto finirà
        ma va bene
        ok
        è giusto così
        come potrei apprezzare una cosa che dura per sempre...?
        Silenzio.
        Composta mercoledì 5 maggio 2010
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Alessia Auriemma
          in Poesie (Poesie personali)

          Il mondo ci respira

          Sarei venuta a cercarti in ogni trincea,
          in ogni parte di un campo minato,
          accanto ad ogni filo spinato,
          con il cuore impaurito di trovarti ferito.
          Sarei venuta a cercarti sotto le bombe,
          sotto la pioggia, sotto i ponti,
          in ogni buia caverna,
          né il giorno né la notte avrebbero potuto fermarmi.
          In ogni spiaggia avrei domandato di te al mare e ai gabbiani,
          avrei percorso ogni strada fino ai margini del mondo,
          nelle crepe più oscure della terra.
          Ti avrei cercato in ogni luogo con il cuore gonfio del timore
          di non trovarti più.
          E così è stato, amore.
          Per te ho girato quel mondo che avremmo dovuto scoprire insieme,
          ho fotografato con gli occhi e impresso a fuoco sull'anima
          ogni passo, ogni colore, ogni profumo, ogni respiro.
          Mi sono liberata lungo la strada di ogni mio peso
          e ho fatto spazio per prendermi cura dei tuoi e poggiarli sulle mie spalle.
          In ogni posto in cui ti ho cercato,
          ho trovato un po' di te e lasciato un po' di me.
          Adesso ogni posto del mondo ha vissuto un po' di noi.
          Questo è stato il mio modo per dirti quanto ti ho amato
          e quanto ancora avrò da amarti, amore mio.
          Composta mercoledì 5 maggio 2010
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: duska
            in Poesie (Poesie personali)

            Mentre la pioggia copre il loro pianto

            Mentre la pioggia copre il loro pianto,
            oltre lo sguardo innocente e il grido
            muto, che del dolore chiedono i perché,
            essi stanno in un angolo dispersi.

            A rubare ogni giorno l'alba al giorno.
            A seminare palline di carta per le strade
            di nessun luogo, cercando, in un sorriso,
            di rincorrere il sapore dell'amore.
            Di una vita appena percepita.

            Con le piccole mani nude, screpolate.
            Ignorate. Verso muri alti, sfuggenti.
            Di giardini immensi e finti.

            In un mondo di valzer, stonato,
            arenato sul lembo inamovibile
            d'inquietanti vanità falsate.
            Senza più tempo. All'ingiù!

            Bambini nati in piedi. Prigionieri.
            Spettinati da un'infanzia d'artificio.
            Che inquieti si arrabattano
            tra le acque infette dell'Indifferenza.
            Liberi, solo, di essere fantasmi
            in città annebbiate da splendori.

            Disperatamente io grido.

            Grido sulle piccole mani vuote,
            i passi barcollanti nel fango.
            La mia voce si rompe:

            Possa il vento disperdere la pioggia
            che copre il loro pianto.
            Sbriciolare angeli per nutrire avvoltoi.

            Purificare i duri cuori.
            Uscire dall'Assenza.
            Liberare l'Amore con sentimento.
            Senza travestimenti.

            In armonia con ogni stagione.

            Mettere il mattone caldo nei loro letti di gelo:

            Per accendere bianchi sorrisi;
            dare respiro alla luce per nuovi mattini sicuri
            dove candidi e sensuali bucaneve
            sminuzzano, ancora, dolci sonetti.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: duska
              in Poesie (Poesie personali)

              In questa trasparenza mattutina

              In questa trasparenza mattutina,
              t'inchini al colle come allora, tu,
              terra di sole e di speranze, coronata
              dal vigile profilo della forte
              Maiella.
              Sì, fammi essere felice.
              Ritorna a respirami nel tuo cielo
              azzurro. Sciogli i miei capelli, le
              mie non comprese ali. Che io possa
              dimenticare fra le trame dei
              vigneti il gelo triste dell'inganno.

              Con te ho condiviso l'infinito,
              il canto astuto dell'arcobaleno,
              mentre, vestita di luce, rincorrevo
              lungo i campi la luna,
              senza dolermi delle tue stoppie.

              Io non cercavo mari da varcare.
              Né cieli immaginifici e lontani.

              Mi bastava la musica di una fisarmonica
              che ci univa la sera ed il profumo
              di gelsomino che lusinga il tempo
              avaro dell'attesa. E ci lusinga.

              Ora che sono qui. Col mio sorriso
              bambino, tu risplendi come bianca
              sorgente nell'essenza che mi emani;
              mentre da lontano tornano la casa antica,
              le dolci acacie, le lucciole, le coccinelle,
              il miracolo di due farfalle dentro lo stesso fiore.
              I campi rosseggianti di papaveri.
              La tenerezza della sua voce.

              Tu sei la nostalgia. Il sogno perso.
              Ora che ho conosciuto un'altra vita.

              Un'altra vita fatta di giardini
              chiusi, di erbe incoerenti.
              Di fiori tristi. Campi disseccati.
              Strade d'acciaio rovente. Di abbandoni.

              E un buio fitto, che dentro me dorme
              e si risveglia,
              lasciando tracce umide
              di solitudini ed inferni dove l'anima affannata
              a volte fugge e si nasconde.

              Muta e nuda tu mi guardi.
              Senza lasciarmi un segno.

              Vuota, dei giorni che non osiamo più sperare,
              fra case sconosciute e alberi secchi.
              E passi che s'incrociano ciechi.
              Con la lucida pazienza di un amore disilluso dalle parole.

              Ed io a te m'inchino. Al tuo ricordo.

              E bacio la tua terra. E con te piango.
              Vota la poesia: Commenta